Epilogo

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Cinque anni dopo...

Sentii suonare improvvisamente alla porta di casa mia, spoglia e desolata come non mai, in attesa di qualcosa che la stravolgesse, o meglio, di qualcuno.
Quando andai ad aprire, trovai davanti a me una persona in divisa, a me sconosciuta.
"Salve! Lei è il signor Jeon?"
"Si, lei chi è?"
"Sono della ditta di traslochi che suo marito ha ingaggiato per portare qua alcuni mobili?"
"M-mio marito? Io non sono sposato"
"Dice davvero? Eppure il ragazzo ha letteralmente dichiarato di essere il marito di Jeon Jungkook e di volere usufruire dei nostri servizi a questo indirizzo. In ogni caso noi entriamo"
Spiegò l'uomo di mezza età, entrando con al seguito una dozzina di altri uomini, che in men che non si dica sistemarono i mobili per tutta la casa, mettendoli in un ordine che, a detta loro, era stato scelto dal mio presunto marito. Una volta che ebbero finito uscirono soddisfatti da casa mia, lasciandomi sempre più confuso.

Mi stesi sul divano color crema posizionato in salotto, di fronte al grande televisore e con un tavolino in vetro ai suoi piedi.
"E tutta questa roba da dove arriva?" Pensai ad alta voce, ma i miei pensieri vennero interrotti dalla vibrazione del mio cellulare.
Lo presi e lessi il messaggio appena ricevuto da un numero sconosciuto:
Apri l'armadio.

Io mi avviai in camera da letto e feci come detto dal messaggio.
Dentro l'armadio trovai due fiori, uno giallo e uno nero, con attaccato al loro steli un bigliettino che diceva:
A te che hai amato entrambi.
E io subito capii.



Ricevetti un altro messaggio dallo stesso numero di prima, in cui c'era scritto di aprire la porta.
Corsi immediatamente verso di essa e mi scaraventai sul ragazzo dall'altra parte, abbracciandolo al punto di cadere entrambi sul pavimento.
"Ti è piaciuta la sorpresa?" Chiese il castano donandomi un altro dei suoi fantastici sorrisi quadrati.
Io gli pizzicai entrambe le guance e parlai:
"Potevi anche avvertirmi, ma poi, perché ti sei presentato come mio marito? Noi non siamo sposati"
"Non ancora"
"Eh?" Chiesi più confuso di prima.




Lui si staccò dall'abbraccio e ci fece alzare. Estrasse una piccola scatolina dalla tasca dei pantaloni e mi chiese con nonchalance di sposarlo.
"Jungkook, vuoi sposarmi?"
Io inizialmente rimasi immobile, incredulo di ciò che era appena accaduto, ma dopo quel breve attimo di titubanza gli saltai nuovamente addosso e lo baciai.



Per festeggiare l'avvenimento invitammo a casa le persone a cui tenevamo di più e subito i cinque ragazzi in questione si presentarono da noi.
Pochi mesi dopo il trasferimento di me e del mio ragazzo, anche gli altri si trasferirono a Seoul, sostenendo che la vita senza di noi fosse noiosa e che stare tutti separati era proprio fuori discussione. E come se le cose non potessero andare meglio, venimmo assunti tutti nella stessa agenzia, la Big Hit Entertainment, iniziando ufficialmente la nostra carriera musicale.
I primi ad arrivare furono Yoongi e Jimin, sposati da un anno, dopo che il più grande venne costretto dall'altro a fargli la proposta, con la minaccia di lasciarlo.
Aish il nostro Chim non cambierà mai, ma non possiamo farci nulla.
Il loro amore cresceva sempre di più e si era stufato di aspettare, per cui decise di passare alle maniere forti.
Nel giro di pochi minuti arrivò anche Hoseok, felice come non mai.


Tutti aspettavamo l'arrivo dei Namjin e dei bambini che avevano adottato.
"Certo che si sono proprio dati da fare loro, si sono sposati subito dopo il trasferimento e hanno già adottato dei bambini" disse Hoseok nell'attesa.
"Eh già, quanti erano i bambini? Cinque?" Chiesi curioso io.
"Io so che ne hanno adottato un altro recentemente." Continuò Taehyung "Uff Yoongi~ perché non adottiamo anche noi un bambino?" Chiese Jimin all'ormai blu di capelli.
"Ci penserò, l'importante è che questa volta mi lasci decidere, piccolo diavolo"
"Ricevuto!" Concluse il fidanzato.



All'improvviso sentimmo suonare il campanello e tutti deducemmo che fossero i due mancanti.
Taehyung andò ad aprire la porta e per un attimo ci fu il silenzio più totale.
"Ehm, Tae? Cosa succede?" Chiesi io incuriosito, andando verso l'ingresso.
"Beh, diciamo che i bambini potrebbero essere più di cinq-" non fece in tempo a rispondermi il mio ragazzo che venne schiacciato da una moltitudine di bambini.


Namjoon portava con dei marsupi due bambini sul petto e due sulla schiena, mentre teneva al guinzaglio cinque bambini con la mano sinistra e altri cinque con la destra.
Seokjin invece entrò elegantemente, tenendo per mano due soli bambini.



"Cosa sta succedendo qua?!" Urlai io.
"Oh, ciao ragazzi e congratulazioni! Loro sono i nostri piccoli:
Nei marsupi ci sono Felix, I.N, Jisung e Chenle.
A destra sono Mark, Haechan, Jaemin, Renjun e Jeno. Invece a sinistra Changbin, Han, Seungmin, Hyunjin e Lee Know. Mentre qui vicino a me ci sono Bang Chan e Woojin. Su bimbi salutate gli zii" Disse tranquillamente Jin.
"Ciao zii" urlarono tutti insieme.
"H-hey Namjoon, come va?" Provò a salutarlo Hoseok, ma quello fu presto l'errore più grande della sua vita.


"Come va?! Sto benone, non lo vedi?! Non dormo da trentasei ore ma sto bene" disse con un evidente tic all'occhio sinistro, segno di nervosismo.
"B-beh direi che è ora ci spostarci in salone, che ne dite?" Risposi sorridendo al viola, sentendo un senso di divertimento incredibile.




Fortunatamente Seokjin si dimostrò essere una mamma ancora più brava del previsto e, nel giro di pochi minuti, tutti i sedici bambini si erano addormentati.
"Dicevamo?" Chiese il mio ragazzo, impaziente di dare ufficialmente a tutti la buona notizia.
"Io e Taehyung ci sposiamo!" Urlai entusiasta io.
"Finalmente aggiungerei" commentò Yoongi.
"Zitto, che noi ci siamo sposati solo un anno fa" lo ammutolì Jimin.
"Touché"
"E poi Yoon, perché non adottiamo anche noi un bambino?"
"No Jimin. Non se ne parla proprio."
"E dai~" Provò ancora Chim, ricevendo solamente il movimento di negazione della testa di Yoongi.
Jimin però ridacchiò e voltandosi verso noi altri sussurrò:
"Tanto questa sera lo convinco lo stesso" e fece scoppiare tutti in una grassa risata.
"Già che ci siamo!" Sbottò all'improvviso Hobi
"Vorrei fare una comunicazione importante anche io: sono ufficialmente e felicemente fidanzato anche io!" Urlò soddisfatto.
"SH! SVEGLIERAI I BAMBINI!" Disse adirato Namjoon che cercava di riposare almeno un po'.



"Congratulazioni Hoseok!" Dicemmo poi tutti in coro.
"Fermi tutti!" Ci fermò Jimin, pronto ad esporre i suoi dubbi.
"Ma...è una ragazza o un ragazzo?" Chiese l'arancione e subito tutti fummo con gli occhi puntati su Hobi.
"Eh, non ve lo dico~ Vedrete al matrimonio!"
"Oh, andiamo! Io sono il tuo migliore amico" si lamentò Tae, facendo solo ridere l'amico e rassegnare noi altri.



Tutto andava per il verso giusto. Nel giro di un paio di mesi io e Tae ci sposammo e ritornammo a casa soddisfatti.
Le difficoltà c'erano comunque. Litigavamo certo, ma riuscivamo a chiarire e recuperare il tempo perso a discutere.
Pochi giorni prima del matrimonio, Jimin mi chiamò entusiasta, accompagnato da un Yoongi rassegnato e frustrato, dicendomi di aggiungere un posto al tavolo dei bambini, per accogliere il loro nuovo arrivato e tutti fummo subito contenti di abbracciare il nuovo piccolino di cinque anni.



Sembrava filar tutto liscio fino a quando, rientrando a casa da lavoro, trovai il mio oramai marito nel divano, con un'aria più triste che mai.
"Sono tornato Tae, cosa ti prede?" Chiesi preoccupato.
"Oh, ciao Kook. Ero solo assorto nei miei pensieri. Sai, quei due nella mia testa non stanno un attimo fermi" scherzò, sforzandosi di fare un sorriso.
Io mi distesi vicino a lui e lo abbracciai.
"E a che cosa pensi?"
"Penso a noi"
"Non sei più sicuro del nostro amore?" Chiesi spaventato più che mai.
"No, no. Non è questo. Penso solo che la casa sia così vuota..."
Io capii subito cosa intendesse e allora non esitai a fargli una domanda.
"Vorresti adottare un bambino?"
"Dici sul serio?!"
"Certo TaeTae"
"Grazie mille Jungkookie! Io pensavo ad un cagnolino, ma un figlio è anche meglio!" Ammise e io scoppiai a ridere, sigillando per sempre quel momento nei miei ricordi.


Qualche giorno dopo entrambi ritornammo a casa con il sorriso sulle labbra.
Io con due splendide gemelline fra le braccia e lui con un cucciolo nel trasportino per animali.

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