10. Incontri Spiacevoli

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«Cosa facciamo oggi pomeriggio?» dice Kian prima di addentare il suo tost al prosciutto. Stiamo facendo colazione e sono mezza rincoglionita.
«Andiamo al centro commerciale?» chiede Tyler, guardandoci.
«Dovrebbe essere Mari a costringerci a portarla al centro commerciale. Siamo stati fortunati che non ce lo ha chiesto e lo chiedi tu?» dice Cole più serio che mai.
Scoppio a ridere, notando con la coda dell'occhio Nicholas che mi guarda sorridendo.
Ha l'aria stanca.
«Nicholas, ci sei o no?» dice Cole, sventolando la mano davanti il suo amico.
«Ho troppo sonno. Stanotte non ho chiuso occhio» dice, sbadigliando.
«Come mai» permetto di dirgli.
Lui mi guarda malizioso per poi continuare a parlare.
«Perché quando dormi, scalci più di un cavallo» scoppia a ridere insieme ai suoi amici, tranne Justin, che abbassa lo sguardo.
«Eh?» guardo Nick in modo confuso e lui mi schiaccia l'occhio.
«Hai un tic?» domando, facendo scoppiare Tyler a ridere, ancora di più.
«Comunque, perché hai detto così?» guardo Nick in modo curioso e lui sorride.
«Ho dormito con te, ma ovviamente tu non mi hai lasciato in pace, riempiendomi di calci. Sembravi posseduta» scoppia a ridere, mettendomi ancora di più in imbarazzo.
Divento rossa come un peperone.
«Cosa?» dico gridando.
«Hai fatto un incubo» mi informa, andando verso il frigo.
Fai pure come se fossi a casa tua eh!
Justin guarda il suo amico male e lui gli sorride maliziosamente.
Poi Justin si gira verso me con sguardo deluso.
Lo guardo male, uscendo in giardino.
Odio chi mi fissa. L'ho già detto? Bhe, penso di si.
ODIO TUTTI, in poche parole.
Accendo una sigaretta,lasciandomi travolgere dalla nicotina.
Sento una mano toccarmi la spalla.
Mi giro di scatto.
«Che vuoi?» sbotto acida verso Nicholas.
«Sapere perché sei uscita» mi guarda con rimprovero.
Chi cazzo si crede di essere? Mio padre?
Se sarebbe stato mio padre, qualche pensierino lo avrei fatto.
Ma a cosa sto pensando?
Sto impazzendo.
«Mi senti?» mi sventola una mano davanti la mia faccia.
«Si...» rispondo distrattamente, mentre schiaccio la sigaretta nel posacenere vicino a me.
«Ti ho chiesto perché ti comporti da acida»
«Dieci casi umani fa ero dolce e gentile» cerca di trattenere una risata ed entra, seguendomi.
«Mari, noi andiamo a casa. Alle 16:00 ti veniamo a prendere ok?» dice Tyler prima di salutarmi con un bacio sulla guancia.
«Va bene. Ciao ragazzi» dico sorridendo.
Li accompagno alla porta e, prima di chiudere la porta, Justin mi avvicina a sé lasciandomi un bacio sulla guancia.
«Ciao bellissima» raggiunge la sua macchina, lasciandomi senza parole.
×
×
×
-Quindi mi stai dicendo che lì c'è un gruppo di fighi e che oggi andrai al centro commerciale con loro?-
Rachel sembra molto sorpresa e so che vorrebbe essere al mio posto.
-Esatto- rispondo sorridendo.
-Quanto sei fortunata- afferma con area sognante.
-C'è uno di questi... figo come un Dio greco. Ma stronzo. Molto stronzo- mi incammino verso il frigo, prendendo un succo di frutta.
-Però è anche dolce e gentile alcune volte- continuo, aprendo il succo e versandolo in un bicchiere.
-Te gusta, Mari?- mi prende in giro.
La domanda però io la prendo sul serio.
-Cosa? Non mi piacerà mai e poi mai- alzo la voce.
-Calma Mari. Stavo scherzando- dice ridendo.
-Scusa... Oggi mi sono svegliata di malumore- appoggio il bicchiere sul tavolo, notando solo ora un biglietto.
-Aspetta Rach- mi avvicino al biglietto e lo apro.
Tesoro, io e papà dobbiamo restare in ufficio fino a tardi. Stasera perciò non puoi uscire, devi tenere d'occhio i tuoi fratelli.
Baci <3

-Ehi Mari, ci sei?-
-Sisi, Rach. Stavo leggendo un biglietto lasciato da mia madre-
-Io devo staccare, mio padre ha bisogno di me in cucina- scoppia a ridere e io con lei.
-Va bene, ci sentiamo- chiudo la chiamata, posando il telefono sul tavolo.
Guardo l'orologio appeso al muro della cucina e noto che sono le 15:45.
Conoscendomi farò in ritardo.
Salgo in camera mia, andandomi a fare una doccia.
Esco con l'accappatoio e mi dirigo in camera mio per prendere l'intimo e i vestiti.
Indosso l'intimo e metto un jeans chiaro, strappato e una maglietta corta con su scritto "LOVE ME".
Ai piedi metto le Vans e mi trucco mettendo un po' di correttore e il fondotinta.
L'eyleiner, il mascara e il rossetto bordeaux.
Spruzzo il profumo e sono pronta.
Passo davanti la camera di Summer.
«Sum,io esco. Ritorno più tardi»
«Va bene» mi risponde, continuando a digitare qualcosa sul telefono.
Passo in quella di Mike e lo vedo con un borsone.
«Che fai con quello?» indico il borsone e lui scrolla le spalle.
«Ho gli allenamenti di calcio.
«Io sto uscendo. Prima di stasera sono a casa. Non fare entrare nessuna zoccoletta dentro la mia camera. Baci» esco dalla sua stanza e nel mentre sento la porta suonare.
La apro e osservo Tyler che si avvicina per salutarmi.
«Ehi bellezza» mi da un bacio sulla guancia.
«Ciao Ty» sorrido, seguendolo in macchina.
Cerco di salire dietro ma vedo che ci sono tutti i posti occupati.
«Dove salgo, scusate» dico ruotando gli occhi.
«Il cofano è libero, fighetta» Cole mi fa l'occhiolino.
«Ti ci metti tu» alzo il medio e lui mi fa una linguaccia.
«Ti devi mettere sopra qualcuno» dice Kian scoppiando a ridere.
Dice sul serio?
«Guarda. Nicholas è disposto» continua Kian, ridendo.
Continua, tesoro, continua.
Prima o poi il karma ti si riconoscerà contro.
«Sienditi qui sopra» Justin mi indica le sue gambe.
Tyler scoppia a ridere guardando Nicholas che alza gli occhi al cielo, guardando male l'amico.
«Scusa, Justin. Ma rifiuto»
«Stringetevi, imbecilli» dice Tyler perdendo la pazienza.
Cole prova a stringersi, con scarsi risultati.
«Non avete le macchine?» dico sbuffando.
«Tu anche hai la macchina» mi fa notare Cole.
«Tyler mi ha detto che mi veniva a prendere lui. Non mi aveva mica detto che venivate tutti insieme» mi dirigo verso la mia macchina, ma sento qualcuno chiamarmi.
«Marilyn, vieni con noi. Cole si mette dentro il cofano, tranquilla»
Scuoto la testa.
«Vado con la mia macchina. In caso ci dividiamo»
Mi dirigo verso la macchina dei miei amici e li avviso.
«Io vado con Mari» sorride Justin.
«Si, anche io. Solo perché Tyler fa venire il mal di stomaco quando guida» dice Nicholas, scendendo dall'auto.
Sorrido, guardando Nick e ci dirigiamo in macchina.
×
×
×
Siamo appena arrivati al centro commerciale.
Il viaggio è stato molto silenzioso. Tranne qualche battuta squallida di Justin, che si poteva pure risparmiare.

Dopo aver girato un po' tra i vari negozi, decidiamo di andare a prendere un gelato.
Ci sediamo e chiacchieriamo un po'.
Ad un tratto una ragazza si presenta davanti a noi.
Ha un volto familiare.
«Tara!» Nicholas schizza dalla sedia, abbracciandola amorevolmente.
«Perfetto» sussura Cole, infastidito.
«Lei è Tara, Tara lei è Marilyn» ci presenta Kian, sicuramente vedendo la mia espressione confusa.
«Sei quella della spiaggia!» dice, puntandomi il dito contro.
Ha una voce da gallina spennata. Mamma mia che odio.
«Scusa ma io non mi ricordo di te» scrollo le spalle.
«Sono la migliore amica di Nico» sorride soddisfatta.
Ah. Ora ricordo. Quella zocc...brava ragazza che ho incontrato in spiaggia, quando ero con Nick.
«Ora mi ricordo di te» sono abbastanza seria. Troppo seria.
«Hai deciso di lasciarlo stare, vero?» sorride.
Giuro che quel sorriso gleilo levo a suon di schiaffi.
Sorrido a mia volta, falsamente.
«Certo, gioia. Hai campo libero» mi metto a ridere, guadagnandomi un'occhiataccia da parte di Nicholas.
Lei diventa rossa, abbassando il capo.
«Tu!» si avvicina a me.
«Io...» sorrido, sfottendola.
«Che faccia da stronza che hai!»
«Meglio una faccia da stronza, che una da cagna come te» mi alzo dalla sedia, avanzando pericolosamente verso lei.
«Mari. Dobbiamo parlare» dice in modo duro, Nicholas.
Tara ride soddisfatta.
Usciamo fuori e una volta fatto, Nick si gira di scatto.
«Che cazzo ti prende. La devi lasciare in pace» mi sbatte al muro, con poca delicatezza.
Vorrei scoppiare a piangere, perché quando sono nervosa faccio così. Ma non gli darò questa soddisfazione.
Caccio le lacrime, e lo allontano.
«Prima di tutto, non osare mai più mettermi le mani addosso, perché ti stacco il cazzo e te lo faccio mangiare.
Seconda cosa. In 18 anni, non mi sono mai fatta mettere i piedi in testa da nessuno. E dico NESSUNO. Credi che me li farò mettere da una cagna in calore come lei?» sono molto incazzata e se n'è accorto, visto che mi guarda scandalizzato. Ha un'espressione in viso mista tra delusione e rabbia.
«Non provare a parlarmi così! Né a me, né a Tara» in viso ha un'espressione cupa.
I suoi occhi sono iniettati di rabbia.
«Perché? Chi siete? Il principe e la principessa sul pisello?» sono molto seria, anche se la battuta fatta da me, mi fa morire dal ridere.
Nick trattiene una risata, ritornando subito serio.
«Vedi di starle alla larga» gira i tacchi ed entra, lasciandomi lì da sola.

Mi dirigo verso la mia macchina, con le lacrime agli occhi.
Apro la portiera e vado a casa.
Ho un nervoso che non si può nemmeno immaginare.
Gleila farò pagare. Si pentirà di quello che ha fatto.

× All I need is you × (COMPLETA) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora