15. Where the hell did you bring me?

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Non credo di aver mai dormito così male in vita mia. La schiena è dolorante, come il collo e la testa e questo letto è talmente scomodo da non farmi smettere di agitare.

Sento dei colpetti sul braccio che mi fanno leggermente sussultare.

"Sissy non ho voglia di svegliarmi, lasciami in pace", brontolo.

"Bambolina siamo arrivati"

Salto sul seggiolino e spalanco gli occhi. Ripenso alla sera prima, o meglio a qualche ora fa, e mi vengono in mente dei flash di Axel che mi carica in spalla e mi porta chissà dove.

Devo essermi addormentata durante il viaggio perché non riconosco il posto dove mi trovo adesso.

"Axel, dove diavolo mia hai portata? Mi vuoi ammazzare? Sono tropp-"

"Sh. Sta zitta. Era meglio quando avevi paura di me... In ogni caso, benvenuta ad Atlanta" Mi sorride sghembo e si accende una sigaretta.

"Era meglio quando avevi paura di me". Sei così convinto che adesso io non ne abbia?

Poi rielaboro ciò che ha detto e i miei occhi esplodono di felicità.

"SIAMO AD ATLANTA?", urlo più a me stessa che a lui. Salto fuori dalla macchina e inizio a saltare come una matta.

Non ci sono mai stata così come non sono mai stata in nessun'altra città all'infuori di Savannah, che non vale perché è dove abito.

Anche lui scende e mi guarda divertito forse anche credendomi pazza. Butta fuori il fumo e si appoggia al cofano.

"Cavolo ma siamo lontanissimi da casa!" Adesso la parte razionale di me mi fa perdere ogni briciola di entusiasmo.

Lena si starà chiedendo dove io sia. Sissy sarà preoccupata non vedendomi rientrare. E poi non è sicuro stare qua, insomma è quasi un sequestro di persona e lui beh... è lui.

Okay respira.

"Angel quando la pianti di fare l'isterica ti porto in un posto"

Non fa caso alle mie parole e lo vedo che cerca qualcosa nella macchina. Tira fuori una felpa nera che mi lancia e una coperta pesa.

"Non voglio venire con te da nessuna parte"

Anche se ce l'ho con lui metto lo stesso la felpona perché sto morendo di freddo. Una sensazione di piacere si fa spazio dentro di me appena la mia pelle fredda viene riscaldata dal tessuto spesso.

"Vuoi che usi la forza? Lo sai che lo farei e che non mi ci vorrebbe niente" Fa un passo verso di me e subito metto le mani avanti.

"No no, okay ... vengo" Lo guardo male e lo seguo mentre si avvia verso un palazzo altissimo e mezzo abbandonato.

Non avevo fatto caso a dove eravamo e ora che mi guardo meglio intorno mi manca il fiato per la bellezza di questa magica città. Le luci colorate delle case e dei lampioni fendono l'oscurità come lame argentate.

Forza un po' la porta e la tiene aperta assicurandosi che io lo segua. Una volta varcata la soglia mi indica la strada con un cenno del capo. Rimane dietro di me come se volesse controllare che io non scappi.

Ma davvero Axel? Serio?

Sbuffo e salgo non so quante rampe di scale arrivando in cima con il fiatone.

"Non morire per la troppa attività fisica mi raccomando! ", ridacchia prendendosi gioco di me.

"Ah ah molto simpatico", gli faccio una smorfia in risposta.

ANGEL- STAY WITH MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora