39. You make me do not think about problems

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Un bacio sulle labbra.
Un bacio sulla mandibola. E uno dietro l'orecchio.
Capisco che non si tratta di un sogno o meglio, si, è un cavolo di sogno, ma si chiama Axel.

Percepisco le sue labbra calde e umide che mi percorrono il tratto dal lobo al collo lasciato scoperto e poi scendono sempre più giù. Mi costringo ad aprire prima un occhio poi l'altro e mi ritrovo a fissare due diamanti che mi guardano divertiti.

Che bel risveglio.

Mi esce un sospiro di piacere quando sento le dita fredde di Axel che mi massaggiano il seno e per soffocarne un altro mi mordo il labbro inferiore.

"Buongiorno", bofonchio con la voce impastata dal sonno, ma uno stupido sorriso che va da un orecchio all'altro.

" 'Giorno, bambolina.."

Mi accarezza il ventre svestito dalla felpa, che probabilmente è salita durante la notte, e riprende a baciarmi ovunque.

Mi muovo sotto di lui perché sento già l' eccitazione di prima mattina farsi sentire.
Rabbrividisco per le sue dita fredde che accarezzano in modo fin troppo esperto la mia pelle calda e liscia.

"Che... Ti... Va... Di... Fare?", mi chiede tra un bacio e l'altro.

"Mhhh", mugolo senza dare una vera e propria risposta.

La sua mano accarezza il tessuto delle mie mutandine e mi lascio uscire un altro gemito dalla bocca.
Axel si morde un labbro e mi guarda con quel suo solito ghigno prima di abbassarsi tra le mie coscie e divaricarmele per intrufolarsi tra di loro.
Di colpo inizio ad agitarmi perché di prima mattina non sono ancora psicologicamente pronta per quello che sta facendo.

"Tranquilla, piccola..." Lascia dei baci languidi dal ginocchio fino ad arrivare lì in mezzo.

Mi abbandono a lui lasciando che faccia di me tutto ciò che vuole, perché al momento il potere è in mano a lui.

"Oh Dio...", ansimo quando usa anche le dita per provocarmi piacere.
Le muove con audacia e poi ne infila due sempre tenendo un ritmo lento.
Il mio corpo si ricopre di brividi e le gambe tremano per quanto sono già vicina a venire.
Stringo una mano a pugno per non sentire l'odioso tremolio, anche in un momento come questo. Axel se ne accorge e la stringe nella sua, senza smettere di leccare quel punto così sensibile.
Sto impazzendo e nella mia pancia si scatenano delle emozioni così forti che mi fanno perdere la cognizione del tempo e dello spazio.

"Di più..." Mi agito contro la sua bocca per intimarlo a muoversi più veloce perché non resisto più.

Lui si appresta a fare come gli ho chiesto e non ci mette tanto a farmi raggiungere un orgasmo indescrivibile.

"Cavolo...", sussurro tenendo lo sguardo fisso sul soffitto.

"Ti sei svegliata bene, bambolina?", ridacchia. Allude a quello che mi ha appena fatto e io non posso impedire alle mie guance di arrossire.

"Direi di sì", mi lascio scappare un sorriso.

Ci accoccoliamo avvolti nelle coperte per un breve lasso di tempo perché poi lo stomaco di Axel brontola per essere sfamato.

"Ho fame, mi prepari la colazione?", fa il labbruccio e mi guarda con gli occhioni da 'Gatto degli Stivali'.

"Solo perché mi sento generosa stamattina"

"Ci credo, lo sarei anche io se avessi appena avuto un orgasmo" Strabuzzo gli occhi e gli tiro un cuscino in faccia facendolo ridere.

Senza stare a sentire altre sue battutine volgari vado in bagno a lavarmi e poi metto a scaldare del latte per mescolarlo ai cereali.
Prendo due tazze dalla credenza stando attenta a non farmele scivolare di mano.

ANGEL- STAY WITH MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora