Dopo questi attimi di esitazione, Clarke riprese lucidità e disse iniziando a correrle dietro,
"Ehi aspetta, voglio solo parlarti e non farti del male, Lexa aspetta".
Lexa invece continuò a correre e sentì di nuovo la bionda che le diceva di aspettare e che voleva solo parlarle, quella bionda con gli occhi stupendi, la ragazza dagli occhi del colore del cielo, ma pensò anche che fosse pericolosa, aveva visto quella gente cosa faceva, e aveva ancora paura, anche se ormai erano solo loro tre da 6 anni, ma poteva essere pericolosa lo stesso, anche se non sembrava, così Lexa le disse,
"Lasciami in pace, ho visto cosa facevate, siete tutti assassini".
Clarke rimase sorpresa da quelle parole, dopo un attimo di esitazione disse,
"Non siamo assassini, era sopravvivenza quella, e tu ne facevi parte Lexa, eri tu al comando, non ricordi nulla di quello che c'è stato? Del tuo passato, Heda?"
A quelle parole Lexa arrestò la corsa, l'avevano toccata dentro, soprattutto quelle che lei era a capo di tutto, e quindi faceva ammazzare e poi c'era quella parola, Heda.
Clarke si fermò, ma mantenne una minima distanza per non spaventarla di più, e si piegò mettendo le mani sulle ginocchia mentre riprendeva fiato, Lexa ancora girata di spalle disse,
"Tu sai chi sono? Sai perché ho perso la memoria? Sai perché tutti mi chiamavano Heda e cosa significa?".
Clarke rispose praticamente subito,
"Sì, so chi sei, noi ci conosciamo, e io non ti farei mai del male, per quanto riguarda la tua memoria, capiremo assieme se me lo permetti cosa ti sia accaduto. Sono passati sei anni da Praimfaya, come hai fatto a nasconderti tutto questo tempo e vivere da sola?".
Clarke capì dalle domande di Lexa che non aveva memoria del suo passato, quindi nemmeno della sua morte e così evitò di chiederle come fosse possibile che lei fosse viva.
Lexa le rispose, "per sopravvivere ho fatto esattamente come voi due".
Poi si voltò e continuò a parlare ma guardando Clarke negli occhi,
"Per il fatto che io mi sia nascosta, beh non ricordo praticamente nulla di me, o della mia vita, prima di questi sei anni, ma credo avessi molte abilità e ho i miei trucchi, che mi hanno permesso di stare nascosta tutto questo tempo a spiarvi".
E queste parole le disse rivolgendo un sorrisetto compiaciuto di sé stessa. Clarke rimase male quando sentì che non si ricordava nulla, che non si ricordava di lei e del loro amore.
Aveva lì davanti a lei l'amore della sua vita, che credeva di aver perso per sempre e invece era viva, ma non si ricordava di lei, era come se l'avesse persa di nuovo e non poté nascondere la tristezza nell'udire quelle parole.
Lexa si accorse del cambiamento di espressione e della tristezza della bionda dopo le proprie parole, così sì avvicinò, non sapeva il perché, ma era quello che il suo istinto le disse di fare, vedendo la tristezza in quel viso così bello e dentro quegli occhi azzurri, in cui ci si poteva perdere, e le chiese,
"Va tutto bene?".
Clarke aveva la testa bassa e ripensava alle parole di Lexa, e non si accorse che quest'ultima l'è si era avvicinata così tanto, e quando alzò la testa e si ritrovò davanti quei suoi fantastici occhi verdi che la fissavano con intensità e preoccupazione, rimase senza fiato, e Lexa con lei.
Vedere così da vicino quella bionda che le faceva compagnia nei suoi sogni, vedere quei suoi bellissimi occhi azzurri, era totalmente diverso dai sogni, erano reali e bellissimi, guardarla con una tale intensità, le fece una strana sensazione, e i loro cuori iniziarono a battere veloci.
Nessuna delle due riusciva a parlare, si fissavano, e il loro respiro era affannoso, e non era per la corsa. Fu Lexa a parlare di nuovo,
"Ti senti bene"
E poi aggiunse azzardando il suo nome interrogandosi anche lei su ciò che stava pronunciando,
"Clarke?".
Clarke sgranò gli occhi e fece un passo indietro, come se l'avesse colpita, ed era così, Lexa pronunciando il suo nome, l'aveva colpita, sentire il suo nome uscire dalla bocca di Lexa dopo sei anni era qualcosa di indefinibile, e le chiese,
"Lexa ti ricordi di me?"
"Allora è veramente il tuo nome?"
Le chiese Lexa.
Era incredula, aveva sognato tutte cose accadute realmente e Clarke era veramente il suo nome. La bionda non disse nulla e parlò di nuovo Lexa,
"No, non mi ricordo di te, non mi ricordo nemmeno di me stessa".
Disse l'ultima parte imbarazzata e grattandosi la testa. A Clarke scese la tristezza, sia perché non aveva memoria di loro, non aveva memoria di lei, e sia perché le dispiaceva per Lexa.
Sarà stato difficile per lei non sapere chi è, non ricordare nulla, chissà quante domande si sarà fatta in questi sei anni, quanto si sia sentita sola e spaventata dai nostri modi di fare, che erano anche i suoi, ma lei non ricordava, pensò Clarke. Si sentiva in colpa.
Ma per quale motivo? Non sapevo che Lexa fosse viva, l'avessi saputo sarebbe andato tutto diversamente, forse, ma almeno saremmo stare assieme, invece Lexa è stata da sola e ci spiava e per paura non si era mai avvicinata, aveva paura di me, e questo l'ha tenuta lontana da me, era tanto dispiaciuta di questa situazione.
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Remember Me
FanfictionLa storia inizia dal finale della terza stagione, dopo che Clarke esce dalla città della luce e aver detto ti amo a Lexa. La prima parte sarà narrativa, non ci saranno conversazioni. Capirete il perché leggendo, altrimenti dico tutto già qui. Spero...