Gelosia

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Jungkook's pov

Chissà cosa gli è preso...
Pensai confuso quando il corvino uscì dalla classe, dopo avermi colpito e detto quelle cose.
Se ci penso arrossisco ancora, ma, perché?
Cercai di non pensarci e passare una pausa pranzo normale, per quanto le mie pause possano essere normali con quel bipolare affianco.

L'unica differenza che trovai quel giorno però, fu che, il mio compagno di banco, trascorse tutta la pausa in cortile. Non so con chi ma, data la stanchezza dovuta ad una mancanza di sonno la notte precedente, decisi di poggiare nuovamente la testa, spostando i libri rimasti dall'ora prima.
Mi risvegliai malamente, per colpa di forti scosse che mi venivano date alle spalle.

Alzai il capo, che prima era comodamente adagiato sulle mie braccia, per vedere chi fosse soggetto che richiedeva la mia attenzione.
Una volta ripresa coscienza e lucidità dal mio breve sonno, misi a fuoco la sagoma davanti a me e capii si trattasse del mio migliore amico.
"Kookie.dobbiamo.parlare." Disse scandendo bene ogni parola.
"Mh, mi hai svegliato, stavo facendo un bellissimo sogno" dissi a mia volta con voce ancora assonnata.
"SPIEGAMI PERCHÉ TAEHYUNG SI COMPORTA IN QUEL MODO E PERCHÉ ADESSO È IN CORTILE CON QUELLO SCONOSCIUTO?"

A quelle parole non potei non balzare dalla sedia sulla quale ero seduto, poi mi guardai in torno e pensai:
Perché ho reagito così?
Non aveva senso.
"Wo, calma i tuoi bollenti spiriti biscotto, so che sei geloso ma non esagerare"
"Io? Geloso? Ma non farmi ridere, perché dovrei essere geloso di un ragazzo? Di lui poi"
"D'accordo Kookie, se ne sei convinto, comunque devi sbrigarti, vai, su!" disse spingendomi fuori dall'aula con un sorrisetto per niente rassicurante, che mi fece rabbrividire subito.

Una volta fuori, vidi esattamente ciò che Jimin pochi minuti prima mi disse;
Tae era steso sul prato del cortile, con accanto un ragazzo che si dimenava a più non posso e, la cosa che più mi stranizzò, era che il corvino non sembrava affatto infastidito dal comportamento, o semplicemente dalla presenza, del biondo.

Con un'immotivata rabbia in corpo, mi diressi verso i due e, una volta dinnanzi a questi dissi:
"Cosa vedono i miei occhi, due nuovi amiconi"
"Cosa ti prende coniglio? Sei per caso gelos-" provò a dire Taehyung ma venne subito bloccato dal ragazzo vicino a lui che, immediatamente, si fiondò difronte a me con un sorriso enorme.

"Piacere di conoscerti! Io sono Jung Hoseok, ma tu puoi pure chiamarmi Hobi, o come preferisci, sono un nuovo amico di questo brontolone qua dietro-" si fermò un attimo per prendere il respiro e indicare il mio compagno di banco.
"-tu devi essere Jungkookie, Tae mi parla molto spesso di te!" Concluse più entusiasta di prima e io rimasi a bocca aperta, sia per la sua incredibile loquacità, sia perché adesso so che il corvino parla di me.
Perché sento improvvisamente caldo?
"Hey, non ti scaldare, più che un biscotto sembri un pomodoro" enunciò ridendo Taehyung ma, quelle parole, non fecero altro che farmi arrossire ancora di più.

"Terra chiama Kook!" Mi risvegliai dai miei pensieri quando Hoseok disse quelle parole e, allo stesso tempo, sventolò una mano davanti alla mia faccia.
"Ah si, scusa, comunque, cosa dice quell'antipatico su di me?"
"Oh beh dic-" stava per rivelarmi il tutto quando Taehyung si avventò sul piccolo raggio di sole e gli mise le mani sulle labbra per evitare che quest'ultimo dicesse cose che non doveva dire.

Nel compiere quest'ultimo gesto, entrambi, caddero entrambi sul prato. Mi aspettavo che, almeno il corvino si lamentasse dell'accaduto, invece, entrambi scoppiarono a ridere a più non posso, abbracciati sull'erba.
Perché mi fa questo effetto? Perché fa così male?
Le lacrime minacciarono di uscire dai miei occhi e io, a quel punto, capii che era meglio levare le tende.
Mi voltai e, senza dire niente, tornai in aula con una mano davanti agli occhi per impedire a me stesso di piangere.
Non ha senso! Perché sto piangendo? Non è successo nulla, eppure fa male...
Rientrato, presi le mie cose e andai via nuovamente, sotto gli occhi increduli dei miei compagni e, sopratutto, del mio migliore amico che sembrava più preoccupato che mai.

Avevo bisogno di riflettere, da solo, per un po', un bel po'.
Le lacrime continuavano a scendere ininterrotte, accompagnate da singhiozzi che provai, invano, a soffocare.
Quel ragazzo mi faceva impazzire! Eppure perché la sua amicizia mi stava tanto a cuore? Perché?!
Nonostante mi abbia sempre trattato in quel modo irritante che io, però, trovato allo stesso tempo dannatamente unico. Mi aveva dimostrato più di una volta che, sotto il suo aspetto da duro, si celava un ragazzo che ci teneva veramente.
Teneva tantissimo agli altri e sopratutto, teneva tantissimo a me.

Le ore passavano e, un'ora prima della fine delle regolari lezioni, qualcuno bussò alla porta.
Provai ad ignorare quel fastidioso rumore ma, dopo un po', mi rassegnai e andai ad aprire a quell'insistente persona che aspettava, oramai da quindici minuti, davanti l'uscio di casa mia.

"Chi è~?" Chiesi prolungando l'ultima vocale dalla noia.
Quando aprii, sbiancai di colpo.
"Il tuo peggior incubo~" disse a sua volta Taehyung canzonandomi
Istintivamente, la prima cosa che feci fu chiudere la porta e, per poco quest'ultima non venne a contatto con il suo naso.
Un contatto che non gli sarebbe piaciuto di certo.

"Avanti biscotto, apri questa porta! Devo parlarti." Quasi urlò da fuori.
Alla fine mi feci coraggio e, dopo aver preso il più profondo dei respiri in tutta la mia vita, aprii e, con occhi chiusi, mi preparai al peggio.
Quello che accadde però, non me lo sarei mai immaginato;
Tae si gettò in avanti e mi abbracciò.
Sbattei gli occhi varie volte per capire se, quello che stavo vivendo, fosse un sogno oppure no.
Una volta certo di non star sognando, tornai completamente alla realtà e cercai di capire le intenzioni del corvino.

"Tae-Taehyung, cosa stai facendo?"
"Sh. Zitto, sappi che non avrai mai più il privilegio di avere un abbraccio da me" dopo quelle parole, il coraggio che poco prima avevo racimolato, se ne andò in frantumi.
"O-ok..." dissi un po' insicuro e, come la mattina, mi sentii di nuovo accaldato.
Oh no ti prego, dimmi che non sto arrossendo di nuovo.
~Oh si, sei un peperone, Jungkook.~
Zitta coscienza.

Dopo cinque minuti abbondanti, il corvino si staccò e, per un attimo, mi parse di vedere i suoi occhi essere lucidi.
Sarà stata impressione mia...
"Bene, ora che mi sono accertato tu non ti fossi ucciso in preda ad un pianto, posso andare"
Rimasi a bocca aperta, ancora.
"P-perché mai avrei dovuto?"
"Oh andiamo, si vedeva lontano un migliore che stessi piangendo, comunque, tranquillo biscottino mio, ho occhi solo per te"
Dopo aver ascoltato quelle parole, se ne andò chiudendosi la porta alle spalle e io, per poco, non mi affogai con la mia stessa saliva.
Quel ragazzo mi farà impazzire con il suo atteggiamento, eppure non voglio che smetta...

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