Chapter one: Ritorno alle origini

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P.O.V. Mille

 Mille

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«Millie, tesoro, svegliati

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«Millie, tesoro, svegliati.»

Qualcuno mi scuoteva dolcemente, così piano che per un secondo pensai che fosse solo il mio sogno, e continuai a tenere gli occhi chiusi.

«Andiamo Mills, è ora.»

Al secondo tentativo, finalmente riconobbi la voce familiare  di mia madre che mi stava accarezzando dolcemente i capelli nel tentativo di svegliarmi.    

Aprii gli occhi a malincuore, avrei voluto con tutta me stessa dormire per altre 72 ore, tanto mi sentivo stanca.

«Mamma, perché mi hai svegliata?» le parole mi uscirono come una specie di lamento, dubitai persino che mia madre avesse capito cosa avevo detto.

Mi guardai intorno e ci misi una manciata di secondi per rendermi conto di non essere a casa e ricordarmi dove fossi e perché. Nel momento in cui tutto ciò mi venne in mente, balzai di colpo dal letto: «Mio Dio, sarò in ritardo di sicuro!»

Dannazione, dannazione, dannazione, mi ero addormentata! Ma come avevo potuto?

Guardai velocemente l'orologio: 4.52 p.m. Ero in ritardo, ovviamente.

Ero arrivata ad Atlanta nel primo pomeriggio, con un aereo che aveva portato ritardo di un'ora. Arrivata in albergo ero talmente distrutta da aver declinato l'offerta di pranzare insieme a mia madre, nonostante mi avesse proposto un ristorantino di sushi a due isolati da dove alloggiavamo (ed io amavo il sushi, per farvi capire quanto mi sentissi come asfaltata da un camion per la stanchezza).
Ero filata dritta in camera e mi ero buttata sul letto, con tanto di scarpe e trucco intatto, dimenticandomi completamene di puntare una sveglia, probabilmente mi ero addormentata dopo pochi minuti...

«Mills, sta calma! Arriverai in tempo, gli studi distano solo 30 minuti da qui, non preoccuparti.» disse mia madre cercando inutilmente di calmarmi, mentre io frugavo in valigia cercando disperatamente qualcosa da mettere.

Every breath you take, I'll be watching you | FILLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora