31. LUCE

499 9 0
                                        

j"Potevi anche preparare qualcosa di più semplice Martina...a noi sarebbe andato bene comunque" alzo le spalle ed inforno il pesce che sarà servito come secondo in quel cenone della vigilia. È tutto il giorno che cucino, anzi ho iniziato il giorno prima, il 23, mentre io e Stephan guardavamo in televisione Juventus-Roma, con lui ancora confinato a casa a causa dell'infortunio. Era in via di guarigione per fortuna e c'era la possibilità che venisse convocato per le ultime due partite dell'anno ma per ora lui era ancora nella sua classica fase con umore altalenante, tendente al fosco. Io era una settimana che spulciavo internet per stilare il mio menù per quella cena che doveva essere assolutamente perfetta. Lo dovevo a Stephan, ai suoi genitori, a suo fratello e a Giulia che mi avevano praticamente accolto nella loro famiglia senza sapere nulla di me. Manuel non aveva avuto un buonissimo impatto della sottoscritta ed io stavo cercando in ogni modo di fargli cambiare idea. Per quello avevha o organizzato un cenone che sarebbe andato bene in un ristorante stellato, facendo con le mie mani anche le tartine. Stephan era una settimana che mi guardava come se fossi posseduta ma dopo la decima volta in cui gli avevo detto di non rompere i coglioni aveva capito che era meglio non dirmi nulla appunto. Ora, alle sei circa del 24 dicembre, avevo un cerchio alla testa allucinante ma finalmente tutto era pronto o quasi. Mancavano giusto le cose che potevano essere fatte all'ultimo e mancava che tutti i miei ospiti, Stephan compreso dato che lui non aveva fatto nulla, mi dicessero se quella cena era al livello dell'impegno e della cura che avevo messo in ogni dettaglio. Speravo di si, perché era la prima volta che cucinavo per qualcuno che non fosse soltanto mio marito che adorava ogni cosa facessi e preparassi quindi non faceva testo alla fine "Ora manca la preparazione della tavola ma penso che possiamo lasciarla a Stephan e Manuel quando torneranno...ora andrei a farmi una doccia veloce e a cambiarmi" Lucia e Giulia mi sorridono e poi si guardano con una strana luce negli occhi. Non sono ancora entrata completamente nell'ottica di avere una sorta di famiglia allargata e poi non conosco bene nè l'una nè l'altra quindi non riesco a decifrare immediatamente quell'occhiata "Possiamo chiederti una cosa Martina?" annuisco e aspetto, pensando di aver fatto qualcosa di sbagliato "Dovete fare un'annuncio particolare tu e Stephan questa sera? Perché lui sembra nervoso e anche tu e quindi abbiamo pensato che fosse successo qualcosa..."
"Di negativo?" loro annuiscono ed io decido che posso iniziare a svelare anche se solo in parte quel piccolo segreto che io e lui dovremo rendere pubblico quella sera "Si dobbiamo dare un annuncio ma è qualcosa di positivo quindi non preoccupatevi...ma non posso dirvi di più ovviamente perché voglio che ci sia anche lui e poi so che ci tiene particolarmente quindi...dovrete aspettare" solo a quelle parole loro sorridono e Lucia mi abbraccia brevemente anche se io non sono ancora abituata al fatto di manifestare le mie emozioni in quel modo. Ricambio brevemente e poi rimango impalata in mezzo alla cucina "So di essere una persona molto particolare, e so che magari non vi sareste mai aspettate che Stephan scegliesse una ragazza come me come sua moglie, soprattutto dato che abbiamo fatto tutto di corsa. E so che all'inizio il mio comportamento non è stato ineccepibile ma vi assicuro che amo profondamente Stephan e che intendo farlo per parecchio tempo. Con questo non voglio assolutamente dire che non litigheremo mai, anzi. Credo che lo faremo molto spesso perché sia io che lui abbiamo un carattere mica facile ma tenterò di farlo felice in ogni modo..e se mi vedete nervosa non è per qualcosa che è successo fra di noi ma solo perché voglio che questa serata sia perfetta. Stephan mi ha detto che andrà bene qualsiasi cosa ma io sono pignola di mio e lo sono in un modo che posso capire solo io. Voglio veramente che voi capiate che ci ho messo il cuore e l'anima per far si che tutto sia assolutamente come voglio che sia. È la prima vigilia che passerò in questo modo e ho seriamente l'ansia" non è solo ansia ma è quell'aspettativa che ti divora lentamente da dentro e che ti chiude completamente lo stomaco. Non ho mai prima di allora sperimentato una sensazione uguale o anche solo lontanamente simila a quella, probabilmente perché Giulio non mi permetteva di mettere assolutamente becco nelle decisioni circa le feste comandate e a me non importava nulla di preparare la cena per i suoi genitori. Loro ci invitavano sempre fuori assieme ad almeno altri 20 parenti di cui non mi sarei mai ricordata il nome alla fine ed io di solito dovevo indossare dei vestiti che odiavo letteralmente. Mi ero fatta andare bene tantissime cose che alla fine non avevo mai realmente digerito fino in fondo...solo accanto a Stephan avevo capito che stare assieme ad una persona poteva voler dire entrare a far parte di una famiglia. La sua era una famiglia tranquilla, che alla vigilia di Natale preferiva di gran lunga stare a casa piuttosto che uscire e che non avrebbe indossato abiti eleganti ma la semplicissima accoppiata magliette e pantaloni. Avremmo mangiato con la televisione a fare da sottofondo e a mezzanotte ci saremmo scambiati i regali che ora affollavano la parte di salotto attorno all'albero di Natale. Lucia e Giulia mi avevano detto che spesso Stephan faceva l'albero la sera stessa della vigilia dato che prima non aveva mai tempo o forse voglia dato che abitava da solo. Era il primo anno che invece c'era un bellissimo albero nel suo salotto "Noi volevamo solo ringraziarti perché...bhe per un sacco di cose in realtà...ma principalmente perché Stephan è felice ed io non credo di averlo mai visto con gli occhi che gli brillano come da quando ha conosciuto te..e da quello che abbiamo potuto vedere la cena sarà assolutamente perfetta..ora se vuoi vai pure a fare la doccia che Stephan dovrebbe tornare a breve dagli allenamenti e Manuel e Sabry da qualunque cosa siano andati a fare" il fratello ed il padre di mio marito erano letteralmente scappati da un pomeriggio fra donne dicendo che sarebbero andati a trovare degli amici..non si erano più fatti vedere e Giulia e Lucia erani leggermente incazzate con loro "Tenete d'occhio voi il forno?" loro annuiscono ed io cammino velocemente verso la camera. Seppur abbia adorato quel pomeriggio dove loro mi hanno aiutato a cucinare seppur io all'inizio non volessi, ho bisogno di un attimo per stare da sola. Entro in bagno e mi spoglio guardando la mia immagine riflessa nello specchio. Ho una luce diversa nello sguardo ma mi accorgo di essere leggermente diversa in generale. Ho il viso più disteso e nonostante l'ansia non riesco a togliermi quel sorriso dalla faccia, un sorriso che solo lui riesce a regalarmi. Solo Stephan è riuscito in qualche modo a regalarmi una nuova versione di me stessa. Questa versione mi piace molto di più della precedente, anche e a volte mi rendo conto che prima di conoscere lui pensavo solo ed esclusivamente a me mentre ora metto davanti lui e non è sempre semplice pensare prima ad un'altra persona rispetto che a me stessa. Apro l'acqua nella doccia, decisa a godermi un attimo solo per me quando vedo la porta del bagno spalancarsi di colpo...caccio un urlo e mi copro con il primo asciugamano che trovo a portata di mano, che è decisamente troppo piccolo e che mi copre giusto una piccolissima porzione di corpo "Cazzo Stephan ma sei scemo?" lui ridacchia e chiude la porta dietro di sé. Mentre io avevo solo chiuso lui gira anche la chiave, facendomi capire che la doccia non la farò da sola. Indossa una maglia nera, perché ne ha almeno diecimila nell'armadio e sa che amo vedere quel colore su di lui ed un paio di jeans scuri, che gli fanno un culo allucinante...il fatto che sia a piedi nudi poi lo fa diventare altamente illegale per me..in quel momento il suo tasso erotico è a livello altissimi e non aiuta che siamo chiusi in un bagno ovviamente "Buonasera amore mio...speravo di fare la doccia con te..." si avvicina ma io scuoto la testa "Hai capito male...tua madre e Giulia sono di là, sono già le sei e con tutto quello che ho preparato dovremo iniziare a mangiare alla otto. La tavola deve essere perfetta e..." lui mi abbraccia e mi tappa la bocca con la sua "Ti serve una scopata per sciogliere la tensione bambina...ricordi la prima sera? Eri ugualmente tesa, esattamente come adesso ma mi pare di ricordare che dopo ti sei sciolta quindi io proporrei una doccia assieme"
"Sei un coglione" vorrei spingerlo via ma non ci riesco proprio...vorrei essere capace di mantenere una parvenza di autocontrollo con Stephan ma non ne sono affatto capace...se poi lui butta il mio asciugamano minuscolo a terra non posso mica controllare le mie reazioni alla sua vicinanza "Presente...sai che probabilmente verrò convocato con il sassuolo? Verrai allo stadio a Santo Stefano?" annuisco perché aspettavo giusto quella notizia...è un mese quasi che lo vedo aggirarsi per casa come se fosse in gabbia. Guarda le partite e ci soffre come se stesse lui stesso in campo e vederlo così è molto peggio che avere l'ansia sapendolo in giro per l'Italia "Ovvio che ci sarò...." giro il viso e lo guardo incontrando subito i suoi occhi verdi che brillano "Tua madre mi ha chiesto se c'era per caso un annuncio nell'aria...ci ha visti nervosi e pensava che fosse successo qualcosa di negativo invece le ho detto che è una cosa bella..penso abbia in parte intuito ma volevo dirglielo assieme a te"
"Sarà felicissima...tu come stai?" me lo chiede almeno una decina di volte al giorno, sia perché continuo a lavorare parecchio che è comunque molto meno di quanto facessi prima ma per lui è troppo lo stesso sia perché a volte la nausea torna a farsi sentire "Bene..." si, sono stanca e a volte vorrei fermarmi, semplicemente, almeno per uno o due giorni ma so che dopo il 29 io e Stephan andremo da qualche parte anche se non so ancora dove. Mi ha solo detto che partiremo e che dovrò portare solo costumi e poco altro quindi presumo che andremo al caldo "Hai fatto un cenone che basta per 30 persone bambina....siamo in sei se te lo fossi dimenticato"
"Si ma non ho mai fatto un cenone a casa con mio marito dato che non ne ho mai avuto un altro ma non l'ho fatto neppure con il mio fidanzato dato che io e Giulio uscivamo sempre...si, ho forse e sottolineo forse esagerato dato che ho cucinato tutto il giorno ma voglio che tu sia soddisfatto di me" Stephan posa le mani sul mobile dietro di me intrappolandomi letteralmente e pianta i suoi occhi nei miei "Non serve una cena perché io sia soddisfatto di te o meno bambina..lo sai che ti amo a prescindere...per me potevi anche ordinare una pizza"
"Lo so...ma ci tengo lo sai...ora esci che faccio la doccia?" lui scuote la testa "Devo farmela anche io dato che non l'ho fatta apposta a Trigoria" ho il suo collo a portata di naso ed inspiro il suo profumo, misto a quel vago sentore di sudore che non so perché mi incendia ancora di più il sangue nelle vene "Puoi farla dopo...mica vorrai che facciamo la doccia assieme con la tua famiglia a due metri"
"Intendo anche fare molto altro con te nella doccia mentre la mia famiglia è a due metri...come intendo fare l'amore con te anche stanotte, perché sarà Natale e dovremo celebrare come si deve..poi domani loro se ne andranno ma anche io dovrò andare a Trigoria quindi devo sfruttare il poco tempo a disposizione" sposta il viso e mi bacia il collo prima di sussurrarmi che mi ha pensato tutto il giorno. Quando mi fa sedere sul mobile e mi sfiora il seno con la punta delle dita prima di scendere verso il basso so di aver definitivamente perso ma decido di tenerlo ancora un pochino sulle spine "Dobbiamo fare i bravi Stephan" lui ride e la sua risata si infrange sulla mia pelle facendomela vibrare "Si certo...io e te noi abbiamo mai fatto i bravi bambina e non inizieremo certo adesso...e poi i miei non è che pensano che abbiamo fatto voto di castità a maggior ragione quando gli diremo che sei incinta..."
"Si ma..." non so cosa voglio dire perché lui mi bacia e non è un bacio delicato o tenero, soprattutto perché è accompagnato dalle sue dita che entrano dentro di me strappandomi un brivido che parte dalla pianta dei piedi e risale facendomi venire anche la pelle d'oca "Nessun ma...e poi lo faccio per te...sei troppo nervosa e sai benissimo che c'è solo una cosa che ti fa rilassare immancabilmente" lo so e lui ovviamente lo sa meglio di me "Hai troppo potere su di me Stephan...non va affatto bene" so di averglielo dato io quel potere ma a volte è come se sentissi di non aver più alcun tipo di controllo su di me, sulle mie reazioni e sulle mie emozioni...è come se lui tirasse le fila ed io cadessi immancabilmente ai suoi piedi, con pochissime parole e con ancora meno gesti...del resto basta che lui schiocchi le dita o mi sussurri all'orecchio o che semplicemente si pianti davanti a me e mi guardi "Se vuoi smetto ovviamente, ma io lo dicevo per te" si stacca e anche le sue dita lasciano la parte più nascosta di me, quella che lui conosce meglio di chiunque altro. Sento subito freddo e lo fisso cercando di intuire che intenzioni abbia. Stephan si spoglia lentamente, buttando tutto a terra, come suo solito dato che è disordinato cronico. Io invece pur non essendo fissata quando passo metto a posto e lui ovviamente fa apposta a fare casino poco dopo. Quando entra nella doccia e apre l'acqua mi guarda sfidandomi...vorrei vincere perché ho sempre odiato perdere ma con lui quel mio spirito competitivo è stato immediatamente zittito dalla grande attrazione che ho subito provato verso di lui. Non c'è mai stata storia...gli ho dato carta bianca e non me ne sono mai pentita. Scendo dal mobile e cammino verso la cabina doccia "A che gioco stai giocando?"
"A nessun gioco...vorrei solo che venissi qui..." sta giocando spudoratamente e lo sa bene ma glielo lascio fare ed entro nella doccia anche perché una parte del suo corpo mi fa capire che se non ci soddisferemo a vicenda la cena della vigilia sarà una lenta agonia per entrambi. Penso di avere la situazione più o meno in pugno ma appena metto piede nella cabina lui mi da neppure il tempo di chiudere l'anta che mi fa voltare faccia al vetro "Mi hai pensato oggi?"
"Si un sacco...anche se ho cucinato e ho cercato di tenere la mente occupata ti ho pensato un sacco ma lo faccio sempre del resto..." sento che Stephan sorride anche se non posso vederlo perché ha la bocca appoggiata sulla mia nuca e sento distintamente che lui sorride..quando lui chiude l'anta con una scatto sussulto ma non è paura ovviamente ma quel senso di anticipazione che ti fa formicolare la pelle e che ti fa arricciare le dita dei piedi. L'acqua ci bagna dall'alto ma noi abbiamo perfettamente capito che prima ci dedicheremo ad altro e poi faremo la doccia "E mi penserai anche se domani dovrò andare ad allenarmi di nuovo? Anche  se è natale?" non me ne è mai importato molto di Natale o delle feste comandate ma ora che ho lui accanto mi sarebbe piaciuto passare il 25 dicembre assieme, anche senza fare nulla di particolare ma solo per stare io e lui in un giorno che di solito si passa con le persone che si amano. Ma quell'anno lui sarà ad allenarsi e non posso cambiare quel dettaglio, e poi conto di godermi la sua presenza per una settimana buona di lì a poco quindi posso benissimo lasciare da parte il mio pensiero di un natale assieme "So che è il tuo lavoro e poi ora stai bene quindi finalmente potrai pian piano tornare in campo...non forzare nulla Stephan, tutto verrà da sè"
"Ti amo bambina" poggio le mani sul vetro della doccia e lui le copre con le sue incollando il suo petto alla mia schiena "Anche io...e anche se non volevi ti ho comprato un regalo...è una cazzata ma non volevo che mancasse un pacchetto da parte mia per te sotto l'albero" è effettivamente una stupidata dato che è un orologio ma ho fatto incidere sul retro del quadrante una frase e spero che sia un regalo gradito...so che anche lui ha comprato qualcosa per me nonostante non volessi quindi siamo pari. Mi fa voltare e unisce le mie mani dietro la mia schiena tenendomi fermi i polsi con una mano...inarco la schiena per seguire il movimento "Non dovevi...ma ti amo ugualmente...e poi sai che tu mi hai già fatto due enormi regali...la fede che porti al dito e il bimbo che porti in grembo quindi io sono a posto per i prossimi 10 natale...anche se spero che ora di 10 anni i bimbi aumenteranno....ne voglio tre almeno...e poi il casale diventerà perfetto"
"Tu sei perfetto" lui sorride arrossendo...si imbarazza più per i complimenti che per il fatto che siamo nudi in una doccia "Quello che faremo fra poco sarà perfetto" mi lascia i polsi e mi mette le mani sulle natiche....mi fissa e in quel momento mi sento rimescolare completamente dentro...è uno sguardo che ti trapassa da parte e parte e che mi lascia inerme. Non ho più barriere o corazze che reggono davanti a quel benedetto sguardo. Aggancio le gambe ai suoi fianchi e gli intreccio le braccia al collo "Ciao amore mio"
"Ciao bimba" entra lentamente dentro di me e poi non esiste altro...è una vigilia perfetta, semplicemente perché c'è lui...non è per i regali, nè per la cena, nè per il fatto che anche in maglietta e pantaloni sarà tutto più bello rispetto ad una vigilia in un ristorante chic vestita in tiro. È solo ed esclusivamente merito suo....è un natale diverso, è una vita diversa....io sono diversa..e quando mi dice che mi ama non sa di farmi ogni volta un regalo, come se fosse sempre Natale, come se scartassi ogni volta un piccolo pacchettino rosso completo di fiocco e rimanessi sempre ed immancabilmente senza parole...

TI SENTO VIVEREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora