14. Two fucking diamonds

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"Sto aspettando" Incrocio le braccia al petto in attesa di una sua risposta.

Rimane fermo immobile studiandomi dalla testa ai piedi.

I capelli biondi sono tirati un po' indietro e gli occhi incavati danno segni di stanchezza. Indossa una felpa nera decisamente più larga di come dovrebbe stargli e dei jeans del medesimo colore.

Tutto l'opposto dell'eleganza di Jack.

Lo sposto per entrare perché sto letteralmente gelando qua fuori e mi tolgo le scarpe rimanendo con il giubbotto.

Sissy non c'è in salotto fortunatamente, deduco che sia a letto mentre Lena è sul divano che mi guarda con quella sua faccina da angelo dannato. Stasera è rimasta fino a tardi e ha deciso giustamente di fermarsi per la notte.

Lo avrà fatto entrare sicuramente lei.

"Ti avevo detto che sarei passato" Alzo un sopracciglio contrariata per ciò che ha detto.
Poi mi torna in mente la conversazione avuta in cortile e effettivamente è vero ma non mi sarei aspettata che venisse sul serio.

"Beh, sono stanca non ho voglia di uscire ora. E ho freddo. Tanto", mi lamento avviandomi in cucina per prendere le medicine.

Sento i suoi passi dietro e sbuffo frustrata.

"Non è giusto però. Io sono venuto fin qui, non puoi dirmi di no"

"È quello che ho appena fatto"

Gli sorrido falsamente e ingurgito le ultime pasticche della giornata, grazie al cielo.

"Non ho mai ricevuto un NO come risposta" Adesso sembra quasi stupito perché si è reso conto che lo dico con convinzione.

Si appoggia al bancone della cucina e fissa un punto davanti a se come se davvero non se lo aspettasse.

Che razza di montato pieno di se è questo ragazzo?

"C'è sempre una prima volta per tutto", lo avviso alzando le sopracciglia.

Poi mi avvicino a lui e dopo svariate lamentele e proteste riesco a spingerlo fuori da casa MIA.

"Questa qui non la dimenticherò tanto facilmente, bambolina. Sarà la volta in cui hai dato buca ad un caro amico"

Continua con la sua recita da cucciolo ferito e mi limito ad alzare gli occhi al cielo.

"Sisi, come vuoi tu"

Chiudo la porta e subito incenerisco la mia amica con gli occhi.

"Cosa ti è saltato in mente? Spiegamelo" Scoppia a ridere prendendosi gioco di me ma la sua risata è talmente contagiosa che la seguo a ruota.

"Voleva vederti e così l'ho fatto accomodare", dice con tranquillità.

"Non hai pensato che magari io non volessi?", le domando.

"No, assolutamente. Perché non ci credo io e non ci credi nemmeno tu" Detto questo si alza e si avvia in camera lasciandomi a rimuginare sui miei contorti pensieri.

Salgo le scale controvoglia, indosso il mio pigiama ultra pesante e mi fiondo a letto crollando dopo soli tre secondi.















"Muoviti o faremo tardi!" Urlo alla mia amica che è chiusa in bagno da almeno un'ora.

Io in dieci minuti mi sono lavata, vestita e pettinata. Certo non indosso chissà quale abito raffinato ma con questo freddo le scelte sono poche. Ho optato per una felpa lunga e molto calda e dei jeans semplici.

ANGEL- STAY WITH MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora