"Sei pronta?" annuisco anche se in realtà non sono assolutamente sicura di essere pronta. Quando pensavo al mio matrimonio vedevo una cerimonia abbastanza noiosa, quasi insignificante, che non mi avrebbe lasciato grossi ricordi e che soprattutto avrei voluto far passare il più in fretta possibile...quello era stato il mio pensiero fino a quando avevo incrociato lo sguardo verde di Stephan...da quel momento il mio matrimonio con lui aveva assunto una connotazione completamente diversa, perché lui era diverso da tutti quanti e di conseguenza aveva modificato profondamente anche la mia percezione di quello che mi circondava. Ora che io e lui siamo nella chiesetta sconsacrata a Savona non sono assolutamente più certa di nulla..soprattutto non sono assolutamente sicura che per lui sposare me sia la cosa giusta. Gli stringo la mano e lui mi guarda..la chiesetta è piccola, tutta bianca, con molte rose rosse sparse qua e là che creano il contrasto che cercavo. Il contrasto fra la purezza di quel momento e il fatto che nè io né lui eravamo così puri alla fine. Avevamo un sacco di difetti, soprattutto io ma fra poco avremmo dato vita a qualcosa che sarebbe stato perfetto e che soprattutto sarebbe durato per sempre "Dimmi bambina...che c'è?"
"E se stessi sbagliando tutto?"
"Tu?" scuoto la testa e sorrido debolmente...no, io sono assolutamente certa di star facendo la cosa giusta "No, tu Stephan...se stessi sbagliando?"
"Non sto assolutamente sbagliando Martina...tu sei la cosa giusta...ora facciamola finita che altrimenti va a finire che collasso.." cerca di farmi ridere e di allentare la tensione e ci riesce...ma non sono solo le sue parole e calmarmi e ad infondermi un senso di pace e tranquillità ma sono soprattutto i suoi occhi ed il suo sorriso...e poi c'è il suo pollice che sfrega contro il dorso della mia mano. Attorno a noi ci sono circa cinquanta persone, che per il matrimonio di un calciatore di Serie A sono una miseria ma a parte gli invitati pochissime altre persone sapevano di quello che sarebbe successo a Savona quel giorno. Pochi curiosi sono assiepati fuori dalla chiesetta, forse perché tutti i concittadini di Stephan sanno benissimo quanto lui tenga alla sua privacy. So che comunque le foto di quella giornata inevitabilmente usciranno ma non mi importa...sapevo che erano i rischi che avrei corso ad innamorarmi e a sposare un calciatore...a volte quell'aspetto di Stephan non me lo ricordo neppure, ma esiste e prendo anche quella piccola ed infinitesimale parte di lui. È un qualcosa che non lo definisce in alcun modo, a differenza di altri aspetti del suo carattere. Mentre il sindaco di Savona si posiziona davanti a noi Stephan mi aiuta a togliere il pellicciotto nero ma ben presto sospira e mi sussurra che non è stata affatto una buona idea. Ho la schiena in buona parte scoperta e so che questo scatena la sua gelosia soprattutto quando Maui inizia a ridacchiare. Non lo conosco per nulla ma penso che del gruppetto sia quello più sopra le righe e che con Stephan porti avanti da sempre un complicato rapporto di amicizia mista a sfottò che per forza di cose ora coinvolgeranno anche me. Il sindaco inizia a parlare, poco per fortuna dato che io e Stephan abbiamo richiesto che i tempi siano molto brevi. Fin troppo presto arriva il fatidico momento dello scambio degli anelli...ho deciso di parlare per prima ma quando mi trovo davanti la fede destinata a Stephan mi blocco.. la mano mi trema in maniera incontrollata ed io che di solito non ho alcuna difficoltà a parlare sembra che in bocca abbia della carta vetrata "Vuoi che inizi io bambina?"
"No, faccio io" afferro la fede e me la porto alle labbra per baciarla. Dietro di me sento qualcuno piangere e prima di iniziare a parlare mi volto indietro...seppur sia completamente folle come pensiero mi auguro quasi di vedere mia madre che mi sorride...non riesco quasi più a ricordare il suo volto, soprattutto quello sorridente che aveva fino a quando papà se n'è andato...nella chiesetta ci sono tutte persone che appartengono alla famiglia di Stephan, i suoi amici, i suoi compagni...io non ho voluto nessuno, neppure Luna e la sua famiglia..è come se io fossi un foglio bianco che fluttua nel vento, non ho nessuno che mi tiene ancorata a terra se non Stephan "Ti amo e questo è fuori discussione ma credo che nel nostro caso dire che ti amo sia sufficiente.. Stiamo assieme dal giorno del tuo compleanno, quindi non è neppure un mese..se vogliamo far partire il conto dal momento in cui ci siamo conosciuti allora diventa leggermente di più ma è comunque pochissimo che abbiamo iniziato a fare questo pezzo di strada assieme...altre coppie ci mettono anni ed anni a decidere se vogliono sposarsi...noi ci abbiamo messo forse troppo poco ma per noi fare delle cose leggermente fuori dagli schemi è perfettamente normale...se avessi pensato un pochino di più a tutto quanto probabilmente ora starei a Roma, e passerei la domenica accanto alla persona che sarebbe dovuto diventare mio marito fino a quando quella sera mi sono scontrata con te al parco...da quel momento credo che per me nulla sia più stato come prima...ci ho provato a far rimanere tutto immobile ma i tuoi occhi ed il tuo sorriso non mi hanno mai permesso di rimanere immobile. Sarebbe scontato dire che in quell'attimo mi sono innamorata di te, non è forse così scontato dire che in quell'attimo ho ricominciato a vivere...la mia vita si era bloccata a quando avevo 10 anni, a quella volta in cui ho trovato mia madre ubriaca...la prima volta di una serie infinita di altre volte.. mi sono bloccata lì, lasciando da parte Martina per diventare un qualcosa di diverso..metà infermiera, metà mamma di mia madre...non sono più stata altro che una bambina, poi una ragazzina, poi una ragazza ed infine una donna che non provava nulla, che non voleva provare nulla per paura di soffrire...tu invece e a volte ti odio per questo non mi hai dato modo di scappare dai miei sentimenti e dalla marea di emozioni che mi hai scatenato dentro...si ti odio come ti ho detto la prima sera...ti odio così tanto che vorrei continuare ad odiarti per tutta la vita...continuo ad avere paura di questo sentimento, continuo a pensare che tu sia completamente folle ad amarmi, continuo a pensare che tu sia l'unico capace di spazzare via il torpore che mi ha sempre avvolta..e anche se oggi nessuno di coloro che hanno fatto parte della mia vita per 25 anni sono qui, io mi sento comunque parte di qualcosa di follemente bello...e per questo devo solo ringraziare te" gli faccio scivolare al dito la fede e poi decido che se dobbiamo trasgedire le regolo dobbiamo farlo fino in fondo e per bene. Gli prendo il volto fra le mani e lo bacio cogliendolo di sorpresa "Ti amo e ti amerò per sempre"
"Anche io bambina...ora fatti mettere quella fede al dito" mi allontana delicatamente mentre io mi asciugo velocemente una lacrima...poi prende quella piccola fascetta, così piccola che sembra impossibile possa contenere un così enorme significato e se la rigira fra le dita...sembra stia pensando a cosa dire, anche se io so perfettamente che pensa al suo discorso dal giorno in cui abbiamo deciso di sposarci "Non ce la faccio più a tenerla in mano quindi te la metto al dito e poi parlo" quando la fede mi scivola facilmente all'anulare sorrido mentre sento Stephan rilasciare il fiato che ha faticosamente trattenuto "Ok, ora che siamo praticamente sposati e quella fede non te la toglierai più posso finalmente parlare e dire che sei la ragazza più difficile da gestire sulla faccia della terra..." tutti ridono mentre io gli pizzico la mano senza riuscire però a trattenere una risata anche io "...sei un disastro ambulante e sicuramente tutti e due siamo d'accordo sul fatto che le nostre rispettive vite sarebbero state molto più semplici se fossero rimaste separate...si, perché alla fine la nostra non è una favola, io non sono il principe azzurro e tu non sei la principessa...siamo due ragazzi che quando si sono incontrati si sono mandati subito a quel paese e lo hanno continuato a fare, soprattutto tu devo dire...non credere che io non abbia combattuto contro quello che provavo...ho combattuto anche io contro questo sentimento ma ben presto mi sono reso conto che era perfettamente inutile...e sai quando l'ho capito? La prima notte, quando mi sono svegliato e ti ho guardata dormire.." non me lo aveva mai detto e penso che sia una cosa dolcissima anche se molto molto folle "...lì il capito di essere fregato...lasciando stare quello che stanno pensando i miei amici che ridacchiano ho capito di essere irrimediabilmente innamorato di te quando la mattina dopo volevi andartene ed io sono andato letteralmente in panico...perché ho capito che l'unica mia possibilità reale di esser felice se ne stava andando ed io non potevo permettertelo...ti amo Martina, si in un modo leggermente sopra le righe e leggermente esagerato a volte ma ti assicuro che non cambierei di una virgola quello che provo per te. Il nostro amore è bello proprio perché non è assolutamente perfetto, ma soprattutto non è convenzionale e non è neppure la copia di qualcosa di già visto...siamo qualcosa di unico e ti assicuro che non desidero qualcosa di diverso da quello che abbiamo io e te...ora dimmi che lo vuoi così anche io dirò che lo voglio e finalmente saremo marito e moglie perché non ce la faccio più ad aspettare" anche Stephan contravvenendo a qualsiasi tradizione mi prende il viso fra le mani e mi bacia, in modo decisamente meno dolce di quanto abbia fatto io...è un contatto dove ci sono un sacco di sentimenti, anche la rabbia e la frustrazione, perché in fondo il nostro amore non è solo dolce ma è mille altre cose messe assieme "Ti amo stronza"
"Ti amo anche io brutto cretino..." mi molla ma mi tiene ancorata a lui per la vita.. mentre il sindaco sta iniziando a pronunciare la classica formula che lo porterà a dire che ci dichiara marito e moglie lo blocco e chiedo di dire a modo nostro anche quella parte. Lui annuisce così mi volto e poso la mano sulla guancia di Stephan "Io, Martina Valenti prendo te Stephan El Shaarawy come mio legittimo sposo e prometto di amarti ed onorarti per sempre. Prometto che questo 'lo voglio' sarà per sempre anche se non sarà affatto facile mantenere questa promessa..ci saranno momenti dove ti odierò, come mi odierai, dove ci odieremo così tanto che io prenderò la borsa e me ne andrò in ufficio per prendere le distanze da te..ma prometto che poi tornerò o che aspetterò che tu mi venga a prendere perché nessuno dei due può stare lontano dall'altro per più di qualche ora. Ci abbiamo provato...abbiamo fallito..abbiamo capito che il nostro amore è più forte di ogni altra cosa...quindi la mia promessa è di farmi sempre trovare pronta quando tu mi verrai a riprendere...perché in fondo mi piace che sia tu a venirmi a cercare.. o al massimo sarò io a tornare sui miei passi ma non contarci troppo.." lui ride e mi pizzica il fianco poi la sua mano si sposta leggermente fino a posarsi brevemente sulla mia natica "Tua madre ci guarda"
"Sa che sei incinta quindi sa che non siamo dei santi"
"Ma eviterei di andare oltre..." lui sorride poi mi da una pacca leggera sul fondoschiena prima di rimettere la maschera del bravo ragazzo anche se ormai io non ci casco più "Io Stephan El Shaarawy prendo te Martina Valenti come mia legittima sposa e prometto di amarti ed onorarti per sempre...questo 'lo voglio' te lo avrei detto una settimana dopo averti conosciuta, te lo avrei detto anche se sapevo che c'era qualcosa di sfuggente in te, anche se sapevo che non mi stavi dicendo tutta la verità..ormai ti amavo già e quindi non mi importava nulla di quello che ancora ti tenevi dentro...alla fine sei stata mia e quella è l'unica cosa di cui mi è mai importato veramente...oltre al fatto che hai messo da parte l'orgoglio per una volta e sei venuta tu da me il giorno del mio compleanno..." sono io a ridere stavolta e a tirargli una spallata scherzosa perché è assolutamente vero, quella volta sono stata io a mettere l'orgoglio da parte ma lui non deve assolutamente abituarsi a questa cosa...al sindaco che ci guarda come se fossimo la coppia più anticonformista che abbia mai dovuto unire in matrimonio non resta altro da fare che dire "Vi dichiaro marito e moglie" poi non deve dire neppure che lo sposo deve baciare la sposa perché le labbra di Stephan sono già sulle mie...non sento le risate, i fischi, non sento neanche qualcuno che urla che dobbiamo trovarci una camera..sento solo un gran scoppio di felicità al centro esatto del petto...sento solamente che tutti i pezzi ancora sparsi chissà dove dentro di me vanno al loro posto...sento di essere finalmente completa "Ora vero che possiamo mandare tutti via e festeggiare da soli vero?"
"No Stephan...per quanto mi piacerebbe mi sa che tua madre non sarebbe molto d'accordo quindi dovremo aspettare ancora un pochino...ma se corriamo a casa tua prima di tutti gli altri possiamo ritagliarci un momentino solo per noi due..."
"Un momentino dove posso fare una cosa bellissima tipo entrare dentro di te perché non riesco ad aspettare fino a stasera tardi?"
"Non si potrebbe fare ma..."
"..ma non ce n'è mai fregato nulla di quello che potremmo o non potremmo fare quindi...facciamo qualche foto e sorridiamo poi ce la filiamo via" mi prende per mano e cammina fino a quando siamo davanti ai suoi genitori "Un matrimonio più perfetto non poteva esserci Stephan...complimenti ragazzi" veniamo coinvolti in un giro che pare infinito di saluti, abbracci, congratulazioni e qualche lacrima. Ora che sono ufficialmente la moglie di Stephan e tutti mi trattano come un nuovo membro della famiglia a tutti gli effetti sento tutta la responsabilità di quel ruolo ma a differenza di quanto immaginassi quella sensazione non è totalmente negativa, anzi...per la prima volta nella vita sento di appartenere a qualcosa e a qualcuno ovviamente...in alcuni momenti sento di essere qualcuno di estraneo ma credo che quella sensazione sia data dal fatto che anche prima che mia madre iniziasse a bere nella nostra famiglia non c'era assolutamente quella condivisione e quell'attaccamento che sento invece nella famiglia di Stephan. Tutti sorridono ma non è solo perché il momento è ovviamente felice..credo che sia proprio gioia di stare assieme, qualcosa che io raramente ho sperimentato. Sorrido, ringrazio, faccio foto con tutti, mi prendo i complimenti degli amici di Stephan per la scelta dell'abito, dettaglio che lui non condivide molto ma credo che quella sia una presa in giro per il fatto che lui sembri nutrire una profonda gelosia nei miei confronti. Stephan ovviamente dopo un pochino prende la palla al balzo e dice a tutti che mi porta alla villetta perché io non ci sono ancora stata e poi ho bisogno di un momento per decomprimere da tutto e tutti dato che non ci sono abituata. Credo che i suoi amici capiscano perfettamente perché vogliamo stare un pochino da soli e credo che anche Lucia lo capisca ma ci dà la sua benedizione virtuale. Prima che mio marito, e mi piace un sacco chiamarlo così, mi porti via sua madre mi prende un attimo da parte e mi abbraccia "So che non potrò mai e poi mai sostituire tua madre ma voglio che tu sappia che in qualsiasi momento tu potrai alzare il telefono e parlare con me...d'ora in poi ti cosidererò come una figlia per me, quindi se hai qualche problema, o se vuoi semplicemente sfogarti lo puoi tranquillamente fare...e poi voglio farti gli auguri per la gravidanza.. so che volete aspettare e manterrò il segreto ma sappi che sono felicissima ovviamente...diventerò nonna e...grazie Martina..di vero cuore" io non so cosa dire ma mi avvicino e l'abbraccio anche se riconosco di essere parecchio impacciata e di non essere assolutamente capace di trasmettere con i gesti quello che ho dentro...rimane un mio limite ma sto tentando di superarlo...quando Stephan mi chiede cosa ci siamo dette gli dico semplicemente che mi ha fatto gli auguri. Capisco solo in quel momento quanto conta avere qualcuno accanto e quanto sia assolutamente folle pensare di riuscire a vivere senza affezionarsi a nessuno, facendosi scivolare tutto addosso e lasciando fuori tutti i sentimenti. Fuori dalla chiesetta saliamo velocemente sull'Audi del fratello di Stephan, che reca dietro un bel fiocco rosso e la classica scritta 'Oggi sposi'..io e lui avremmo evitato volentieri ma Manuel aveva insistito così tanto che alla fine avevamo capitolato. Il tragitto fino alla villetta non è lunghissimo e lo passiamo un silenzio perché tutti e due abbiamo bisogno di quel silenzio...ci sarà fin troppo casino dopo e quindi rimaniamo zitti, tenendoci per mano. La villetta è favolosa, con un arco di palloncini rossi all'imbocco del vialetto e il festone con su scritto "Martina&Stephan"...sono tutti dettagli che per come sono fatta io avrei messo da parte se avessi organizzato personalmente il matrimonio ma mi accorgo che non mi dispiacciono affatto, anzi...forse sono io troppo tirata su alcune cose e su alcuni dettagli ma quei palloncini e tutto il resto non stonano per nulla. Stephan mi aiuta a scendere poi mi mette la mano alla base della schiena "So che forse hanno esagerato ma mia madre ha detto che conta sul fatto che sia io che Manuel ci sposeremo solo una volta quindi..."
"Io non ti mollo di certo" lui sorride abbassando la testa mentre superiamo l'arco di palloncini...so che non sarà sempre facile stare assieme ma ho imparato che senza di lui non sono nulla quindi nonostante le difficoltà conto di rimanere con lui a vita. Il gazebo tutto illuminato domina il giardino, mentre la casa è piena di gente che sta ultimando la preparazione della cena "Andiamo in camera da letto?"
"No, perché è assolutamente off limits per te fino a questa sera...ma possiamo andare da un'altra parte..." tutti quelli che ci vedono si bloccano ma Stephan dice loro di non fare caso a noi due e che mi deve far fare un tour della villetta. Mi porta fino ad una porta al piano terra...quando accende la luce mi accorgo che ci troviamo in un bagno piccolino dove l'unica superficie possibile per appoggiarmi e mettermi leggermente comoda è una lavatrice "Ci mancava la lavatrice Stephan..." entrambi scoppiamo a ridere poi ci zittiamo e ci abbracciamo sospirando "Sei ufficialmente la signora El Shaarawy....come ci si sente?"
"Benissimo...devo ancora prenderne atto fino in fondo ma direi che si sta da dio Stephan...tu come stai?" mentre mi fa scendere il pellicciotto lungo le spalle sorride "Benissimo...ma avevo decisamente bisogno di stare un pochino da solo con te..so che la mia famiglia che comprende anche tutti i miei amici può essere leggermente eccessiva a volte ma sono fatti così...."
"Diciamo che il nostro matrimonio è stato leggermente diverso da quello che sarebbe stato il matrimonio con Giulio...ma non cambierei nulla neppure di una virgola Stephan..è stato tutto perfetto così..." Stephan sorride poi si accuccia davanti a me e mi alza il vestito rosso "Sognavi di farlo da quanto?" mi bacia la pancia facendomi il solletico "Da quando sei scesa dalla macchina...e sinceramente adesso non posso neppure fare tutto quello che vorrei farti...ma qualcosina si" mi abbassa le mutandine poi si rialza e mi prende per la vita facendomi sedere sulla superficie della lavatrice "Tu hai qualche desiderio o no bambina?"
"Ho moltissimi desideri...che comprendono il fatto che vorrei spogliarti e stenderti su una superficie piana in questo esatto momento ma dato che non posso farlo e non posso neppure fare moltissime altre cose che mi piacerebbe fare mi accontenterò di molto meno...." gli slaccio la fibbia della cintura e faccio saltare il piccolo bottoncino...troppo lentamente...tanto che lui accelera tutto baciandomi con foga e sussurrandomi che non ce la fa più...accelero anche io, e gli abbasso i boxer poi lo faccio entrare dentro di me "Ecco...ora sto decisamente meglio...a che ora facciamo andare via tutti bambina?"
"Non lo so Stephan....aperitivo, tutto quello che ha fatto preparare tua madre...la torta...dovremo anche ballare...diciamo che per le due di notte dovremo farcela forse"
"Le due? Sei matta? Al massimo ti concedo l'una...non un secondo di più...e mi spiace che domani dobbiamo subito tornare a Roma...sicura che tu non voglia rimanere qui qualche giorno?" scuoto la testa..se fosse rimasto anche lui sarei stata lì volentieri ma dato che la società gli ha concesso solo il lunedì come vacanza extra anche io tornerò a Roma "Torniamo a casa assieme..." Stephan sorride poi mi solleva agilmente posandomi le mani sulle natiche e mi fa poggiare la schiena alla porta chiusa "Mi piace quando dici casa...."
"Lo so...per quello te lo dico..." casa nostra alla fine non sono le mura del suo appartamento a Roma ma non lo sarà neppure il casale come non lo sarà neanche quella casa...casa nostra è dove siamo io e lui, può essere ovunque o da nessuna parte...casa nostra è formata dal nostro abbraccio, dalla sue braccia che mi stringono, dal suo sorrido e dal suo sguardo...casa è quando ci fissiamo e sussurriamo i nostri nomi all'unisono...casa sono quelle due fedi...casa è lui per me...io l'ho trovata a 25 anni la mia casa e ora voglio che rimanga così per sempre...casa per noi in quel momento è qurl bagno, dove siamo da soli, mentre il resto del mondo ci gira attorno...
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TI SENTO VIVERE
FanfictionDue stronzi che si odiano dal primo istante....giusto il tempo di capire che forse sono stronzi proprio perché non stanno assieme....