Capitolo 34

489 19 11
                                        

Questo capitolo contiene scene di sesso.. Quindi se siete minorenni, non dovreste leggere.. Buona lettura, come sempre, spero vi piaccia..
















Piano piano Clarke iniziò a muoversi, a ritmo lento e costante. Lexa inarcò la schiena e buttò la testa all'indietro. Rilasciò gemiti, e parlò a Clarke.

"Ah ah Clarke, non ferm-ah-rti ah".

Clarke non parlava, godeva e gemeva a quel contatto, e sì eccitava sempre di più a vedere e sentire Lexa così. Sì stava godendo tutto, era stupendo. Dopo qualche altra spinta, ma senza mai fermarsi, le uscirono delle parole dalla bocca, i suoi pensieri, quello che pensava di dall'inizio, quanto Lexa le fosse mancata.

"Ah ah Le-xah, quah-nto mi sei ah ah ah mancata".

Lo disse con estrema fatica. Lexa voleva di più, era proprio impaziente, voleva più velocità, quella dolce tortura di Clarke la stava facendo impazzire, così sciolse il contatto tra le loro mani, e mise le mani sul sedere di Clarke, incitandola ad aumentare la velocità del ritmo.

Clarke accolse la sua richiesta, anche perché lo voleva anche lei, e non resisteva più, e Lexa in preda all'eccitazione parlò dicendo alla bionda di continuare così.

"Ah ah sì, Clarke così mmm ah".

Clarke sì abbassò e sì fiondò sulle sue labbra, soffocando i gemiti di Lexa nella sua bocca, che sì mescolavano con i suoi, ora morivano l'uno nella bocca dell'altra. Il contatto con le loro lingue, dava ancora più eccitazione ad entrambe, con Clarke che non accennava a fermarsi o diminuire il ritmo delle spinte, anzi, erano molto più costanti e decise.

Clarke non riusciva più a baciarla per via del suo piacere,

"Ah ah mmm Lexa ah"

Sì sentiva viva come non mai. Lexa iniziò a tremare e contorcersi sotto la cavalcata di Clarke, stava per venire, e il suo affanno divenne più veloce. Il suo petto sì alzava e abbassava velocemente, e con la mani strinse il lenzuolo. Clarke sé né accorse ovviamente, e smise di muoversi.

Lexa rimase per un attimo perplessa e corrugò la fronte rivolgendo lo sguardo verso la bionda. Ma quello sguardo durò giusto una frazione di secondo, perché Clarke scese con la bocca, sì posizionò in mezzo alle sue gambe e iniziò a leccarle il clitoride e tutta la parte intima di Lexa, soffermandosi anche sulla sua apertura, e andando a spingere dentro con la lingua, alternava clitoride e apertura, voleva sentire il sapore di Lexa in bocca, voleva gustarla.

Lexa a quel contatto inaspettato e improvviso, perse il controllo. Non se lo aspettava.

Piegò le gambe, alzò il bacino e sì aggrappò più forte con le mani al lenzuolo, chiuse gli occhi e buttò la testa all'indietro, urlando il nome della bionda che amava, e che le stava facendo provare un piacere unico.

"Ah mi-oh Dio Clarkeah ah ah ah siii mmmm ahhh".

Clarke sì sentì bagnare ancora di più nel sentire e vedere Lexa così grazie a lei, i suoi stessi umori, colavano sulle sue gambe.

Prese le mani di Lexa e le incrociò alle sue, e Lexa le strinse forte. Clarke continuò quel gioco meraviglioso, Lexa non resisteva più, stava venendo.

"Ah ah siii ah stoh venen"

Non fece in tempo a finire la frase che gridò il nome di Clarke, venendo nella bocca di quest'ultima.

Clarke non sì fermò e leccò gli umori della bionda, e staccandosi poi da quel fiore meraviglioso, emise un suono di approvazione al sapore di Lexa.

Remember MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora