Capitolo quarantaquattro ~ Non siamo stati creati per gestire tutto questo

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Quel giorno avevamo mescolato non solo i nostri corpi ma, anche i nostri cuori fondendoli in uno solo e dopo quel nostro attimo condiviso i nostri batteti suonavano allo stesso ritmo riuscendo entrambi a percepirlo.

"La cosa buffa...era ricordare la nostra  prima volta così dubbiosi nel farla e adesso...invece uno sguardo ed entrambi vogliamo soddisfare il nostro desiderio in posti più impensabili come nella biblioteca del college, nella aula magna, nella doccia dei ragazzi di football e il posto più rischioso nella mia camera. Solo due pazzi come noi potevamo riuscire a fare tutto questo."

<<Tesoro sei pronta?>> sento la voce di mia madre dall'ultimo gradino delle scale per arrivare nella mia camera.
<<Si mamma>> le rispondo mentre finisco di sistemare il vestito.
Lei si avvicina e la sua immagine riflette allo specchio vicino alla mia figura.
<<Sei bellissima>> mi dice mentre con le dita sfiora i miei capelli.
Mi giro verso di lei e le sorrido tornando a guardare la mia immagine riflessa allo specchio. Siamo così identiche, sono così tale e quale a lei che la somiglianza fà quasi paura. Stesso colore di capelli, stessa lunghezza, stesso taglio degli occhi, stesso sorriso, stessa mani, stesso fisico, l'unica cosa che non ci accomuna è il colore degli occhi che è identico a quello di mio padre ma, per il resto sono la sua fotocopia.

Con la mia famiglia arriviamo al nostro ristorante preferito per condividere la serata con i miei zii, cugini ed amici.
Le porte scorrevoli si aprono e la prima persona che i miei occhi notano è Ray in piedi vicino a mio zio Evan che parlano ridendo.
I nostri sguardi si cercano parlando in silenzio, i nostri dialoghi muti che
solo noi sappiamo decifrare.
Saluto i miei amici mentre mio padre cammina insieme a mia madre mano nella mano verso mio zio Evan.
Mio padre e mio zio si salutano ed i suoi occhi ruotano verso Ray, lo guarda sorridendo <<Allora come procede con le ragazze?!>> chiede mio padre a Ray mentre il suo gomito si posa sopra la sua spalla. Entrambi si scambiano dei sguardi che solo due maschi posso capire e lui gli risponde repentino <<Bene, bene>> e scoppiano a ridere. Contemporaneamente si avvina anche il padre di Ray e tutti i miei zii insieme a lui ridacchiando delle sue conquiste compreso mio padre.
Ray appena finito di parlare si gira verso di me per vedere se i miei occhi sono rivolti verso di lui ma, distolgo subito lo sguardo, lo abbasso e continuo a parlare con le mie amiche facendo finta di niente e delle sue parole appena pronunciate.

Ray si siede di fronte a me e la cena inizia ma, purtroppo non riesco a scambiare uno sguardo complice con lui.
"Forse quelle parole avevano colpito il mio cuore pur sapendo che erano state dette solo per circostanza."
Finito il primo piatto mi alzo dalla sedia ho bisogno di prendere un po' di aria, ho bisogno di schiarire le mie idee. Cammino verso la sala e mi blocco davanti la porta del bagno <<Nat>> la sua voce richiama la mia attenzione e mi giro istintivamente verso di lui senza dire una parola con gli occhi assenti.
<<Ho dovuto dirlo sono stato obbligato!>> mi dice con la sua voce piena di dolore.
<<Lo so ma, fa male sentire queste parole, sapere che adesso sei parte di me e vederti entusiasta delle tue conquiste distrugge tutto quello che abbiamo creato insieme, tutto quello che abbiamo condiviso e soprattutto tu stai distruggendo me>> gli dico mentre il mio sguardo è basso verso il pavimento.
<<Cosa volevi che io dicessi...che sei la mia fidanzata...che non ho mai amato nessuna oltre te...che con te ho scambiato baci segreti e tu mi hai insegnato a fare l'amore visto che con qualsiasi ragazza ho fatto solo del sesso occasionale>> mi dice alterato mentre cerca in tutti i modi di alzare il mio viso per far legare i nostri occhi.
<<Non lo so cosa dovevi dire...forse si avrei voluto sentirlo dire dalla tua bocca...o forse no perché poi sappiamo entrambi cosa sarebbe successo ma, non riesco più a sopportare questa situazione forse è meglio stare un po' lontani...ho bisogno di riflette>> gli dico mentre mi giro dando le spalle a Ray.
<<Aspetta Nat! Non puoi lasciarmi così senza capire cosa siamo adesso>> mi dice con il tono strozzato e la sua mano afferra il mio braccio per bloccare ogni mio movimento.
<<È finita Ray, entrambi non siamo stati creati per gestire una situazione più grande di noi>> gli dico ferma immobile, con la testa china e lo sguardo verso il pavimento mentre una lacrima amara scende verso le mie labbra.
Ray mentre sente le mie parole lascia d'istinto la presa dal mio braccio e senza dire una parola rimane lì a fissare il vuoto.
Mi blocco per un istante aspettando una sua reazione che forse non arriverà mai e le lacrime scendono prepotenti sopra il mio viso.
Il mio piede si muove in avanti e l'altro lo segue senza esitare per raggiungere la sala ed arrivare in veranda.
<<Non puoi farmi questo>> dice con un filo di voce mentre il suo pugno si scaglia sopra la porta del bagno ed il mio corpo sobbalza.
Arrivo in veranda completamente sconvolta delle mie parole, delle mie decisioni e mi siedo vicino ad Owen e Chloe per gustare gli ultimi piatti della cena facendo finta che non sia successo niente ma, ogni pezzo di carne che entra nel mio corpo una lama tagliente e lo scuote sempre di più. Dopo di me arriva Ray e si siede al suo posto ed i suoi occhi sono incollati verso di me, nemmeno un istante distoglie lo sguardo facendomi sentire in completo disagio che vorrei alzarmi da tavola e correre via lontano.

SIAMO TUTTO E POI NIENTE *REVISIONE #SAGA DI CHE STUPIDA PROMESSA!  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora