22. Un Errore

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«Ueeee mamminaaa» entra in camera mia Mike aprendo la serranda e scoprendomi.
«Michael...»lo chiamo e lui si piazza davanti a me.
«Evapora» sbotto, coprendomi di nuovo.
«Dai, stasera rivedrai il tuo Nick» sorride falsamente uscendo dalla camera.
«MARILYN» mi chiama mia madre.
E che cazzo. Mi sono svegliata ora.
«DIIIMMI» grido per farmi sentire.
Come sempre non risponde quindi sono obbligata a scendere.
«Buongiorno tesoro. Se te la senti, fai le tue valigie e le lasci su che poi Mike le viene a prendere» dice mia madre sistemando la valigia sua e quella di mio padre.
«Va bene. Vado» dici salendo in camera mia.
Mi faccio una doccia e mi vesto con un pantaloncino di jeans, una canotta nera e le adidas.
Prendo la mia valigia e infilo dentro tutti i vestiti.
Non basta una valigia così prendo anche l'altra e metto i vestiti rimasti e metto tutto l'intimo nella retina della valigia.
Prendo una valigia più piccola mettendoci dentro il beauty-case con i trucchi, il caricabatteria, mentre quello portatile lo tengo in borsa, e le scarpe.
«MICHAEL» grido per farmi sentire.
«Che c'è» mi chiede, sorridendo come un'ebete.
«Te la finisci? Comunque porta giù le valigie» sorrido, mandandogli un bacio volante.
«Te le scendi tu» mi fa la linguaccia.
«Mi dispiace, sono incinta» sorrido, lasciandolo solo in camera.
Scendo e aiuto mia madre con le ultime cose.
Prima di andare a San Francisco voglio fare un tatuaggio. Così alla cazzo. Per ricordarmi New York, anche se penso che ci ritornerò.
«Papi» lo chiamo.
«Sono fuori Mari» mi risponde, così esco.
«Mi accompagni a fare un tatuaggio?» chiedo e lui mi guarda stranito, ma annuisce lo stesso.
«Lo sai che ti stai riempiendo, no?» chiede e io annuisco.
«Tesoro, sto accompagnando Mari a fare un tatuaggio» dice mio padre a mia madre e lei annuisce ormai rassegnata.
Vorrei fare qualcosa che mi ricordi New York ma collegandolo con San Francisco e Nicholas. Anche se non accetterà il bimbo,perché ne sono sicura, lo amerò sempre, senza smettere.
«Che tatuaggio vuoi fare?» chiede mio padre, salendo in macchina.
«Qualcosa che mi ricorda New York collegandolo a San Francisco e a Nick» rispondo guardandolo.
Lui annuisce.
Intanto penso al disegno da fare.
Cerco su internet i tre elementi e nella mia fantasia cerco di racchiuderli in un'unico tatuaggio.

Lo farò di media grandezza sull'avambraccio interno apposto a quello dove c'è Marilyn Monroe

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Lo farò di media grandezza sull'avambraccio interno apposto a quello dove c'è Marilyn Monroe.
Arriviamo nel centro tatuaggi ed entriamo.
«Buongiorno, dovrei fare un tatuaggio» dico al ragazzo messo in una scrivania.
«Si. Vieni di là» mi indica una stanza e io lo raggiungo.
Mio padre entra con me e si siede nella sedia vicino alla sdraio dove sono seduta io.
«Che tatuaggio vorresti fare?» mi chiede.
Gli mostro i vari disegni che vorrei unire e gli spiego come vorrei unirli.
Lui disegna il tutto in un foglio e me lo mostra.
È stupendo. Annuisco sorridendo e lui comincia a diregnare sulla mia pelle.
2 ore e mezza dopo...
«Abbiamo finito» afferma sorridendo.
Applica una schiuma per togliere l'eccesso di colore.
Gli mette una carta di sopra e poi una pellicola.
Pago e con mio padre usciamo dallo studio.
Sono le 13:45 quindi andiamo a casa per mangiare.

«Che tatuaggio hai fatto?» chiede mia madre, curiosa.
«Ve lo farò vedere stasera quando saremo tutti insieme» dico e annuisce.
Mangiamo e una volta finito, mia madre continua a invaligiare i vestiti.
×
×
×
Arriva sera e ci prepariamo a partire.
Nostro zio è venuto a darci un passaggio fino all'aeroporto.
Una volta arrivati, saliamo sull'aereo.

Cinque lunghissime ore e finalmente siamo atterrati. Non ce la facevo più, il mio sedere era diventato quadrato.
Ci dovrebbero essere gli Stevens che sono venuti a prenderci.
Scendiamo dall'aereo, cercandoli.
«Eccoli» li indica mio padre.
Corro verso Nicholas che mi prende in braccio facendomi volteggiare.
«Mi sei mancata troppo» sorride.
«Anche tu. Ma sono stata via solo 2 giorni scarsi» rido, abbracciandolo ancora più forte.
Saluto gli altri e quando arrivo a Jorge, Nicholas mi tira il braccio, impedendomi di salutarlo.
Sorrido e lui mi guarda male.
Quanto lo amo.
«Che hai fatto al braccio?» mi chiede preoccupato.
«Tatuaggio, che vedrete tutti domani mattina. Ma per te faccio un'eccezione, facendotelo vedere stasera» dico ridendo.
«Eh ma non è giusto. Anche noi vogliamo vederlo stasera» afferma mia madre e mio padre sorride.
«Io l'ho visto prima di tutti» dice mio padre e mia madre gli fa la linguaccia.
«andiamo a casa» afferma Logan sorridendo a mia madre. Lei sposta lo sguardo prendendo la mano di mio padre.
Sorrido alla vista, facendo l'occhiolino a mia madre.
×
×
×
Siamo arrivati a casa di Nicholas e i maschi cominciano a scendere le valigie dall'auto salendole nelle stanze.
«Mari, tu stai nella mia camera» afferma Nick entrando in cucina dove ci siamo io, Emy e mia madre.
Mia sorella e mio fratello stanno sistemando le loro camere.
Emy sorride guardando mia madre che ricambia il sorriso.
«Va bene» sorrido a Nick, che ricambia.
Gleilo dico ora.
«Sono molto stanca, vado a dormire» dico alle mamme.
Faccio cenno a Nick di salire e lui sale con me.
Entriamo dentro la camera di Nick e lui subito mi bacia.
Mi spinge al muro, mettendomi le mani ai fianchi.
Dopo un po' ci stacchiamo.
«Nicholas...devo dirti una cosa importante. È una bella notizia se la prendi bene» guardo altrove e lui mi guarda stranito.
«Dimmi» risponde abbastanza tranquillo.
«Sono incinta..» dico e lui mi guarda malissimo.
«I-in che senso?» balbetta.
«Quanti sensi ci possono essere?» sbuffo.
«Sono io il padre?» chiede e io Annuisco.
«Come puoi esserne sicura. Hai subito una violenza, può essere che ti ha messo lui incinta» dice con la speranza negli occhi.
Faccio una risata amara.
«Prima di tutto lui ha usato il preservativo. Pensandoci bene tu non lo hai usato. Secondo, se non mi credi faccio la prova del DNA» sbotto gridando.
«Non sono sicuro che sia mio figlio cazzo! Se dovrebbe esserlo è...stato un errore» abbassa lo sguardo.
Lacrime calde invadono la mia faccia.
Annuisco uscendo dalla camera.
Scendo giù andando in bagno.
Apro con forza la porta facendola sbattere. Mi chiudo a chiave e apro l'acqua della vasca per non fare sentire il mio pianto.
Piango senza smettere per circa un'ora.
Qualcuno bussa.
«è occupato» cerco di dire senza farmi ingannare dalla voce rotta dal pianto.
«Mari, sono Sum. Apri» dice mia sorella. Corro ad aprirla e mi abbraccia.
«Non l'ha accettato?» chiede e io scuoto la testa.
«Stanotte dormirai per forza con lui perché le camere si sono finite» dice abbassando lo sguardo.
«Lo so»
C'erano due camere libere arredate. Le altre erano da arredare.
Una per i miei genitori e l'altra per Mike e Sum.
Dopo altre quattro chiacchiere, decido di salire in camera.
Apro la porta trovando Nicholas seduto ai piedi del letto con la testa fra le mani.
Mi fa male vederlo così.
«Non dovevamo scopare. Un figlio... Cazzo!» dice esasperato.
«Quindi per te è stata solo una cazzo di scopata? E secondo me non è un errore» sbotto incazzata.
Lui mi guarda per un secondo e poi abbassa lo sguardo.
«Non è stata solo una scopata, non volevo dire questo. Però, cazzo, hai 18 anni io 19. Siamo troppo giovani» dice gridando leggermente.
«E che cazzo vuoi che faccia?» grido avvicinandomi a lui.
«Non puoi abortire?» chiede come se avesse paura della risposta.
«Ma sei pazzo? Non ucciderò mai MIO figlio» grido sottolineando la parola "mio".
« Lo vuoi capire che hai 18 anni?» grida, spingendomi al muro.
«Non toccarmi, coglione» grido, cominciando a piangere.
«Non è mio figlio» si allontana di scatto da me togliendosi la maglietta e mettendosi a letto.
Mi spoglio mettendomi il pigliama.
Vado in bagno mettendo la crema al tatuaggio e ricoprendolo.
Mi dirigo, poi, verso il letto e mi sdraio vicino a Nick, girandomi dalla parte opposta.




Nicholas non accetta la gravidanza 😭 Cosa succederà?




× All I need is you × (COMPLETA) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora