4. VIVA

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"Ovviamente...certo che posso occuparmene...questo fine settimana andrebbe bene per il primo sopralluogo?"
"No, purtroppo questo fine settimana siamo impegnati ma sicuramente potremmo essere liberi il prossimo se per lei va bene..oppure un giorno della settimana se preferisce tenersi il weekend libero..."
"No assolutamente, fissiamo per il prossimo..." richiamo la schermata della mia agenda sul computer e metto il prossimo sabato e domenica occupati in un sopralluogo dalle parti di Terracina...speravo di occuparmi questo di modo da non pensare a quel dannato invito di Stephan a Venezia...parlo ancora brevemente con il facoltoso imprenditore che mi ha contattata per arredare la sua seconda casa sborsando una piccola fortuna poi spengo il telefono cliccando sul piccolo auricolare che porto all'orecchio. Sono le quattro di pomeriggio e il cielo limpido e azzurro della capitale invoglia ad uscire mentre io sono chiusa in quel cazzo di ufficio e penso costantemente a Stephan. Sono stata un'autentica cogliona anzi peggio...si, se esistesse una definizione peggiore di cogliona mi calzerebbe a pennello...mi manca come l'aria, sembra che neppure le grandi vetrate con vista su Piazza di Spagna riescano a calmarmi...sento una morsa che mi stringe sempre più forte la gola...sembra che stia per soffocare..sarà che come al solito l'ultima cosa che sono riuscita a mettere nello stomaco sia la pasta mangiata con lui la sera prima. Quella mattina ho bevuto solo un caffè e poi mi sono rinchiusa lì dentro lavorando instancabilmente e cercando di non pensare al fatto che magari proprio in quel momento Stephan stia partendo per andare a Venezia con una delle sue innumerevoli amichette. La spia rossa di una chiamata in arrivo dalla mia segretaria lampeggia insistente ed io sbuffo...potrei ignorarla ma lei continuerebbe a lampeggiare comunque "Cosa c'è? Ti avevo detto che non volevo essere assolutamente disturbata se non per un'emergenza e mi pare che dato che in ufficio di venerdì pomeriggio ci siamo solo io e te non ci possa essere nessuna emergenza"
"Ti assicuro che c'è e sta per aprire la tua porta" non capisco che cosa stia cercando di dirmi fino a quando la porta del mio ufficio si apre e vedo Stephan sulla soglia...dietro arriva lei, la mia segretaria che arranca sui tacchi tentando di tenere il suo passo "Gli ho detto che non poteva passare ma...non mi ha ascoltato"
"Tranquilla...me ne occupo io...tu se vuoi puoi anche andare. Di norma l'ufficio il venerdì chiude alle quindici mentre io ti tengo qui sempre fino a tardi...vai, chiudo io"
"Sicura? Vuoi che venga domani?" sto per rispondere quando Stephan lo fa al posto mio "Chiudiamo noi e no, domani e dopo stai a casa...anche Martina sarà impegnata quindi sicuramente non verrà in ufficio" lei lo guarda ad occhi spalancati...nonostante sappia che lei è felicemente fidanzata vedere come lei lo guarda mi fa comunque ingelosire da morire "Ok...allora ci vediamo Lunedi" mi fa un cenno ed io annuisco facendole capire che va tutto bene...quando chiude la porta dietro di sé incrocio le braccia davanti a me non calcolando che in quel modo la scollatura della camicetta bianca di taglio maschile si abbassa ulteriormente facendo intravedere il solco dei seni sottolineati dal reggiseno nero "Che cazzo fai qua?"
"Sono venuto a prenderti per andare a Venezia...alle 18 e trenta abbiamo il treno dalla stazione Termini quindi abbiamo circa un'ora e mezza prima di dover uscire..."
"Scusa? Non vengo a Venezia con te..." lo vedo girare la chiave per chiudere la porta del mio ufficio e deglutisco "Oh si che ci verrai...prima ti scoperò direttamente sulla tua scrivania, poi ti cambierai e poi usciremo da questo ufficio...quindi per velocizzare i tempi dovresti evitare di lamentarti e dire che non partirai con me perché entrambi sappiamo che vuoi venire a Venezia"
"Questo lo dici tu" sorride raggiungendomi "Lo dico io e lo dici anche tu...sei molto sexy vestita così ma ho portato qualcosa di molto più comodo...a Venezia con me voglio la Martina senza troppi fronzoli...quella tutta seria ed impostata la lasciamo qua"
"Non so che cazzo tu stia dicendo ma soprattutto non so assolutamente che idea tu ti sia fatto di me e dell'ipoteca influenza che tu pensi di avere su di me ma ti assicuro che stai sognando" per fortuna non ho nel mio ufficio alcuna foto di me e Giulio ed io e lui peraltro abbiamo da poco discusso via messaggio quindi c'è una bassissima probabilità che lui mi chiami o mi cerchi in quel momento "Quindi se adesso io ti dicessi che voglio farlo con te sulla tua scrivania tu ti negheresti..." annuisco anche se le sue parole sortiscono sempre lo stesso cazzo di effetto su di me e soprattutto sul mio corpo. Sento i capezzoli premere contro la stoffa del reggiseno, e le mutandine iniziano a bagnarsi...il sangue mi romba velocissimo nelle vene e quella sensazione di claustrofobia si converte in un desiderio che non mi lascia via di scampo "Bugiarda" a grandi passi attraversa l'ufficio...indietreggio ma sbatto contro la superficie della scrivania e Stephan posa le mani accanto al mio corpo. Mi racchiude con le braccia e non mi dà modo di scappare. Mi toglie l'auricolare e lo butta sulla scrivania poi mi allarga le gambe con un suo ginocchio "Opzione uno...ammetti che quello che voglio fare io lo vuoi fare anche tu così possiamo fare l'amore..." mi strizza l'occhio ed io avvampo "...prima di andarcene in stazione...opzione due...continui a fare la difficile, perdiamo tempo a litigare, quando potremmo impiegare il nostro tempo in maniera molto più costruttiva, fino a quando alla fine lo facciamo ugualmente ma con molto meno tempo a disposizione...per poi correre in stazione..."
"Opzione tre...esci e te ne vai..."
"L'opzione tre non è contemplata..." sorride sapendo che con quel gesto ha mandato a fanculo l'opzione tre ma anche la due se è per questo "Non hai mai avuto intenzione di lasciarmi stare vero?" scuote la testa mentre i suoi pollici sfiorano la pelle delle mie cosce "No...anche perché non posso lasciar andare la ragazza che mi ha fatto letteralmente perdere la testa..non esiste proprio..." sorrido leggermente alle sue parole mentre le sue dita slacciano i bottoni della mia camicia bianca rivelando il reggiseno nero "Sei bella da morire sai?" la camicia finisce a terra ed io sospiro "Andiamo a Venezia e poi cosa succede?"
"Vediamo...magari ci accorgeremo che è solo attrazione e pian piano questa cosa scemerà e se ne andrà da sola...allora ci guardaremo in faccia e ci lasceremo andare a vicenda ma fino a quel momento non voglio farlo perché non ho ancora finito con te...non abbiamo esplorato fino in fondo quello che c'è fra di noi..." si inginocchia davanti a me e mi alza la gonna nera...mi fa scendere lungo le gambe le mutandine di pizzo poi alza lo sguardo e avvicina la sua bocca al mio ombelico "Pensavi veramente che mi arrendessi con te?" alzo le spalle e non so perché in quel momento mi viene da piangere. Lui ovviamente se ne accorge e si rialza prendendomi il viso fra le mani "Perché piangi Martina?"
"Non so gestirla sta cosa...pensavo di non vederti più e mi sentivo soffocare...mi mancava seriamente l'aria all'idea che non avrei mai più potuto sentire le tue braccia attorno a me" scoppio a piangere e lui allora mi abbraccia allargandomi le mani sulla schiena. È esattamente la sensazione che mi serviva...sentirmi protetta e avere la possibilità per un pochino di non pensare più a nulla "Due giorni via da qua..solo io e te...giriamo per Venezia, mangiamo dove cazzo ci pare, senza orario, dormiamo e ci svegliamo quando vogliamo...facciamo l'amore quante volte ci pare...dove ci pare..se devi lavorare o cercare qualche cosa per il tuo lavoro ti aiuto volentieri ma andiamocene bambina...."
"Perché sei entrato nella mia vita? Non ti ci voglio nella mia vita Stephan.."
"Bugiarda...vuoi che stia nella tua vita altrimenti adesso non mi permetteresti di fare questo" scioglie la coda alta che mi ero fatta con tanto impegno e mi passa le dita fra i capelli...poi mi inclina il viso e mi bacia...all'inizio è un contatto delicatissimo e sembra leggero come una piuma..mi scioglie qualcosa dentro e sento tutta la tensione accumulata andarsene via. Poi mi lecca le labbra con la lingua mentre mi fa inarcare all'indietro "Abbiamo tempo per fare un paio di cose molto interessanti.. ma prima devi promettermi che in questi due giorni ti lasci andare totalmente"
"Non ti ho ancora detto se vengo con te a Venezia"
"Si che ci vieni....perché lo vuoi tanto quanto lo voglio io se non di più" mi bacia languidamente, ed è il nostro bacio che sento di più. Mi arrendo e gli sussurro che andrò con lui ma che adesso voglio che mi prenda sulla mia scrivania. Sorride e poi con un movimento della mano butta a terra le cose che c'erano sopra, per fortuna solo qualche foglio e qualche penna. Penso che vada velocemente invece mi fa sdraiare sul piano di legno scuro e poi inizia a girare per la stanza cercando qualcosa che non so cosa sia. Alla fine prende due scampoli di tessuto posati sul divanetto e torna da me "Dammi la mano" sgrano gli occhi e gli chiedo che cosa voglia fare ma lui mi dice che devo solo fidarmi di lui ed io annuisco. Mi lega il polso alla gamba della scrivania e poi fa altrettanto con l'altra. Quando mi tira le gambe portando il sedere vicino al bordo le braccia tendono il tessuto... fa leggermente male ma è anche la sensazione più forte ed erotica che abbia mai provato in vita mia...mi alza la gonna fino in vita poi senza che possa oppore alcuna resistenza dato che ho le braccia legate mi bacia la caviglia "Stephan...cazzo...." lui ride ma non si ferma, anzi...continua a baciarmi la pelle della gamba fino ad arrivare alla coscia...mi soffia sulla pelle bagnata ma poi ridiscende e compie lo stesso percorso sull'altra gamba "Questa è la punizione per avere fatto la cattiva bambina..." se quella è una punizione farò la cattiva ogni volta...sembra che la mia pelle stia andando a fuoco, ma è nulla in confronto a quello che provo poco dopo...mi apre le gambe e mi assaggia "Se continuiamo così quel treno lo perdiamo"
"Tranquilla...riusciamo a fare ogni cosa" mi lecca e prolunga il mio piacere andando lentissimo...vorrei dirgli di accelerare ma quel ritmo mi piace troppo...quando sto per venire lui si ferma e mi fa venire con le dita...sarà la situazione al limite, sarà che da quando l'ho conosciuto ho questo pensiero fisso di farmi fare qualche cosa sconcia su quella scrivania, sarà che ormai ci sono totalmente dentro a quella cosa, sarà che lui sta abbattendo ogni mia barriera coerente ma quell'orgasmo è il più destabilizzante e forte che abbia mai provato "Ho avuto più orgasmi in tre giorni che negli ultimi due anni Stephan"
"Lusingato di essere un buon amante" slaccia i legacci che tenevano tese le mie braccia poi mi fa sedere e mi bacia i polsi leggermente arrossati "Ti ho fatto male?"
"No...sto bene...ma ho bisogno di sentirti dentro di me" la testa mi gira leggermente e non so se è perché non mangio da un sacco o perché le sensazioni che lui mi riesce a dare sono così forti che mi scombussolano totalmente "Siediti sulla mia poltrona..." gli indico la poltrona girevole e lui con un sorriso la raggiunge. Io mi tolgo la gonna rimanendo solo con il reggiseno nero addosso oltre che le scarpe con il tacco di vernice, stavolta nere "Se fai così però ti tengo a letto per due giorni interi invece vorrei girare Venezia con te"
"Faremo entrambe le cose...dove hai prenotato?"
"È una sorpresa....vieni qua" mi fa sedere a cavalcioni su di lui e mi bacia "Ora ti dirò una cosa e non voglio che tu scappi oppure che ti spaventi" annuisco mentre gli abbasso i pantaloni grigi ed i boxer...lo tocco con la mano prima di alzare il bacino e farlo entrare dentro di me fino in fondo...è la volta in cui sento maggiormente ogni millimetro di lui, in cui lo sento riempirmi così tanto che solo in quel momento capisco l'espressione usata da qualche ragazza..sembra fatto apposta per stare dentro di me "Non voglio che tu mi dica che sarai la mia ragazza, che qualsiasi cosa ci sia fra di noi durerà ma in questi due giorni non voglio che siamo una coppia in camera da letto o quando siamo da soli e poi diventiamo tipo due estranei quando siamo in mezzo agli altri..voglio tenerti la mano e voglio baciarti in mezzo alla gente..." dovrei dirgli di no perché so che non potrò reggere ancora a lungo quella farsa. Ho un anello di fidanzamento di un altro uomo nella borsetta e so che qualcuno in ufficio quel giorno ha notato che io non lo avevo al dito quando sono entrata...so che devo prendere una decisione..so che sono fra due fuochi...da una parte la ragione che ovviamente mi porta dalla parte di Giulio. Lui è la mia sicurezza, e poco prima abbiano litigato proprio perché lui mi ha sentita strana al telefono. Dall'altra parte c'è il cuore e la passione e la follia rappresentata da Stephan...mai avrei pensato a 25 anni di incontrare qualcuno che incarnasse ogni piccola caratteristica capace di mandarmi fuori di testa...e la sua richiesta so che è anche legittima dal suo punto di vista. Quello sarebbe il momento giusto per raccontargli la verità "E se qualcuno ci fotografa?" so che c'è quella possibilità ovviamente perché lui è un personaggio pubblico "Ce ne freghiamo..." facile per lui...ma potrebbe essere facile anche per me...annuisco e decido di affidarmi al destino per una volta. So che quando lui scoprirà di Giulio lo perderò inevitabilmente...almeno avrò avuto Stephan per un fine settimana, tutto mio, in un posto da sogno...per sentirmi anche io per una volta la protagonista di una favola "Brava bambina" mi slaccia abilmente il gancetto posteriore del reggiseno poi mi bacia la gola affondando dentro di me..sono completamente circondata da lui, sono totalmente piena di lui, sono irrimediabilmente e fottutamente in balia di Stephan...mi ha conquistata, come se solo lui avesse sempre avuto la combinazione per scardinare tutte le mie resistenze..

TI SENTO VIVEREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora