Capitolo 23

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Lexa arrivata al fiume vide qualcosa che la lasciò senza fiato. Il cuore iniziò a martellare nel petto, e spalancò la bocca, e la roba che aveva in mano le cadde. Clarke era davanti a lei, era nuda, ma lei stava vedendo solo metà del suo corpo, perché il resto era nascosto dall'acqua, ma quello che stava vedendo era più che sufficiente per farla reagire così.

Oddio che visione stupenda, pensò Lexa.

Non riusciva a distogliere lo sguardo, anche se non era carino stare lì fissarla in quel modo, ma era incantata, il corpo di Clarke era stupendo, e il suo seno? Così prosperoso, mio Dio.

Sentì la gola seccarsi.

Clarke aprì gli occhi e sì ritrovò due splendidi occhi verdi che la guardavano con desiderio. Rimase per pochissimi secondi immobile, secondi che in quel momento erano sembrati un'eternità, poi riacquistò la lucidità, e sì immerse di nuovo per coprirsi, senza mai smettere di guardare la bruna davanti a lei.

"Lexa, oddio"

Esclamò Clarke con tono da mamma che sgrida la figlia. Era come un deja vu, di nuovo al fiume, di nuovo una delle due dentro l'acqua, solo che le posizioni erano invertite, e anche la situazione era molto diversa da quella del giorno prima.

Lexa l'aveva vista nuda per metà, oddio non che fosse la prima volta, ma era diverso ora, pensò Clarke.

Dopo che Lexa fu richiamata da Clarke, sì destò da quel sogno ad occhi aperti, e abbassò il volto e sì voltò di spalle,

"Scu-scusa Clarke, non volevo giuro".

Era super imbarazzata, altro che bacio sulla guancia, questo era di gran lunga più superiore come cosa imbarazzante.

Clarke uscì velocemente dall'acqua, e sì asciugò e sì vestì in fretta,

"Lexa che ci fai qui?" Chiese Clarke.

"Mi sa che abbiamo avuto la stessa idea, se avessi saputo che tu eri già qui, non sarei mai venuta ora".

Rispose Lexa sempre rimanendo di spalle con la testa bassa e sì stava torturando le mani. Sì sentiva malissimo per quello che era appena accaduto, non perché non volesse vedere, anzi, ma non così, capì che provava veramente qualcosa per Clarke, e che l'aveva sempre provato, lo sentiva, forse era amore, non sì ricordava nulla, ma il suo amore per Clarke, nel suo subconscio, non era mai sparito, e stava uscendo fuori piano piano, doveva riflettere, era confusa.

Clarke sentì il tono dispiaciuto di Lexa, e sì sentì in colpa per averla sgridata in quel modo, parlò e le disse,

"Lexa va tutto bene, non fa niente, è stato un incidente".

E sì avvicinò alla bruna, le mise una mano sulla spalla e la fece voltare.

Lexa sentì la mano sulla spalla e sì voltò, ma senza alzare la testa e guardarla negli occhi, non aveva il coraggio.

Allora Clarke le mise una mano sotto il mento e le tirò su il viso in modo che sì potessero guardare negli occhi.

"Lexa veramente, va tutto bene, per un attimo, giustamente sono rimasta spiazzata, ma tranquilla è stato un incidente, ma nulla di grave ok?".

Lo disse con il tono più dolce possibile, ma Clarke dentro era un Luna Park di emozioni. Vedere Lexa che la fussava così era stato bello, perché aveva visto il desiderio nei suoi occhi, e ora ne era certa, poteva riaverla indietro in tutti i sensi.

Lexa fece sì con la testa, Clarke le accarezzò il viso e le chiese,

"Devi lavarti anche tu?"

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