11. Because I want to know you

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"Oddio, Angel. Mi dispiace così tanto... Io non volevo che ti capitasse tutto questo. Dio mio perdonami, sono una migliore amica pessima. Ti ho lasciato sola di nuovo... "Lena abbassa lo sguardo dispiaciuta.

Le ho raccontato tutto quello che era successo due sere fa, perché mi sembrava giusto non tenerle nascosto nulla, ma ne è rimasta colpita. Si sente in qualche modo colpevole.

"Lena non è colpa tua. Tranquilla, non ce l'ho con te" Alza gli occhi verso di me e noto che sono leggermente lucidi.

La stringo forte mentre il freddo di metà dicembre ci punge la pelle come piccoli aghi.

La neve si posa delicata sui rami degli alberi mentre sul marciapiede si forma uno strato di ghiaccio che sarà probabilmente la causa di molte cadute. Mentre parliamo fuori da scuola, la nostra bocca crea delle nubi di vapore come se stessimo fumando una sigaretta. Il cielo è bianco carico di piccoli fiocchi di ghiaccio pronti a cadere a terra.

La campanella che segna la fine dell'intervallo ci fa sciogliere dal nostro abbraccio.

"Adesso c'è matematica..." Soffia alzando gli occhi al cielo.

È molto buffo guardarla imprecare con il naso rosso per il freddo, è cosi tenera. Sorrido nel vederla in difficoltà a salire gli scalini scivolosi per il ghiaccio . "Cavolo!", dice mentre un piede slitta facendole perdere l'equilibrio.

Lei si appoggia a me ma finiamo entrambe con il sedere nella neve. Scoppiamo a ridere come due cretine e le do una piccola spinta per avermi trascinato con lei.

"È divertente strisciare a terra come vermi?" Clarissa ci guarda dall'alto in basso, storcendo il naso per il disgusto.

"Meglio stare a terra come dei vermi che essere considerate delle vipere da tutta la scuola no?" Lena risponde con una battuta molto tagliente nei confronti della rossa.

Questa rimane a bocca aperta e ancora fumante di rabbia ci supera e spalanca ferocemente la porta.

"Non credi di aver esagerato un po'?", le chiedo mentre mi scuoto dalla neve.

"Mi sono trattenuta Angie, non ti illudere" Mi lancia un occhiolino e ci avviamo verso la nostra classe.

Axel non si è presentato a scuola. Ne lui, ne Chris sono venuti. Al contrario il resto del gruppo si è fatto riconoscere con un paio di scherzi ma oggi stranamente non sono stata una delle loro vittime.

Non so dove sia adesso, ma sono sicura che si farà vivo in qualche modo.

Quello che è successo a casa sua, quello che mi ha detto deve pur aver significato qualcosa. Non solo per me.

Sei un incoerente. Ti devi decidere. O lo vuoi o lo mandi in culo!

Non è così semplice come sembra!

Però la mia coscienza ha ragione.

Cosa vogliono dire quei giorni passati insieme?

Ho detto che avrei messo un punto a questo tira e molla ma mi ritrovo ancora a inseguirlo per ottenere una qualche risposta, positiva.

Sono un caso perso.

Si fa presto l'ultima ora e la campanella suona per indicare il termine delle lezioni. Metto tutti i libri nella cartella e mi avvio all'uscita.

Lena è sfrecciata via perché doveva incontrarsi con il padre così io me la prendo con calma dato che non devo far aspettare nessuno.

Carico lo zaino in spalla, mi aggancio il piumino ed esco fuori. Percorro il vialetto innevato e cerco di scaldarmi le mani strusciandole tra loro.

ANGEL- STAY WITH MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora