3. La Festa

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Quel momento in cui stai facendo la videochiamata con la tua migliore amica, ma la ignori completamente perché sei troppo impegnata a guardare te stessa.
«Mari, mi stai ascoltando?» dice alzando gli occhi.
«Sincera?»dico e lei annuisce.
«No» dico guardandola con pietà e lei ride.
«A che ora dobbiamo andare?» mi chiede, andando verso il suo armadio.
«Dalle 20:00» dico prendendo lo spinner e iniziando a giocarci.
«Cosa ti metterai?» mi chiede, mentre cerca qualcosa dentro il suo armadio.
«Non so. Penso un pantaloncino con un top» dico continuando a giocare.
«Questo o questo» mi mostra due vestiti. Uno è rosa, senza spalline. Arriva fino al ginocchio ed è molto semplice.
L'altro è nero, più corto dell'altro. Ha il corpetto pieno di stras.
«Quello nero»
«Va bene» dice sorridendo.
Stavo ancora giocando con lo spinner, ma la situazione mi è sfuggita di mano visto che l'ho fatto volare ed è finito contro il computer.
«Che cazzo è successo» dice Rachel con sguardo confuso. Poso lo spinner e la guardo come dire 'non è successo niente'.
«Mari io vado a prepararmi. Verso le 19:30 passi. Ok?» non mi lascia rispondere che subito stacca.
Andiamoci a preparare vha.
Dopo essermi fatta una doccia, vado a vestirmi.
Decido di mettere un pantaloncino nero, corto e a vita alta, e un top della Calvin Klein. Ai piedi indosso le converse e passo al trucco.
Applico fondotinta, blush, eyeliner, mascara e rossetto Nude.
Ai capelli passo la piastra e sono pronta.
Guardo l'orologio. Perfetto, sono in ritardo.
Mi squilla il telefono e vedo che Rachel mi sta chiamando. Il detto 'parli del diavolo e spuntano le corna'.
«Ehi, Rachel» rispondo prendendo le chiavi della macchina.
«MAMMA STO ANDANDO» grido per farmi sentire.
«Devi ancora partire da casa?» mi sgrida Rach.
«Esatto. Arrivo subito tranquilla» stacco la chiamata e salgo nella mia Audi A3.
Parto e nel giro di pochi minuti arrivo a casa di Rachel.
Scendo e suono il campanello.
-Chi è - mi risponde sua madre.
-Sono Marilyn, puoi dire a Rachel di scendere?- dico gentilmente.
-Certo tesoro. Sta scendendo -
Quel 'sta scendendo' equivale a 'ancora si deve truccare e sistemare i capelli'.
Intanto mi accendo una sigaretta e aspiro il fumo.
Dovrei smetterla di fumare, ma una sigaretta ogni tanto ci sta.
Dopo mezz'ora finalmente scende.
«Eccomi!» mi sorride, venendomi a salutare.
«Mi hai pure chiamata e poi mi hai fatto aspettare!» dico ridendo.
«Scusa! Comunque sei troppo bona con quel pantaloncino. Ti fa il culo che è una favola!» dice seria e io scoppio a ridere.

Siamo appena arrivate alla festa e io cerco con gli occhi Kevin.
«Ehy, Marilyn» quasi non cado a terra per lo spavento.
Mi giro e vedo Kevin che mi fa la radiografia.
«Sei bellissima!» dice sorridendomi.
«Ehm... Grazie» dico imbarazzata.
«Mari io vado a bere, ci vediamo a mezzanotte qui fuori, ok?» sorride andandosene.
«Vieni, andiamo a divertirci» dice prendendomi per mano.
Vedo che si avvicina a un gruppo di ragazzi.
«Ragazzi, lei è Marilyn» mi presenta ai suoi amici.
«Wow, sei una figa!» dice uno guardandomi in modo malizioso.
«Te la faccio spuntare io la figa se non te la finisci» dico, zittendolo.
Mi guarda sorpreso.
«Kevin, andiamo a bere!» dico trascinandolo al bancone delle bibite.
«Non vorrai mica ubriacarti!» dice guardandomi con un sorrisetto furbo.
«Non posso assicurarti niente» gli sorrido, prendendo il mio bicchiere di vodka. Da uno arrivo a cinque.
Conclusione: mi sono ubriacata.
Reggo molto poco l'alcol, se non si era capito.
«Mari, forse dovresti tornare a casa» dice preoccupato e io scoppio a ridere.
«La casa è noiosa» rido più forte.
«Dov'è la tua amica?» dice cominciando a cercarla.
«Che ore sono?» dico gonfiando le guance.
«Mezzanotte e mezza» guarda l'orologio.
«Mi sta aspettando fuori allora» comincio a saltellare, andando fuori.
Kevin mi segue.
«Oddio Mari. Ti sei ubriacata, di nuovo» dice Rachel, esasperata.
«Siiii» dico continuando a saltellare.
«Chi mi accompagna a casa se sono venuta con te» dice guardandomi male.
«Marilyn viene con me. Tu vai con la sua macchina e io ti seguo e quando hai lasciato la macchina a casa sua, ti accompagno io» dice, prendendomi in braccio.
Rachel prende un'altra strada, andando verso la mia Audi.
«VOOOOLARE OH OH» grido, cantando.
«Silenzio Mari!» dice ridendo lievemente.
«Domani partorisco» dico seria.
«Cosa?» dice sorridendo.
Gli pizzico le guance.
«In California» dico sorridendo maliziosamente.
«Partorisci in California?» dice continuando a ridere e io scuoto la testa.
«Volevi dire che parti per la California?» domanda aprendo la portiera della sua macchina. Annuisco ridendo.
Mi siede sul sedile, mettendomi la cintura.
Sale pure lui e partiamo, seguendo Rachel che è davanti a noi.

«Mari. Siamo arrivati a casa tua» mi sussurra qualcuno. Faccio fatica ad aprire gli occhi e a capire chi mi sta parlando.
«Prendila in braccio, per favore. Io parlo con i suoi genitori»
«Va bene»
Mi sento presa in braccio.
«Si è ubriacata di nuovo, vero?» riconosco la voce di mia madre.
«Si» dice Rachel, dispiaciuta.
«Non si è preparata nemmeno la valigia per domani!» dice mia madre esausta.
«Gliela posso preparare io» si offre Rachel.
«Se non ti secca, va bene» risponde mia madre.
«Lui è Kevin. È un nostro amico»
«La sua stanza è su» spiega mia madre.

Mi sento posata sul materasso. Mi addormento quasi subito.

Nel prossimo capitolo Marilyn e la sua famiglia partiranno per la California!

× All I need is you × (COMPLETA) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora