Chapter thirty-eight: Colonna sonora

2.6K 143 262
                                    

Consiglio: Umbrella (Acoustic Version) — The Mayries.
Attenzione: per chi volesse ascoltarla non è Rihanna, è una versione molto più dolce e lenta, perfetta per questo capitolo, a cui io sono molto affezionata. Ve la lascio qui sopra.

When the sun shines, we'll shine togetherTold you I'll be here foreverThat I'll always be your friendTook an oath I'm a stick it out 'till the endNow that it's raining more than everKnow that we'll still have each otherYou can stand under my umbrella

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


When the sun shines, we'll shine together
Told you I'll be here forever
That I'll always be your friend
Took an oath I'm a stick it out 'till the end
Now that it's raining more than ever
Know that we'll still have each other
You can stand under my umbrella

P.O.V. Millie

Mettevo un passo davanti all'altro con estrema precisione, come se ogni metro che compiessi ne valesse della mia vita.

E forse, quel giorno, era inevitabilmente un po' così. Forse quel giorno di un po' della mia vita valeva ogni passo che facevo: ne sentivo quasi il rumore, ne percepivo l'odore.

Avete presente, quando voltate l'ultima pagina di un libro e sapete che quelle che andrete a leggere saranno le ultime parole, l'epilogo di una storia che vi ha tenuti incagliati tra le parole incalzanti e i refoli di sorpresa?
E allora voi sapete che quella che andrete a leggere è l'ultima pagina, e la girate lentamente: vi prendete tutto il tempo, per assaporarla piano. Per imprimerla meglio nella mente.

Era esattamente quello che stavo facendo anch'io in quel momento, mentre camminavo piano per il desiderio di non voler arrivare mai, per il desiderio di arrivare in ritardo, per una volta, per davvero quel giorno.

Era quello che stavo facendo io, girando l'ultima pagina del copione.

I miei occhi si persero nel dedalo di parole che già conoscevo, in quell'ultima scena che già sapevo a memoria, ma che rileggevo facendo finta che non fosse così.

E la rileggevo, ancora e ancora, come fosse la
prima volta che ci posassi sopra gli occhi, come a volermi illudere di scoprirla adesso per la prima volta, e che ancora dovesse passare tanto tempo, prima di poter dar voce a quelle parole che risaltavano sul bianco del foglio.

Ma non era così, no: era sul set che stavo andando, quella mattina.
Sul set, a girare la mia ultima scena.

Sul set, in quella mattina che sembrava come le altre, ma la cui aria mi lasciava un sapore aspro in gola, diverso.

Come a volermi ricordare anche lei le lacrime che quel giorno avrei versato, quel cerotto che avrei sentito strappare via, come ogni volta, come ad ogni addio.

Every breath you take, I'll be watching you | FILLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora