Capitolo 24

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Lexa guardò incredula Madi, e dopo un po' di silenzio le disse,

"Sì, lei mi piace, ma non so bene ancora come, e comunque tranquilla, non ho nessuna intenzione di farla soffrire"

"Nemmeno tu lo meriti, vi meritate entrambe la felicità",

Le rispose Madi.

"Grazie ragazzina"

Disse Lexa sinceramente colpita dalle parole della piccola, e le scompigliò i capelli e Madi rise, contagiando anche Lexa.

La più grande dopo essere tornate serie chiese a Madi,

"Se non credi alla storia che Clarke ti ha raccontato su quello che è accaduto al fiume, perché hai mentito dicendo che era tutto ok?"

La piccola non attese nemmeno un secondo per rispondere.

"Per non mettere in difficoltà ne te, ne Clarke, se vuole dirmi la verità è lei che deve farlo, e immagino che non sia accaduto nulla di grave, altrimenti Clarke non sarebbe stata così calma, quindi quando e se vorrà dirlo, io sono qui, altrimenti va bene, non dobbiamo per forza dirci tutto".

Lexa le sorrise, era un discorso così maturo per una bambina così piccola, era speciale.

"Sei una ragazzina molto furba e intelligente, mi piace"

Disse Lexa sorridendo, e Madi ricambiò il sorriso di Lexa.

Clarke fece ritorno e raggiunse le ragazze rimaste fuori, sì avvicinò con i vestiti e lì porse a Madi.

"Ecco la tua roba Madi, va a lavarti".

Madi prese la sua roba, salutò le due e si diresse al fiume, e così Clarke e Lexa rimasero da sole.

Era strano per entrambe, perché ora non sapevano che fare o cosa dire. Così Clarke per sfuggire da quella situazione andò di nuovo verso casa sua, mentre Lexa restò seduta fuori, voleva seguirla e parlare ancora dell'accaduto, ma Clarke aveva detto che era tutto apposto, quindi non ci voleva pensare più, ma la seguì una decina di minuti dopo.

Clarke entrò in casa subito dopo che Madi andò a lavarsi, e sperava con tutta se stessa che Lexa la seguisse, magari poteva crearsi una situazione giusta per far scappare tra loro un bacio, ne aveva una voglia matta di assaporare di nuovo quelle splendide labbra carnose, che la mandavano in estasi.

Era dentro da una decina di minuti, stava disegnando lo sguardo che Lexa aveva fatto quando l'aveva vista semi nuda, era uno sguardo nuovo e voleva buttarlo giù nel foglio per ricordarlo, anche se mai sì sarebbe dimenticata qualcosa che riguardasse Lexa.

La bionda non sì accorse che Lexa era entrata in casa, così la bruna vide Clarke di spalle, seduta nella stanza dei disegni, e sì avvicinò, Clarke sentì i passi e girò il figlio al contrario, non voleva farlo vedere a Lexa.

Quando Lexa era abbastanza vicina a Clarke le disse,

"Clarke scusa se sono entrata in casa tua così, ma fuori mi sentivo sola, e poi volevo parlarti, ma vedo che stai disegnando",

E indicò il figlio sul tavolo e continuò a parlare,

"Anche se il foglio è ancora bianco, non voglio interrompere la tua ispirazione, forse è meglio che ti lasci da sola, scusami".

Clarke sì alzò immediatamente e la raggiunse, Lexa era di spalle che sì avviava alla porta di entrata.

"Lexa aspetta, non disturbi mai, di cosa volevi parlarmi?"

La curiosità nella bionda era tanta. Lexa sì voltò per guardare Clarke, e subito lo sguardo occhi negli occhi, era carico di intensità, come ogni volta che si guardavano, veniva così naturale per entrambe guardarsi in quel modo, Lexa arrossì leggermente,

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