Kol Pov's
Le giornate sono tutte le stesse.
Mi sveglio.
Vado a lavoro.
Torno a casa.
Mangio.
Guardo la tv.
E poi vado a dormire.Una routine quotidiana di merda, in parole povere. Perché? Beh.. perché da quando lei non c'è più tutto intorno a me ha smesso di esistere. Il mondo lo vedo grigio, era lei a riempirlo di colori. Mi sento ogni giorno che passa più perso che mai. È passato un anno ma a me sembra un'eternità, come posso continuare ad andare avanti, così? Non sono il padre che avrei voluto, lei sarebbe riuscita a portarmi sulla strada giusta, a dirmi gli sbagli che compio costantemente.
Per un lungo periodo ricordo che ogni sera andavo nel bar vicino e mi ubriacavo fino a non capire niente. Riuscivo a vederla. Sì, io la vedevo. Mi sorrideva, ma poi andava via, per magia. Avevo capito solo dopo che era frutto della mia immaginazione. Ma stavo bene, il solo riuscire a vederla, migliorava ogni cosa. Credevo di essere pazzo, appunto per questo. Per amore si fa di tutto, no?
Decido di alzarmi dal letto, dal nostro letto, e prima di chiudere la porta alle mie spalle, non riesco a non pensare tutte le volte che eravamo lì. Solo io e lei. Noi.
Scendo le scale lentamente, e proprio in quel momento con la coda dell'occhio vedo una busta infilarsi sotto la porta, e dalla finestra una sagoma andare via a passo svelto. Vado a prenderla, con un cipiglio in volto. Chi è?
Mi rigiro fra le mani la busta completamente bianca, chiedendomi ancora di chi possa essere. Non c'è il nome di chi la manda. Vado in salotto, per poi sedermi sul divano. La apro, la calligrafia è.. familiare, e mi confonde, ma a farmi rimanere a bocca aperta è l'indirizzo che c'è scritto. Non ho il tempo di pensare, fare o dire niente che il mio cellulare inizia a squillare. È Luke.
Inizio Chiamata:
IO: Luke..
Mormoro rileggendo ancora il biglietto.
LUKE: È arrivato anche a te?
Mi chiede con voce tremante. Non può pensare quello che credo. È impossibile.
IO: Sì
Rispondo passandomi una mano fra i capelli dalla frustrazione.
LUKE: Stiamo arrivando
Fine Chiamata
Non ho il tempo di aggiungere altro. Mi alzo dal divano di scatto, prendendo il biglietto. Cammino per tutto il salotto imprecando leggendo più e più volte quel fottuto indirizzo. Devo smettere di pensare all'impossibile, almeno per una volta.
Dopo una mezz'oretta la porta si apre di botto, mi giro. Sono arrivati tutti gli altri. Ognuno con lo stesso biglietto.
"Ditemi che è un cazzo di scherzo organizzato da uno di voi!" sbotta subito Eva sventolando il biglietto, con una voce quasi inesistente e gli occhi lucidi. Come posso biasimarla.
"Non penso proprio che uno di noi farebbe una cosa del genere, soprattutto se si tratta di lei!" esclama di rimando Jexson stringendo i pugni, accartocciando senza volerlo il foglietto.
"Quando l'ho letto mi sono venuti i brividi" mormora Layla stringendosi di più a Daniel.
"Ragazzi.." tuona Cam "Toglietevi dalla testa quello che state pensando" incrocia le braccia al petto.
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Il nostro amore Impossibile [COMPLETA] [IN REVISIONE]
Romantik•L'odio tra Lorena Mery Parker e Kol Lyon Forest non si è mai saputo come e da cosa è nato. Da tutto o da niente. Si sono ritrovati a odiarsi, forse per orgoglio, forse perché entrambi non sopportano il fatto di non aver ragione, o forse perché devo...