1. IL RICORDO DI UN ISTANTE

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"Si...si lo so...domattina ne parliamo in ufficio...ovviamente non va affatto bene la versione che mi hai mandato..dobbiamo correggerla tutta...no, la bozza andava bene, peccato che la versione che mi è stata spedita sia totalmente differente dalla bozza..non so chi ha fatto casino e sinceramente non me ne frega nulla. Non è certo affar mio...si, ti chiamo domani...ciao" schiaccio il pulsante di fine chiamata poi faccio ripartire la musica...odio essere disturbata mentre corro, soprattutto dato che sono le nove di sera e il mio ufficio ha ufficialmente chiuso alle sei, cioè tre ore prima...purtroppo però quasi mai, anzi mai, chiudo la giornata a quell'ora. Spesso il lavoro mi segue fino a mezzanotte...e per fortuna che ho un fidanzato, quasi marito, che lavora come e forse più di me perché altrimenti sarebbe un bel problema. Io gestisco uno degli studi di progettazione d'interni più grandi di Roma, lui è un affermato docente universitario che lavora per la maggior parte della settimana lontano dalla capitale..si sposta fra Firenze ed Urbino, con puntate anche a Torino e a Genova. Ci vediamo poco, pochissimo anzi, ma a noi è sempre andato bene e continua ad andare bene...ci sposeremo fra due mesi ma contiamo di continuare a gestire la nostra storia nello stesso modo anche perché nessuno dei due vuole figli per ora, e neppure in futuro probabilmente. Io e Giulio sembriamo più fratello e sorella che fidanzato e fidanzata...fra noi non ci sono molte dimostrazioni di affetto, anzi raramente ci spingiamo a tenerci la mano in pubblico se non è strettamente necessario....posso dire di provare una pallida forma di affetto nei suoi confronti..a 25 anni non mi sono mai realmente innamorata, se non da piccolina..a 17 anni pensavo di aver trovato il grande amore della mia vita ma lui alla fine si era fidanzato e poi sposato con l'allora mia migliore amica. Probabilmente io ero troppo per lui, lei era molto ma molto più facile da gestire...io riconoscevo di avere un carattere del cazzo. Ero lunatica, pignola, orgogliosa, permalosa, molto competitiva e al limite dell'odioso a volte...avevo pochissimi amici, moltissimi nemici, molte persone a cui stavo proprio sui coglioni ma dovevo ammettere che prima di tutto non facevo nulla per far cambiar loro idea ma soprattutto il sentimento era reciproco. Dirigevo in modo maniacale il mio ufficio, spesso urlavo contro chiunque quando le cose non erano fatte come dicevo io...avevo fatto piangere più di una stagista..chi sopravviveva doveva avere una grande forza di volontà per stare sotto al mio comando. Davo moltissimo ma pretendevo anche moltissimo.
Correre a Villa Borghese era il mio modo per scaricare la tensione ma anche mentre sentivo la musica sparata nelle orecchie continuavo a pensare al lavoro..si, uno dei miei nunerosissimi difetti era proprio il fatto che non riuscissi mai a staccare. Le persone con cui andavo a cena fuori ero tutte persone che gravitavano attorno al mio ufficio, non avevo particolari hobby o passioni...alla fine non avevo neppure un fidanzato che arrivata a casa mi facesse scordare di tutto il resto. Correvo da anni, spesso per anche cinque o sei chilometri...Villa Borghese era lo scenario ideale per cercare di sgombrare la mente, ma io non ci riuscivo mai. Non che ci provassi realmente poi...i miei neuroni erano sempre in movimento...il mio cellulare vibra nuovamente ed il trillo è quello di una mail. Chi cazzo mi può mandare una mail alle nove di sera? Abbasso lo sguardo sullo schermo ma un secondo dopo vengo centrata in pieno da qualcuno...il mio 'che cazzo' fa paio con il suo 'fanculo'...voce maschile, perfetto...i corridori maschi che non guardano dove vanno sono i peggiori, una categoria da evitare proprio "Ma dove cazzo guardavi?"
"Io? Sei stato tu a venirmi addosso"
"Ma che cazzo dici? Ti sei praticamente bloccata in mezzo alla corsia..voi ragazze siete tutte uguali cazzo...correte tanto per fare le fighe e continuate a guardare il cellulare" sgrano gli occhi e li alzo guardando finalmente a chi appartiene quella voce odiosa...no, non è odiosa, anzi. Per appartenere ad un ragazzo è anche bella, peccato che lui sia stronzo "Scusa? Prima di tutto tu dove cazzo guardavi? E poi che cazzo ne sai del perché vengo a correre...sei proprio un coglione" mi metto a posto gli auricolari e continuo a fissarlo riprendendo fiato "Guarda come sei vestita" indica la mia tenuta e sorride "Tipica tenuta della ragazza che è venuta a correre solo per rimorchiare"
"Vedo che tu apprezzi quello che vedi..."
"Ho due occhi e tu sei praticamente mezza nuda"
"Ho un top sportivo e un paio di shorts...la mia tenuta abituale per correre....se a te da fastidio questo non è affar mio....ora scusa ma mi mancano ancora tre chilometri per finire l'allenamento..." mi metto a posto la coda e poi lo saluto con la mano...mi allontano ma sento ancora il suo sguardo che mi resta incollato al fondoschiena. Quando mi volto però lui è girato e sta accelerando per svoltare...spero di non incrociarlo più quel deficiente. Che poi ha una faccia familiare ma non ricordo dove cazzo possa averlo già visto...bel ragazzo per carità ma scontroso ed arrogante come pochi e detto da me è  un bel complimento...guardo in basso fissando il modo in cui sono vestita e non trovandoci nulla di troppo eccessivo. Cerco sempre di rincasare prima delle dieci e mezza e di non andare mai a correre in posti isolati perché so benissimo che per una donna da sola girare a Roma di sera non è proprio il massimo ma non voglio che questo cambi o influisca sulle mie abitudini. La mail che mi ha fatta distrarre era una cazzata poi e mi sono distratta per un secondo poi....se dovessi incontrarlo di nuovo potrei sempre consigliargli di farsi una bella scopata per perdere un pochino della sua acidità...lo stesso discorso potrei darlo a me stessa però.. e penso che molti nella loro mente pensino esattamente questo quando faccio eccessivamente la stronza. Continuo a correre e termino il mio allenamento...sto per ritornare verso casa con la mia solita camminata veloce quando sento le prime gocce di pioggia colpirmi i capelli "Merda..." Roma ultimamente è lunatica quanto me. Prima c'è un sole che spacca le pietre e due secondi dopo scende una pioggia fitta e fredda...non ho neppure dietro il k-way che di solito porto. Mannaggia a me e alla fiducia che continuo a riporre nel meteo della mia città che mi propina meteo.it...continuo a dire che non devo più fidarmi ma immancabilmente continuo a farlo. E ora che cazzo faccio? Per arrivare a casa mia ci vogliono almeno trenta minuti camminando velocemente.. ora che ci arrivo sarei bagnata fino al midollo...poi mi ricordo di quel bar in mezzo al parco che ha la tettoia e sotto cui posso ripararmi fino a quando non smette leggermente di piovere...spero solo che lo stronzo tiri dritto fino a casa sua...ci manca che me lo ritrovi pure lì...la mia parte femminile non disdegnerebbe una seconda occhiata al suo culo e alle sue braccia ma per il resto più mi sta alla larga e meglio è...sbuffando corro verso il bar...ovviamente ci arriverò già fradicia...

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