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Parto dicendo che questa parte ha dei contenuti sessuali espliciti, se non vi sentite di leggerla, vi consiglio di saltarla direttamente, non vorrei stravolgere la vita di nessuno o inserire nozioni sessuali che non avete ancora approfondito per via della vostra età o per altri fattori, comunque ne approfitto per ringraziarvi dell'apprezzamento rivolto a questa storia, un bacione😘

Non dissi nulla, non ne ebbi il coraggio, mi sentivo in colpa, per aver rovinato tutto, per aver fatto in modo che lui decidesse di rimanere con me e non con la sua famiglia.

Entrammo in macchina, lui accese il motore, era ancora arrabbiato, così da sgommare mentre faceva retromarcia.

Non fece nemmeno cento metri, che tutto quello che era successo implodò dentro di me per poi esplodere in un pianto, quei pianti bambini, di sensi di colpa e tristezza, quelli che non avevo da quando ero uscita dall'ospedale, capricciosi e rigorosi, con il singhiozzo che smorzava i miei respiri.

Lui accostò sul lato della strada, tolse la cintura e si avvicinò a me.

-ehi- disse con tono dolce per poi abbracciarmi, la mia testa era appoggiata al suo petto, mentre interrottamente continuavo a piangere

-è tutto apposto, è tutto apposto- mi ripeteva - sei con me, ci sono io-

Quando quella tempesta si placcò, cercai di strappare qualche parola

-i..io- dissi tra un singhiozzo ed un'altro - non volevo, non volevo- cercavo disperatamente di chiedergli scusa

-non c'entri nulla, sono venuto da mia nonna proprio perché non volevo stare con loro, io credevo.. - si fermò -credevo fosse la cosa migliore, ma lei deve sempre rovinare tutto-

Lo guardai, avevo ancora gli occhi lucidi e gonfi e il mio respiro si stava regolarizzando.

-quando mia mamma se ne è andata, lei non ha parlato per sei mesi, nemmeno una parola, mio padre provò a mandarla da qualche psichiatra ma lei non parlava, non diceva nulla, un giorno, dopo i cartoni presi una vecchia cassetta, era un video che mio papà aveva fatto a mia mamma mentre cantava e glielo mostrai, lei conosceva la canzone e si mise a cantarla insieme alla registrazione, da quel giorno riprese a parlare e io non feci altro che proteggerla come ogni fratello maggiore senza accorgermi che lei era diventata morbosa, era gelosa di qualsiasi ragazza, di qualsiasi persona al di fuori di lei e mio padre, me ne resi conto quando scoprì che era stata lei a scattare le foto a me e a Jennifer e che era stata lei a darle a mio papà-

-io..-

-è per questo che non te l'ho mai presentata, non volevo che succedesse esattamente ciò che è successo, non è colpa tua-

-dovevi parlarmene, avrei capito-

-non volevo che lei fosse una condizione limitata tra di noi, quello che ho con te, non l'ho mai avuto con nessuno, non l'ho mai sentito per nussuno- disse mentre passava il pollice sotto ai miei occhi mentre delicatamente mi asciugava le lacrime, il suo sguardo era fisso sulla mia pelle per poi passare alle mie labbra, si avvicinò e mi lasciò un bacio, per poi succhiare il mio labbro inferiore, mi fece passare una ciocca di capelli dietro all'orecchio per poi baciarmi con foga, la sua mano sinistra si appoggiò sul mio interno coscia, facendomi venire la pelle d'oca, divaricai le gambe, volevo che mi toccasse, la sua mano si avvicinò alla mia intimità, sfiorandola ma non taccandomi, era torturante.

Lui notò il mio desiderio e tolse la mano, allontanandosi

-non posso farlo così, non con quel vestito- disse sorridendo maliziosamente.

Io mi toccai le guance accaldate e sorrisi.

Mise in moto dirigendosi verso l'appartamento dove mi aveva portato lo stesso pomeriggio.

Liberty Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora