✔ Del buono in te #3

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Era sera tardi e tutti e cinque eravamo ancora in spiaggia. Io, Jocelyn, Eva e Luke avevamo bevuto tanto. Eravamo ubriachi, non capivamo più nulla. Kol invece non lo era per niente. In quel momento lui era andato un po' più in là da dove eravamo noi per fumare e farsi una passeggiata, mentre noi altri a continuare a giocare ad obbligo o verità.

"Looo-reee-naaa" sentì chiamarmi da Jocelyn. Mi girai verso di lei, stava ridendo e facendo mosse a caso con il suo bicchiere di vodka fra le mani. "Obbligo o verità?" mi chiese.

"Obbligo" risposi inciampando e cadendo sui miei stessi piedi, scoppiai a ridere per come ero caduta e poi mi alzai. Non capivo nulla, proprio nulla. Tutto intorno a me girava, mi sentivo leggera e spensierata. Mi sentivo semplicemente bene.

"Vai in mezzo alla strada e balla" mi disse indicando con l'indice la strada circondata dal buio e dal silenzio. Annuì, e mi incamminai.

"Cosa? Lo sto facendo veramente? No, devo fermarmi!" pensai, ma non riuscì a fermarmi. Sapevo che quel che stavo per fare era sbagliato, ma soprattutto pericoloso, ma la mia mente era completamente cosparsa dalla nebbia.

"Vai Lory. Vai Lory!" Eva, Luke e Jocelyn iniziarono a gridare dal bordo della strada ridendo e muovendosi in modo strano.

Ballai. Ballai lì in mezzo alla strada ondeggiando i fianchi e ridendo. Mi stavo divertendo molto, anche perché era la prima volta che io facevo una cosa del genere. Non ero mai stata una ragazza tranquilla e tantomeno santarellina. Amavo il pericolo, l'avventura ma soprattutto.. le cazzate.

Le cazzate facevano parte del mio DNA.
Ne avevo fatto a centinaia, e n'ero sempre andata fiera, anche se mi portavano quasi alla morte. Ero sempre stata dell'idea che avendo una vita sola, c'era bisogno di fare tutto quel che si voleva fare. Ed io l'avevo sempre fatto, non avevo nessun rimpianto.

"ATTENTA!!!" non capì chi urlò in quel momento. Vidi solo i fari di una macchina venire nella mia direzione. L'auto andava molto veloce, forse verso i 155 km all'ora, non lo sapevo con certezza. Mi bloccai sul posto, il respiro mi morì in gola. Sbattei le palpebre un po' di volte, fino a quando qualcuno mi afferrò i fianchi e mi lanciò dall'altra parte delle strada.
Un secondo dopo, la macchina passò.
Era stata una questione di attimi. Mi girava la testa, vedevo male.

"Lorena" non capivo da dove arrivasse quella voce. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma alla fine stetti zitta. Strizzai gli occhi forte per il mal di testa.

"Hey dimmi qualcosa" sentì ancora. Due mani mi aiutarono a mettermi seduta, poi la mia schiena e la mia testa si appoggiarono a qualcosa di caldo. Quando riuscì a vedere bene, compresi di essere in mezzo alla strada e di avere il braccio di qualcuno stretto nella mia vita e una mano appoggiata nella mia testa. Alzai lo sguardo.

Non potevo credere ai miei occhi. La persona che era stata così stupida ma coraggiosa da salvarmi la vita rischiando la sua, era...

"Kol?!" dissi incredula sbarrando gli occhi. "Cazzo ma sto sognando? LUI mi ha salvata? Non posso crederci!" pensai scioccata.

"Stai bene?" mi chiese guardandomi negli occhi. Studiai il suo viso, osai dire che era preoccupato. Lui era veramente preoccupato. Lo avevo sempre visto incazzato col mondo intero e soprattutto insensibile.

"Perché teneva questa parte bella di sé nascosta?" pensai.

Capì quella sera che in lui c'era speranza. Speranza per vederlo una persona diversa da come si mostrava sempre.

"Si, sto bene" mentii. Stavo malissimo, stavo metabolizzando il fatto di essere ancora viva. Mi sembrava tutto così irreale.

Istintivamente mi girai col corpo verso di lui e lo abbracciai forte. Non oppose resistenza, mi strinse a sé dalla vita mentre io con le mie braccia al suo collo. Ogni secondo che passava, stringeva di più la presa, come per accettarsi che io fossi ancora lì. Affondò il viso tra i miei capelli, e in quel momento sentì il suo respiro caldo e veloce. Non sapevo se ero io in quel momento, ma, percepì un tremolio. No, non ero io. Era lui, era Kol. Stava tremando, e io non sapevo il motivo. Di conseguenza lo strinsi più a me e appoggiai il mento sulla sua spalla.

Il nostro amore Impossibile [COMPLETA] [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora