46. I'm busy

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"Allora, non mi devi raccontare niente di niente?"

"Sissy, te l'ho già detto prima e te lo ripeto, non è successo assolutamente nulla"

Si picchetta un dito sul mento e mi guarda assottigliando gli occhi per esaminare bene la situazione.

"Io non ti credo, secondo me avete litigato. Dovresti essere più felice, non è da tutti passare Capodanno a New Orleans"

Mi faccio una coda molto disordinata e vado in giro per la camera a mettere in ordine i miei abiti sparsi qua e là, anche se in verità sto solo cercando un pretesto per non angosciarmi più di quanto già non sia.

"Ti vuoi fermare un attimo?", mi blocca il polso a mezz'aria e mi trascina alla finestra.

Continuo a ignorare il suo sguardo, sapendo perfettamente che il mio comportamento non sia adatto a una ragazza di quasi diciotto anni. Sto evitando l'argomento, è vero. Non lo nascondo neanche, non avrebbe senso.

Mi sono svegliata con i bacini di Sissy e un meraviglioso sorriso perché, nonostante non mi fosse ancora andato giù quello scherzo, non vedevo l'ora di passare altro tempo con Axel. Tuttavia sembro essere la vittima preferita del fato, la preda perfetta con cui divertirsi quando meno se lo aspetta. Non sono solo le persone a divertirsi, burlandosi di me, ma anche il destino mi pare che ci dia dentro. Proprio sul più bello ZAC, succede qualcosa che manda in frantumi la piccola sferetta di cristallo che ogni benedetta volta tento di ricostruire.

Sapete che messaggio ho trovato stamattina, al posto di un magnifico 'Buongiorno, bambolina, ti sto aspettando giù' ?

Da Axel:

Ho avuto un contrattempo. Affari. Ci sentiamo più tardi

Basta, solo questo.

Freddo, distaccato, indifferente, insomma tutto un altro Axel, che di sicuro non è il mio.

E tanto per essere meticolosa, gli ho risposto molto pacificamente con:

A Axel:
Fai come credi sia più giusto.
Ti aspetto, in ogni caso.

Visualizzato senza risposta.
Non capendo il motivo di questo comportamento così strano, mi sono fatta alcune idee e tutte poco belle.

Direi che sia inutile ribadire quanto vorrei che lui non facesse così, che mi rendesse partecipe della sua vita, ma a forza di pensarlo e di pronunciarlo ad alta voce anche i muri si sono stancati di sentirselo dire.

Sogno di dirgli da sempre queste parole: 'Non tenerti tutto dentro, non ha mai fatto bene a nessuno. Arriverà il giorno in cui scoppierai, ti dirò che te lo avevo detto, ma ti starò vicina. Usami come tuo diario segreto, parlami di te, parlami della tua vita. Sfogati e vedrai che starai meglio'.
Forse, però, rifletto troppo, mi fisso su delle cose che magari sono inutili agli occhi di altri.
Il fatto è che sono consapevole che quelle parole rimarranno solo pensieri, non saranno mai ascoltate da nessuno perché l'unico a cui vorrei urlarle non c'è, sparisce e torna come e quando gli capita. L'unico mio modo di sfogarmi, dunque, è pensare, pensare tanto e a tutto per vedere dove la mia mente mi conduca.
Aveva giurato che non lo avrebbe rifatto, ma eccoci di nuovo al punto di partenza.
Mi chiedo se mai imparerà a mettere in pratica ciò che dice, se mai davvero ne manterrà una di promessa.

Ah, inoltre, tanto per portarmi la dignità sotto ai piedi, ho aggiunto:

A Axel:
Sai che ti amo, se è successo qualcosa puoi dirmelo.

Da Axel:
.

Un cacchio di punto.
Cioè, io dico, mi stai prendendo in giro?
Non vedo altre possibili soluzioni. Non me lo spiego in altro modo.
Cosa mi dovrebbe significare un diavolo di punto?

ANGEL- STAY WITH MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora