51. I have to confess something

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Al Dr. Thompson:
Doc, è già arrivato?

Dal Dr. Thompson:
Si, Miss Smith, la sto aspettando

Al Dr. Thompson:
Perfetto, a tra poco.

Il sabato è sinonimo di vacanza per tutti. Lo puoi passare rilassandoti nel tuo bel lettino, dopo una stancante settimana di scuola o all'insegna del divertimento, andando in giro con i tuoi amici ma tornando ovviamente a casa presto perché la sera hai appuntamento fuori da una discoteca.
In questo momento per me, significa ansia e angoscia, e tutte le altre simili emozioni che mi porto dietro da settembre.
Quando mercoledì sono andata ad un altro dei nostri appuntamenti per fare fisioterapia, mi ha suggerito di vederci oggi per parlare di una questione che a lui preme molto farmi sapere. Dice che potrebbe aiutarmi con quello che ho e non ho dubbi che sia così dal momento che è stato lui a suggerirmelo, il problema però è a cosa comporterebbe e cosa sarei costretta a fare se accettassi la sua proposta.
Ad ogni modo, sto andando a scoprirlo proprio ora, quindi tanto vale mettermi l'anima in pace e ascoltare un po' di sana e dolce musica.
Infilo gli auricolari e dal mio mp3 faccio partire Every Breath You Take dei The Police, un gruppo di cui vado letteralmente pazza.

Cammino tranquilla per le stradine di Savannah diretta da Cracker, è lì che Doc ha deciso di incontrarci.

"Since you've gone I been lost without a trace
I dream at night I can only see your face
I look around but it's you I can't replace
I feel so cold and I long for your embrace
I keep crying baby, baby, please..."

Tento di non sbagliare eccessivamente l'intonazione alla fine del ritornello, imitando il cantante quando trascina le lettere finali e sale di qualche nota, ma a giudicare dagli sguardi schifati dei passanti dubito che ci stia riuscendo. Divento subito un peperone e mi tolgo una cuffietta per essere certa di non alzare troppo il volume della voce. Riprendo a passeggiare per il parco con in sottofondo Bryan Adams e per fortuna non manca molto. Le mie gambe non ne possono più.
Ieri sono andata a fare una bella girata con Sissy e Lena, arrivando fino al porticciolo che dista diverse miglia da dove abito io. Non è stata una grande idea ma loro erano così entusiaste di andare che non potevo dire di no e dunque, anche con il mio passo da lumaca ,siamo riuscite in questa impresa.
Stamattina mi hanno invece trascinato al centro commerciale, anche se io avrei preferito impiegare quel tempo a studiare, dato che lunedì abbiamo un compito e io non so nemmeno di che materia si tratti. Ultimamente sto molto trascurando la scuola: faccio brucia, rischio di essere sospesa, non eseguo i compiti per casa. Non dovrei metterla da parte, lo so, ma è come se adesso che so cosa significa divertirsi con i propri amici, io avessi questo come unico pensiero. Quando mi chiedono di uscire, non riesco a dire di no.

"L'unico modo per liberarsi di una tentazione è cedervi"

Dice Oscar Wilde, però è meglio se in questo caso io non esageri, altrimenti rischio concretamente di danneggiare la media dei miei voti.

Sapete, è da lunedì sera che non ho più notizie di lui. Non mi ha più scritto, né chiamato. Non viene a scuola, Tay e Chris sembrano sinceramente preoccupati ma non vogliono dirmi che cosa sta succedendo. Anche Lena ne è all'oscuro, nonostante frequenti uno dei suoi fedeli soci, così li ha sempre definiti Axel. Ammetto che anche io non sono molto tranquilla, ma ei, ho pure io la mia vita, a cui devo pensare. Le sue scelte irresponsabili lo stanno allontanando da tutto e da tutti per condurlo solo Dio sa dove e più mi fermo a pensarci, più ricordo le sue dure parole: "Quella è la mia vita e tu non potrai mai farne parte".

ANGEL- STAY WITH MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora