Chapter three: In bilico tra tutto e niente

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P.O.V. Finn

Salii in macchina sbattendo forte la portiera.

Mio fratello si lamentò subito: <<Finn, ma quanto ci hai messo? Altri due minuti e andavo via, giuro.>>

Mi fece ridere di cuore: <<Andiamo, smettila di frignare Nick. Parti, ho famissima.>>

Non mi rispose, e alzò il volume della radio. Odiavo la radio, così mi misi le cuffie sapendo che a Nick non avrebbe dato fastidio.
Vedete, una cosa positiva di mio fratello è che non ti ronzava mai intorno, si faceva i fatti suoi e non ti disturbava se silenziosamente gli chiedevi di non farlo.

Feci partire la prima canzone che capitò, neanche mi curai di guardare il display per vedere quale fosse.

Cattiva idea. Le prime note di Every Breath You Take dei The Police mi risuonarono dolcemente nelle orecchie...

Every breath you take
Every move you make
Every bond you break
Every step you take
I'll be watching you

Ovviamente, la pensai subito. E pensai a quello che era successo pochi minuti prima. Il contatto delle mie mani fredde con i suoi fianchi morbidi, il suo corpo che aderiva stretto al mio, per non farla scivolare del tutto.

Millie mi aveva sempre fatto un certo effetto, ma fino a un anno fa non me ne ero neanche effettivamente reso conto, col passare del tempo tutto si era fatto più... chiaro. Ero cresciuto e avevo preso più consapevolezza dei miei sentimenti, delle mie sensazioni. Lei mi faceva sentire come nessuno mai mi aveva fatto sentire, quando la guardavo mentre rideva, parlava, cantava, camminava, si sistemava i capelli o diceva qualcosa di buffo o... arrossiva per colpa mia.
Quella era la Millie che preferivo in assoluto: in imbarazzo a causa mia.

Non ero uno sciocco, sapevo che c'era un motivo per cui avevamo preso le distanze nell'ultimo periodo. Lei era fidanzata, tanto per cominciare, ed io ero la sua co-star sullo schermo... sarebbe stato abbastanza imbarazzante se tutto fosse rimasto com'era tra noi, naturale e troppo spontaneo... noi avevamo un rapporto diverso rispetto a quello che avevamo con tutti gli altri, eravamo molto più uniti mentalmente. Riuscivo a capire Mills con uno sguardo, e lei riusciva subito a percepire quando ero nervoso e in ansia per qualcosa, sapeva cosa dirmi per farmi rilassare.
Ed io sapevo cosa fare per farla ridere sempre e farla sentire spensierata, la mettevo a suo agio come nessuno riusciva a fare.

La nostra era un'amicizia speciale. Era una vera amicizia, fatta di empatia. Tutto il resto non contava, quando c'era lei... ma dopotutto questo non importava. L

Every breath you take, I'll be watching you | FILLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora