Chapter twenty-two (part I): Disinibito pure senza l'alcool

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Consiglio: Emis Killa - Rollercoaster.
Ve la lascio qui sopra. ⬆️
Non scrivo mai sotto le note di canzoni italiane, in primis perché non mi piacciono (la maggior parte delle volte) e poi perché non le trovo mai adatte.
Ma questa ragazze, questa è perfetta... 🔥

_______Baby se ti chiedo a cosa stai pensando Non rispondi ma ci prendo sempre Non ho mai capito nessun altraMa so leggerti dentro la mente Adoro l'armonia dei tuoi colori Opera d'arte come Kandinsky Occhi grandi per cui vado fuori Sembri disegnat...

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Baby se ti chiedo a cosa stai pensando
Non rispondi ma ci prendo sempre
Non ho mai capito nessun altra
Ma so leggerti dentro la mente
Adoro l'armonia dei tuoi colori
Opera d'arte come Kandinsky
Occhi grandi per cui vado fuori
Sembri disegnata da Walt Disney
Siamo come gas e fuoco
Noi che ci sentiamo poco
Siamo complici in 'sto gioco
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P.O.V. Finn

Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. Letteralmente. Il mio sguardo non riusciva a vagare oltre quello che non fosse un centimetro del suo corpo.
Più la guardavo e più non mi capacitavo di come in una persona potesse essere concentrata così tanta bellezza. Millie quella sera era una visione, la mia visione.
La mia visione che portava la mia t-shirt, così corta, forse troppo, da scoprirle quelle gambe esili e perfette, così eleganti in quelle calze grigie. Quelle gambe che si muovevano come a dover disegnare un passo di danza ad ogni passo, ad ogni movimento.

Il suo volto era incorniciato da soffici boccoli, che le ricadevano morbidi sulle spalle. Il suo viso era la cosa più dolce che avessi mai visto. Le lunghe ciglia incastravano i miei occhi nei suoi ad ogni sguardo che mi faceva bruciare la pelle, le sue labbra erano di una lucentezza disarmante, come a volermi ricordare quanto fossero morbide, calde, pronte per me.
Ah, lo so proprio bene, non c'è bisogno che me lo ricordi... pensavo, mentre non riuscivo a smettere di guardarla, a smettere di ammirarla, a smettere di innamorarmi di ogni suo centimetro di pelle, anche solo per un secondo.

<<Ehi amico.>> mi richiamò Caleb, costringendomi a distogliere lo sguardo da lei, cosa che mi costò non poco.
<<Hai un po'... di bava. Proprio qui.>> disse, sorridendo divertito, mentre portava l'indice all'altezza della mia bocca.
Prima di riuscire a capire cosa intendesse, ci misi qualche secondo. Nel momento in cui realizzai gli cacciai via la mano dal mio viso con una manata, non potendo fare a meno di ridere, mentre lui sghignazzava divertito.
<<Vaffanculo Cal.>> dissi, alzando il dito medio.
Lui rise ancora di più:<<Finn la stai spogliando con gli occhi, si vede! Smettila subito di guardarla così o più che un bacio a fine serata ti arriverà una sberla! Non è proprio da te!>> disse lui, ancora tra le risate.

Grazie a Dio, le ragazze camminavano a qualche passo di distanza da noi, insieme a Noah e Gaten, erano vicine, ma abbastanza lontane da non poterci sentire.
Eravamo arrivati da una decina di minuti e adesso ci stavamo incamminando verso il pub.
Le strade brulicavano di gente, ma tra il buio e le luci fioche che illuminavano il marciapiede su cui camminavamo, sembravano tutti troppo occupati e di fretta per fare caso a noi che, comunque, cercavamo di non dare nell'occhio.

Every breath you take, I'll be watching you | FILLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora