Capitolo 1

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Lexa dopo aver detto a Clarke "sarò sempre con te", sì scagliò contro quei nemici che volevano far del male a lei e tutti gli altri per ordine di A.L.I.E, ed erano una minaccia, li uccise, e poi sì voltò nel punto dove Clarke era uscita, e vide che c'era ancora la porta di Raven, l'ancora di salvataggio che l'amica della bionda aveva creato per salvare Clarke, e le venne un idea.

Se provassi ad uscire anche io? Solo che non ho un corpo dove tornare, dove andrei a finire? Pensò.

Nessuno sapeva che Titus non aveva bruciato il corpo di Lexa, perché dopo la sua morte era scoppiato il caos per via degli Azgeda e lo aveva messo al sicuro, sotto chiave, in una stanza segreta che solo lui e Heda conoscevano, e così non riuscirono a finire il rito funebre del Commander. Il suo corpo era intatto, certo con qualche cicatrice, quella dello sparo e quella dietro al collo, dove c'era il microchip, ma Lexa non poteva saperlo ovviamente, e nemmeno tutti gli altri lo sapevano. Lexa comunque pensò che se fosse uscita, sarebbe saltata nel corpo di qualcun altro, così rischiò ed uscì dalla porta. Si svegliò e prese fiato, come se stesse riemergendo da un apnea, e aprì gli occhi e si ritrovò un lenzuolo bianco davanti, non capiva cosa stesse succedendo, non capiva perché era coperta da un lenzuolo e stesa su di un tavolo, così si tolse il lenzuolo dal volto e vide che c'erano anche dei fiori tutto intorno a lei, proprio non riusciva a capire cosa stava accadendo.

Non ricordava nulla prima di quel momento, né chi era, né dove fosse, sentì un dolore allo stomaco alzandosi, così tirò su la maglietta nera che indossava, e vide una ferita, che le era stata cucita, "ma da chi?" sì chiese parlando ad alta voce a se stessa, e anche il collo le faceva male, ma meno della ferita sull'addome. Non ci pensò per ora, l'unica cosa, era uscire di lì. Sentì un trambusto venire da fuori, urla e tanto casino, non capiva cosa stesse succedendo, così piano piano si alzò, e iniziò a guardarsi intorno, si avvicinò alla porta e l'aprì facendo il più piano possibile, si affacciò e non c'era nessuno, e così uscì da quella stanza, di cui non aveva ricordo di come fosse arrivata, facendo sempre attenzione. Quando era quasi fuori, sbirciò ancora e vide delle persone che piangevano e abbracciavano dei corpi, i propri cari erano morti e da quello che vedeva, erano ferite di spada, quella era stata la causa della loro morte, e la gente che piangeva, gridava verso una ragazza bionda che le dava le spalle, e anche se di spalle.

Lexa sentì qualcosa, un sussulto al cuore vedendo quella ragazza, come se fosse legata a lei, e quando la bionda si girò rimase senza fiato, era stupenda, anche se i suoi occhi erano tristi, rimaneva bellissima, e il cuore iniziò a martellare nel suo petto, ma scacciò via subito quel pensiero, la gente le gridava che era tutta colpa sua se i propri cari erano morti. Un ragazzo che stava al fianco di quella bionda parlò con lei in modo gentile e le disse che ora era il momento di andare. Provò gelosia verso quel ragazzo e fastidio, perché stava così vicino alla bionda, che cosa stupida, nemmeno la conosco, pensò Lexa.

Cosi i due ragazzi si allontanano, e Lexa tornò in sé, prese un pezzo di stoffa trovato per terra, si coprì quasi interamente il viso e scappò da tutto quell'orrore che aveva visto. Aveva paura, paura che qualcuno potesse farle del male, dato che dalla ferita all'addome, qualcuno lo aveva già fatto.















Scusate se ci sono degli errori, e spero che l'idea vi piaccia, è la mia prima e unica storia. Ciao a tutte/i kiss 😘😀

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