23. Il Test

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È notte. Sono più precisamente le 5:30 del mattino.
Non riesco a dormire sapendo di averlo qui vicino a me.
È troppo figo quando dorme, ma anche quando è sveglio. È un cazzo di Dio greco.
Mi incanto a fissarlo e lui apre di scatto gli occhi.
«Perché mi fissi?» chiede cercando di tenere un tono freddo, ma gli scappa un sorriso.
« non ti stavo fissando» dico scendendo in salotto a prendere qualcosa da mangiare.
Ho voglia di gelato. Apro il congelatore prendendo il gelato alla nocciola.
Prendo tutto il barattolo e mi siedo a mangiarlo.
«Hai fame?» chiede Nicholas entrando in cucina per prendere l'acqua.
Scuoto la testa.
«E allora perché mangi?» chiede sorridendo. Ma è bipolare o cosa? Non avevamo litigato?
«Perché ho voglia di gelato quindi mangio il gelato» dico prendendo un'altro cucchiaio di gelato.
Guarda me e poi la pancia e annuisce.
«Sei sicurissima che è mio figlio?» chiede.
«Domani faccio il test del DNA. Io sono sicurissima» dico seccata e lui annuisce.
«Io non sono pronto. Ho ancora tutta la vita davanti non posso pensare a un figlio» abbassa lo sguardo.
«Ti ricordo che mi hai messa tu incinta. Non sono la madonna che si è ingravidata attraverso lo Spirito Santo. Quindi, ti prendi le tue responsabilità. Se non vuoi avere a che fare con me, lo accetto. Ma con tuo figlio o figlia devi fare il padre» sbotto, alzandomi.
Raggiungo la nostra camera e mi metto a dormire.
Sento che si sdraia vicino a me.
«Marilyn...» mi chiama.
«Che vuoi» sbotto innervosita per la discussione di prima.
«Me lo puoi fare vedere il tatuaggio?» chiede come se avesse paura della risposta.
«Si..» mi metto seduta, cominciando a togliere la pellicola e successivamente la carta.
Glielo mostro e lui rimane a bocca aperta.
«È...cioè...stupendo» balbetta, sfiorando la N.
Sorrido senza farmi vedere.
Lo ricopro e mi metto a dormire con senza dire niente.
«Notte picc...cioè...Marilyn» mi dice balbettando.
Sorrido.
«Notte Nicholas»
×
×
×
Stamattina mi sono svegliata alle 8:30.
Ho l'appuntamento all'ospedale alle 10:00 per fare il test del dna.
Sono già pronta e sono le 9:00.
Mi annoio, tutti dormono, quindi decido di guardare un po' di televisione.
Dopo alcuni minuti sento qualcuno scendere le scale.
«Buongiorno. Già sveglia?» mi raggiunge Emy.
«Buongiorno. Comunque stamattina ho da fare» sorrido.
« Ti accompagno se vuoi» dice gentilmente.
«No, vado da sola, grazie. Devo fare una visita all'ospedale» sorrido con sguardo perso e lei si avvicina a me.
«Cosa hai? È da un po' che sei molto strana» dice fissandomi intensamente.
«Nulla» sorrido e lei annuisce insicura.
«Io vado, ok?» la avviso e lei annuisce.
Esco di casa prendendo la macchina.

Sono imbottigliata nel traffico quindi, vedendo che la cosa si fa lunga, prendo il telefono vedendo se ho messaggi.
Non ne ho quindi lo poso.
Il telefono comincia a suonare.
Sbuffo prendendolo. Non leggo nemmeno chi è.
-Pronto- rispondo.
-Marilyn, si può sapere dove cazzo sei?- alzo gli occhi al cielo sentendo la voce seccata di Nick.
-Cosa ti interessa, scusa?- sbuffo acida.
-Niente- risponde.
-Allora ciao- rispondo staccando.
Intanto arrivo in ospedale, scendo e raggiungo la segreteria.
«Salve, ieri ho prenotato un appuntamento» dico alla signora.
«Cognome e nome» chiede.
«Bailey Marilyn» rispondo e lei annuisce.
«Terzo piano. C'è una porta con scritto 'esami'» mi sorride.
Annuisco e mi dirigo al terzo piano.
Entro dentro la porta dove c'è scritto 'esami', dopo aver bussato.
«Buongiorno, sono la signorina Bailey» dico al dottore e lui annuisce sorridendo.
«Buongiorno signorina, si accomodi» dice facendomi velocemente i prelievi.
«I risultati saranno disponibili domani» mi informa e io annuisco salutandolo.

Mi dirigo verso la macchina, ma noto un ragazzo appoggiato a quest'ultima. Il ragazzo è girato e ha un cappello nero, girato al contrario, in testa.
Mi avvicino alla mia auto e quando la apro, lui si gira. Ma può essere che mi perseguita sempre?
«Che vuoi, Nick!» affermo guardandolo male.
«mi spieghi perché cazzo sei andata all'ospedale? Stai male?» chiede incazzato ma allo stesso tempo preoccupato.
«Come cazzo fai a saperlo?» sbotto incazzata.
«Mia madre»
«Sono andata a fare il test del dna. Domani vado a ritirare il risultato» spiego e lui annuisce.
«Sei venuta con la macchina?» chiede e io lo guardo male.
«Dove sei appoggiato?» chiedo cercando di trattenere un sorriso.
Guarda la macchina e poi mi sorride.
«Allora mi dai un passaggio» sorride, salendo in macchina.
È strano. Quando esce il discorso del bambino si trasforma, facendomi incazzare. Quando il bambino è fuori discussione, fa il dolce.
Comincio a guidare silenziosamente fino a casa.
Alcune volte si girava a guardarmi,ma non ricambiavo lo sguardo.

Una volta arrivati a casa, entriamo.
Salgo in camera di Nick perché sono molto stanca.
Mi sdraio sul letto chiudendo gli occhi.
Bussano alla porta.
«Non rompete le palle, voglio dormire» farfuglio con la testa immersa nel cuscino.
Sento la porta aprirsi e dopo un po', qualcuno si siede vicino a me.
«Mi spiace ma devo romperti le palle visto che condividiamo la camera» afferma Nick.
Mi giro verso di lui beccandolo a togliersi la maglietta.
Arrossisco mettendo di nuovo la faccia sul cuscino.
Lo sento ridere quindi mi giro per guardarlo.
Lo fisso mentre si toglie le scarpe e penso a quanto cazzo sia sexy. Poi penso a quanto sarebbe ancora più figo con un bimbo o bimba in braccio.
«A che pensi» sussurra sdraiandosi.
«A niente» gli cominico
«Impossibile» mi guarda negli occhi.
Mi giro dalla parte opposta.
Mi addormento quasi subito.

Il mio telefono che suona mi fa svegliare di scatto.
Leggo il nome: Justin.
Rispondo.
-Ehi Justin!-
-Ciao Mari. È da tanto che non ci vediamo. Stasera ti va di venire a mangiare a casa mia? Ci saranno tutti- mi chiede.
-Va bene. A che ora?- chiedo.
-Verso le 20:30. Puoi avvisare Nicholas? A me non risponde-
-Sarà fatto. Ciao Just- lo saluto, staccando.
Mi metto le scarpe e scendo in salone dove ci sono tutti.
«Nicholas, alle 20:30 dobbiamo andare a casa di Justin» gli comunico senza guardarlo.
«Justin? Che cazzo vuole ancora quello» sbotta gridando e sua madre gli tira un leggero schiaffo.
«Ci sono tutti. E Justin ha detto che non gli rispondevi» lo guardo e lui sorride falsamente.
«Io non ci vado» dice serio.
«Va bene» rispondo guardandolo con sfida.
«E nemmeno tu» dice con fermezza.
«Cosa ti sei fumato?» dico seria.
«Marilyn, tu non ci vai» ripete scandendo bene le parole.
«Nicholas, fatti i cazzi tuoi» uso il suo stesso tono.
«Va bene. Ci vengo anche io allora» risponde guardandomi male.
«Non sono neonata. Ci posso andare anche da sola» mi dirigo verso il frigo.
«No. Vengo con te e basta» sale in camera e io mi lascio andare un sospiro.
«Siete una bella coppia» dice Emy e mia madre annuisce.
Sorrido ringraziandole,anche se non siamo una coppia.
Mio padre e Logan parlano e i miei fratelli con Jorge giocano alla play station.
Vorrei dirgli che sono incinta ma lo farò appena saprò il risultato del test.

Decido di salire in camera per prepararmi.
Comincio facendo una doccia.
Appena esco metto l'intimo e decido cosa mettermi,piazzandomi davanti l'armadio.
Decido di mettere un jeans nero strappato alle ginocchia e una t-shirt bordeaux. Le converse e uno zainetto nero dove metto il telefono le chiavi e il portafoglio per sicurezza.
Mi trucco mettendo eyeliner, mascara e rossetto bordeaux.
Scendo giù e nel frattempo che aspetto Nick, accendo la radio che c'è in cucina.
I nostri familiari sono appena usciti e quindi comicio a canticchiare una canzone che mi piace molto.
Canticchiare per me significa urlare a squarciagola, senza prendere una nota.
«Io ti amo, tu non più bel casino sul divano,serie tv preferita solamente che non ci sei tu, qua vicino, io sto male si, ma eri tu la medicina e mi piacevi così con tutte le tue paure
con i tuoi cambi d'umore pure con quelle smagliature che tu odiavi
così tanto, quasi quanto odi me adesso per quello che ti ho fatto...» comincio a cantare.
Ho sempre amato Gionnyscandal. Le sue canzoni mi rispecchiano molto.
«E anche il mare ti ha mentito veramente perché lo vedi celeste ma è
trasparente eppure vai lo stesso invece con me basta e ora sono
geloso anche dell'acqua perché ti può toccare di nuovo, non ti ho con
me possibile?! Ti amo così tanto che ti odio... » continuo a cantare in modo molto sobrio.
Ok, non diciamo cazzate. Sto praticamente urlando. Non so cantare a bassa voce quando una canzone mi piace.
«Mi dispiace interrompere la tua favolosa performance, ma dobbiamo andare» dice Nicholas appoggiandosi allo stipite della porta.
Lo guardo male, prendendo lo zainetto e aprendo la porta.
Raggiungo la mia macchina ma la sua voce mi fa bloccare.
«Andiamo con la mia» afferma serio.
«Tu vai con la tua e io con la mia» lo riprendo con tono freddo.
«Non fare la bambina» alza gli occhi al cielo.
Salgo nella mia macchina e la metto in moto.
Forse non lo ha capito che sono incazzata con lui. Prima fa il dolce e poi mi tratta di merda, rifiutando suo figlio.
Cazzo! Anche se è, relativamente, uno sbaglio, lo dovrebbe amare più di lui stesso, come sto facendo io.
È il frutto del nostro amore. E mi ha dato parecchio fastidio il fatto che abbia messo in dubbio che fosse suo figlio.
Sento la portiera aprirsi e Nick entra, prima che partissi.
Non dice nulla, così io, alzando gli occhi al cielo, parto.



Finalmente sono riuscita ad aggiornare. Scusate ma con la scuola mi viene abbastanza difficile.

Nel prossimo capitolo vedremo cosa succederà a casa di Justin.

❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️

× All I need is you × (COMPLETA) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora