Chapter twenty-five: ...Se son spine pungeranno

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Consiglio: Ho scritto sulle note di Drop the Game - Flume, Chet Faker, che ormai sapete vi consiglio durante la lettura.
Avvertenza: prendetevi più di 1h per leggere questo capitolo perché è fondamentale, ma è anche lunghissimo!
P.S.: Ricordatevi di respirare perché queste spine pungeranno proprio!😂
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______I've been seeing all, I've been seeing your soulGive me things that I wanted to knowTell me thing that you've doneI've been feeling old, I've been feeling coldYou're the heat that I knowSee, you are my sun______

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I've been seeing all, I've been seeing your soul
Give me things that I wanted to know
Tell me thing that you've done
I've been feeling old, I've been feeling cold
You're the heat that I know
See, you are my sun
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P.O.V Millie

Tenevo gli occhi chiusi, mi facevo trasportare dai suoni intorno a me che erano talmente forti da anestetizzare ogni altro rumore, persino quello infernale che avevo in testa. Muovevo la testa lentamente, a ritmo di una canzone lenta e sconosciuta, che sembrava scritta a posta per me.

"Give me things that I wanted to know
Tell me thing that you've done."

La mano di Sadie era ancora stretta alla mia, mentre mi guidava lungo uno stretto corridoio a luci rosse in cui era complicato riuscire a camminare persino due per volta.

I've been feeling old, I've been feeling cold

<<Millie ci sei?!>> mi gridò Sadie, voltandosi verso di me.
Annuii aprendo gli occhi, proprio nel momento in cui Gaten apriva una piccola porta di fronte a noi e la musica ci investiva con tutta la sua potenza.

Sorrisi a quello spettacolo di gente che si muoveva senza freni davanti ai miei occhi, in mezzo a una pista gigantesca.
Il locale non era grandissimo, ma era perfetto. Era proprio quello che mi serviva.
Avanzai a piccoli passi, superando la porta che Gaten teneva ancora aperta, guardandomi intorno ed entrando nella zona contaminata. Contaminata di colori sfocati, di suoni troppo forti, di calore che si attaccava alla pelle, di respiro corto, di ombre e luci a intermittenza.

Feci vagare i miei occhi, accorgendomi che i lati della sala erano stracolmi di tavoli e profondi divani, per la stragrande maggioranza tutti occupati.
C'era gente che beveva, gente che fumava, gente che rideva, che piangeva, che si baciava, che litigava.

Quel posto quella sera sarebbe stato il mio inferno personale, ma io questo ancora non lo sapevo.

<<Ma dove cazzo ci ha portati questa sprovveduta?!>> mi gridò Sadie nell'orecchio, provocandomi una sonora risata.
Nel posto giusto Sad. Ci ha portati nel posto giusto, risposi tra me e me.

Every breath you take, I'll be watching you | FILLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora