16. Scusa...

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Quindi farò cosi! Andrò da Nicholas e gli parlerò. Non so bene da dove iniziare. Vorrà dire che le parole da dirgli arriveranno al momento.
Vado a farmi una doccia e una volta finito di asciugarmi, metto un pantaloncino nero e una maglietta dell'adidas corta.
Mi trucco con fondotinta, eyeliner e rossetto fucsia e lego i lunghi capelli neri in una coda di cavallo.
Prendo le chiavi e il telefono ad esco di casa.
Dopo circa 10 minuti arriva nella villa maestosa degli Stevens.
Suono e aspetto la risposta.
-Chi è?- risponde una voce sconosciuta.
-Sono un'amica di Nicholas- rispondo.
-Si- risponde e subito dopo apre.
Mi viene ad aprire una donna vestita elegantemente. Dovrà essere la domestica.
«Prego, Nicholas è al piano di sopra» mi sorride e io la ringrazio.
Salgo le scale che conducono alla camera di Nick.
Sento delle voci man mano che mi avvicino.

«Oh, Nico. P-più veloce, cazzo»
«P-piccola»
«Oddio, sto v-venendo»

Le lacrime minacciano di uscire. Arrivo vicino alla sua camera e la apro, trovando quello che nessuno vorrebbe trovare.
Vedo Tara nuda sopra Nick.
Quest'ultimo la tiene saldamente per il sedere.
Una volta aperta la porta i due si girano a guardarmi.
Calde lacrime scorrono sulle mie guance mentre guardo Nick che mi guarda dispiaciuto.
Butta a terra Tara,si alza coprendosi con la coperta e si gira, mettendosi i boxer.
Esco fuori correndo.
Intanto le lacrime continuano a scorrere senza fermarsi.
Non credevo facesse così male.
«ASPETTA, MARILYN!» urla rincorrendomi.
Quando riesce a raggiungermi mi gira, prendendomi per il polso.
«Perché stai piangendo?» dice con un'espressione triste sul volto.
«Perché sei uno stupido coglione» urlo colpendolo al petto.
Mi blocca le mani e si avvicina a me.
Le nostre facce sono vicinissime.
Mi stacco e cerco di scendere le scale ma lui me lo impedisce mettendosi davanti.
«Perché sei venuta?» chiede freddo.
«Scusa se volevo parlarti una volta per tutte. Scusa se io a te ci tengo sul serio. Scusa se ti amo, cazzo!» grido tutto d'un fiato, continuando a piangere.
Lui mi guarda sorpreso e dopo alcuni minuti che sembravano anni, prende parola.
«Mi dispiace» si gira e se ne va.
Lo guardo andare verso la sua camera.
«ESCI, CAZZO!» grida verso Tara, che si affretta ad uscire.
Quando mi incontra in corridoio, mi guarda male.
Decido di uscire da quella casa.
Lo dimenticherò una volta per tutte.
A chi penso di prendere per il culo? È impossibile dimenticarlo, ma almeno ci proverò.
Vado correndo a casa e una volta arrivata salgo in camera senza nemmeno salutare.

Qualcuno bussa alla porta.
«Avanti» dico asciugando le lacrime.
Entra mia madre che, vedendomi in quelle condizioni, mi viene ad abbracciare.
«Sei tornata prima» affermo e lei annuisce.
«Cosa hai, Marilyn. Prima parlavi di tutto con noi. Ora è come se ti volessi nascondere...» dice abbassando lo sguardo.
«Mamma, tu e papà non siete mai presenti né nella mia vita, né in quella dei miei fratelli. Come vorresti che ti raccontassi le cose?» mi sfogo.
«Ti vedo strana in questi giorni. Vorresti parlarne?» chiede e io scuoto la testa in segno di negazione.
«Va bene, tesoro. Quando vuoi io sono sempre qui. Quando vorrai sfogarti puoi venirmi a chiamare anche di notte» sorride e io la abbraccio.
Si alza ma quando sta per aprire la porta afferma:
«È per Nicholas vero?» sorride furbamente.
«Dai mamma» sorrido rossa in faccia.
«Mmh lo prenderò come un 'si'» sorride ed esce dalla mia camera.

Pensavo di chiamare Jocelyn per andare in centro.
Compongo il numero e il telefono comincia a squillare. Dopo qualche squillo risponde.
-Pronto?- risponde dolcemente.
-Jocelyn, sono Marilyn. Ti ricordi?- le spiego.
-Come posso dimenticarmi di te!- risponde con euforia.
-Ti andrebbe di andare in centro? Tipo...ora?- le chiedo gentilmente.
-Me lo chiedi pure? Certo che mi va- risponde raggiante.
-Dove ti posso venire a prendere?- le chiedo.
-Ehm... Facciamo che ci incontriamo lì- risponde incerta.
Confermo e stacco la chiamata, dopo averla salutata.
Mi preparo ed esco dalla mia camera, incontrando Michael.
«Ciao sorellina. Dove stai andando?»
«Al centro,mi devo incontrare con una mia amica» rispondo.
«Anche io sto andando al centro, ti accompagno?» mi chiede e io annuisco.
Salgo in macchina con Michael e andiamo al centro commerciale.

Siamo appena arrivati, così scendiamo.
Cerco Jocelyn con lo sguardo e una volta trovata, trascino Mike con me.
«Ciao Joce» la saluto con un bacio. Lei mi sorride ma una volta spostato lo sguardo su Mike, il suo viso sbianca.
«M-Michael?» sussurra.
«Ci conisciamo?» chiede mio fratello, confuso.
«N-no» dice balbettando.
«Come fai a conoscere il mio nome?» chiede sorridendo. Lei non risponde e mi trascina lontano da Mike.
«Lo conosci?» chiede stizzita.
«È mio fratello» rispondo guardandola male.
«C-come tuo fratello»
«Ma che ti prende?» la rimprovero.
«Domani ci possiamo incontrare? Ti devo parlare. Ora vado» dice andandosene.
«Dove ci dobbiamo incontrare?» chiedo gridando.
«Al parco alle 16:30»risponde usando il mio stesso tono.

Mi giro verso Mike che mi guarda confuso.
«Non so cosa le è preso» dico alzando le spalle.
«È piuttosto strana» risponde ridendo.
«andiamo a casa» lo guardo male e lui scuote la testa.
«No ora facciamo shopping» scoppia a ridere.
«Non dirai mica sul serio?!»
«Si, sorellina» ride e io mi tocco la fronte, esausta.
×
×
×
Siamo a casa dopo tre ore di shopping con mio fratello.
Sono stanchissima quindi mi metto a letto a sentire un po' di musica.
Chiudo gli occhi.
Dopo un po' mi addormento.

«Mari...svegliati» sento una voce chiamarmi.
Cerco di aprire piano gli occhi, ma quando noto chi c'è davanti me, li apro di scatto.
«N-Nicholas?»

Cosa sarà venuto a fare Nicholas a casa di Marilyn 😏 lo scoprirete nel prossimo capitolo.







× All I need is you × (COMPLETA) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora