Chapter twenty-seven: Cos'è peggio, un rimorso o una bugia?

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Consiglio: Killer - Wrongonyou

_____"the sound of your death is killing me in my brain, yes in my brain

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"the sound of your death is killing me in my brain, yes in my brain."
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P.O.V. Millie

<<Porca puttana Millie, ma dove avevi la testa?!>>

Sadie mi guardava con gli occhi fuori dalle orbite, aspettando che parlassi, che le rispondessi, che ripetessi per la milionesima volta sempre la stessa cosa.
Guardai l'ora sul display del telefono che illuminava con luce fioca la buia cucina intorno a noi, segnava le 5 del mattino.

Io e Sadie eravamo sedute a quel tavolo nella sua cucina esattamente da due ore: nessuna delle due aveva chiuso occhio, per lo più per, beh... colpa mia.

Le mani mi tremavano, mentre stringevo forte la tazza di the, che mi bruciava le dita, quasi ustionandomele, mentre io a malapena me ne accorgevo, persa tra i miei pensieri e... le mie lacrime.
Lacrime silenziose mi bagnavano il viso dal momento in cui avevo messo piede fuori da quel locale, dal momento in cui lui... lui se n'era andato.

Ricordo che, tra i pensieri soffocati dell'alcool e le lacrime, quella notte lo avevo pregato di restare, ma la mia preghiera così flebile, sussurrata appena, non aveva raggiunto neanche le sue orecchie...
Lui non si era girato, non era tornato indietro, non mi aveva segnato di uno sguardo.
Lì mi aveva trovata e lì mi aveva lasciata, in compagnia di uno sconosciuto e adesso, adesso il dolore, il rimorso mi divorava viva, nutrendosi di ogni parte di me.

Alzai lo sguardo verso la mia migliore amica, i miei occhi rossi e gonfi incontrarono i suoi, calmi e compassionevoli.

<<Mills... non fare così, ti prego...>> disse, avvicinando ancora di più la sua sedia alla mia e massaggiandomi piano la schiena.
Appoggiai la mia testa sulla sua spalla, chiudendo piano gli occhi.
La testa non smetteva di girarmi, di pulsarmi, come se avessi mille aghi a trapassarmi le tempie e la fronte, era insopportabile.
Insopportabile, ma me lo meritavo.
Me lo meritavo perché ero stata una cogliona, una sprovveduta a lasciarlo andare via così.

Alla vista di lui che si allontanava da me, il mio corpo si era semplicemente bloccato. La mia mente mi aveva salutata, smettendo improvvisamente di pensare, abbandonandomi al nulla più totale, mentre la rabbia e la frustrazione mi accecavano la vista...

Lacrime di rabbia silenziose mi scendevano sul viso.
Josh si era accorto di quanto il mio corpo si fosse irrigidito alla vista di Finn. Lui, accanto a me, aveva sentito supplicare il suo nome, chiedendogli di restare.
<<È lui, vero?>> mi aveva chiesto, cercando di guardarmi negli occhi, mentre l'unica cosa che io riuscivo a guardare, a vedere, era il punto in cui Finn aveva svoltato l'angolo, scomparendo dal mio campo visivo.

Every breath you take, I'll be watching you | FILLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora