Famiglia

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"T-Tu...cosa?!"
"Avete capito bene." Dissi ancora più deciso e mio padre fu quello che reagì peggio:
"Stai delirando, non sei tu, chi ti ha messo queste strane idee in testa? È stato Jimin? No, è così un bravo ragazzo, sicuramente fidanzato con una bellissima ragazza"
"Oh si hai ragione papà è fidanzato, peccato che sia fidanzato con un ragazzo e poi, nessuno mi ha 'messo queste strane idee in testa', è una cosa che non potevo controllare, questo è tuo figlio papà"

A quelle parole lo vidi diventare rosso dalla rabbia, che cercò immediatamente di reprimere.
"Stai dicendo un mucchio di sciocchezze signorino. Domani incontrerai la ragazza che io e tua madre sceglieremo e organizzeremo un fidanzamento ufficiale il prima possibile"
"Come se io ve lo permettessi"
"Non hai altra scelta"
"È la mia vita, sono maggiorenne e posso fare le mie scelte, da solo"
"Fino a quando vivrai sotto questo tetto farai come ti diciamo io e tua madre"
"Primo, qua mia madre sembra stare sotto le tue direttive quindi non vedo come le scelte siano 'vostre'." Dissi facendo le virgolette sulla parola 'vostre'.
"Secondo, va bene, se è così che la metti me ne andrò ora!"



"Ah si? E sentiamo, dove te ne andrai?"
"A casa di Jimin!" Gli urlai contro.
"Secondo te la sua famiglia ti ospiterà, dopo aver saputo di...te!"
Lo guardai schifato come lui dall'inizio della conversazione animata, guardava me.
Era davvero così vergognoso avere un figlio a cui piacciono i ragazzi?
"Ovviamente! I suoi genitori non sono persone orribili come voi!"
"Non devi permetterti!"
"Oh, si invece, mi permetto eccome"
"Esci." Disse secco mio padre.
"Esci subito da questa casa e non metterci mai più piede!"
"D'accordo! Lo farò!" Dissi infine io, salendo le scale e dirigendomi verso camera mia per prendere tutte le mie cose e andarmene per sempre da questo inferno.



Una volta finite le valige, tornai al piano inferiore e aprii la porta ma, prima di varcare la soglia di casa mi voltai verso i miei genitori.
Mio padre aveva la sua solita espressione impassibile sul volto mentre mia madre era scoppiata in lacrime.
In fondo un po' mi dispiaceva abbandonare quella casa, non me ne sarei mai andato per sempre, volevo bene ai miei genitori nonostante tutto il dolore che mi avevano causato negli anni ma, al momento, allontanarsi era la scelta più giusta.





Mi voltai e uscii chiudendomi la porta alle mie spalle dirigendomi verso il parco più lontano che conoscessi.
Una volta arrivato mi sedetti su una panchina e iniziai a pensare, fino a quando presi il mio telefono dalla tasca della felpa e composi il numero del mio migliore amico.
"Pronto?"
"Ciao Jimin"
"Hey biscotto! Come va?"
"Potrebbe andare meglio"
"È successo qualcosa?"
"Diciamo che potrei aver litigato con i miei e che mi abbiano cacciato di casa"
"COSA?!"
"Ouch Chim! Piano! Il mio povero timpano!"
"Scusa, scusa, comunque ora che farai?"
"Ti ho chiamato appunto per questo, mi chiedevo se fosse un problema per te e i tuoi genitori ospitarmi per un paio di settimane, il tempo di trovare un lavoro part-time e un appartamento" Dissi imbarazzato.
"Ma certo Kookie! Puoi stare quanto vuoi sai che sei sempre il benvenuto"
"Ah, già...A proposito ChimChim, i tuoi sanno che sei gay?"
"Certo, perché?"
"Beh, perché il motivo per cui sono stato cacciato potrebbe essere quello..." cercai di spiegare.
"Cosa? Per colpa mia? I tuoi hanno scoperto che sono gay e quindi non vogliono che ci frequentiamo?!"
"No, no, calma Jimin, non è colpa tua ma è un po' più preoccupato"


Spiegai al mio migliore amico, che da qualche minuto mi aveva raggiunto sulla panchina di quel parco, tutto per filo e per segno, arrivando all'ultima parte con un po' di imbarazzo nell'ammettere una seconda volta di essere omosessuale.
"E quindi potrei aver detto di...di essere gay!"
Dissi chiudendo gli occhi per paura di una qualsiasi reazione.


"Hey Jungkook! Perché hai chiuso gli occhi?" Disse ridendo.
"Non lo so" ammisi aprendo gli occhi e facendomi contagiare dalla risata di Jimin.
"Comunque" iniziò tornando serio.
"Non devi preoccuparti per i miei genitori. Loro sanno anche che io e Yoongi-Hyung stiamo insieme e..AH!" Sbottò d'un tratto e io sobbalzai, cadendo sul prato.
"Cosa c'è?" Chiesi massaggiandomi il didietro.
"Potrei aver dimenticato di dirti una cosa"
"Ovvero?" Chiesi curioso.
"Sai che casa mia è molto grande"
"Si...?"
"Bene, quindi non avremo problemi ad ospitarti, solo che non sarai l'unico"
"Perché?"
"Vedi, mi sono appena ricordato che la prossima settimana Yoon e due suoi amici verranno qui a Busan da Daegu e staranno per altre due settimane a casa mia."
"Oh" Dissi solamente io, non sapendo come reagire.
In fin dei conti non mi da fastidio, magari sono simpatici quindi, perché no?
"Ti dispiace?" Mi chiese tristemente Jimin.
"No, no, anzi, avremo compagnia e sono sicuro che ci divertiremo" confessai io, mostrandogli il miglior sorriso a mia disposizione, migliorandogli visibilmente l'umore.
"Grazie mille Jungkook!"
"Grazie a te dell'ospitalità Chim!"






Una volta che il sole fu tramontato, io e Jimin ci dirigemmo verso casa di quest'ultimo e una volta arrivati e spiegata la situazione ai suoi genitori, venni accolto come un figlio in casa Park.
Mi sistemai in una delle innumerevoli stanze degli ospiti, molto spaziosa ed accogliente.
Arrivata l'ora di cena, aiutai la signora Park a preparare la tavola, mentre Jimin e suo padre sedevano sul sofà del salotto a guardare una partita di calcio, di cui io non capivo assolutamente nulla.

"Adesso chi lo scolla più da quella televisione?" Disse scherzosamente la donna e io le sorrisi di rimando.
"Eh già, devono essere molto appassionati di quello sport"
"Eccome mio caro"
Io e la mamma di Jimin continuano a parlare e a ridere fino a quando tutto non fu pronto a tavola.



Quando tutti e quattro fummo seduti, l'atmosfera che percepii fu molto diversa da quella che solitamente si percepiva a casa mia. Sentivo amore e affetto traboccare da ogni angolo dell'abitazione, a partire dai genitori di Jimin che mantennero per tutto il pasto il sorriso stampato sulle labbra.
La stessa emozione, anche se per poco, la percepii anche a casa di Taehyung.
Sua mamma era una persona meravigliosa con cui avevo parlato molto volentieri.
"Allora Jungkook" iniziò il signor Park.









Angolo autrice.
Hey~
Come va?
Volevo ringraziare per le 500 letture oramai superate e volevo anche chiedere cosa ne pensate della storia~
Chissà cosa avrà da dire il padre di Jimin~
Lo scoprirete nel prossimo capitolo che, se riesco a rispettare il programma, sarà fra due giorni.
Non mancate~

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