Mi piaci

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Le giornate continuavano grigie, le settimane passavano senza aver significato, la mia mente era vuota e il mio cuore spento.
Non riuscivo più a concentrarmi sullo studio perciò passavo le mie giornate in camera senza vedere nessuno, uscendo solo sotto costrizione di Jimin.
Il tempo trascorse così fino alla partenza di Yoongi, Namjoon e Seokjin.



"Torneremo presto" mi disse Jin con un sorriso rassicurante e io non potei fare altro che ricambiare, nonostante il mio umore malinconico.
In quelle due settimane legai molto con loro.
Yoongi era come un modello da seguire per me, mentre Seokjin e Namjoon erano i genitori che tanto avrei voluto.

Io e Chim ritornammo a casa in taxi e tutto il viaggio fu accompagnato dai rumorosi pianti del mio migliore amico. Lo guardai con tristezza e mi sentii leggermente in colpa;
Con il mio comportamento da depresso non avevo fatto altro che rattristare maggiormente Jimin, che oltre al dolore nel salutare il suo ragazzo e due amici cari, ha dovuto sopportare anche il dolore nel vedermi ridotto in quello stato.
"Mi dispiace" gli dissi prima di abbracciarlo e invitarlo a passare una notte come ai bei vecchi tempi, seduti sul letto a mangiare patatine e a divertirci, raccontandoci anche la cosa più stupida che ci venisse in mente.



Io e Taehyung non ci parlammo per tanto anche se avevamo avuto qualche battibecco quando era nella sua fase "sono il più Figo del mondo". All'inizio pensavo che il mio amore fosse rivolto solamente al Tae biondo, carino e dolce. Invece col tempo mi accorsi di amare anche il Tae dai capelli neri poiché, nonostante il comportamento da duro, avevo oramai compreso il suo essere premuroso e il suo preoccuparsi per me.
Ero ancora molto deluso dalle sue parole e dalla poca fiducia che aveva nei miei confronti.
Ogni volta che lo guardavo il cuore mi si stringeva e desideravo solo che mi abbracciasse.
Sapevo che la colpa non fosse interamente sua, avrei dovuto aspettare che se la sentisse di parlarmene, ma in quel momento i sentimenti che provavo verso di lui erano tutto ciò che mi faceva digitare le parole al telefono.
Avrei voluto chiedergli scusa, ma il mio orgoglio me lo impediva.



Taehyung's pov
Sentivo che Jungkook si stava allontanando da me ogni giorno di più e io non riuscivo a far nulla per impedirlo.
Qualcosa in me scattò solo quando lo sentii parlare con il professore Im.
Stava chiedendo un cambio di posto.

Mi intromisi nella conversazione, presi il braccio del mio compagno e mi scusai con il professore. Dopodiché iniziai a camminare verso il tetto, portandomi dietro un Kook sempre più confuso.
"Hey Taehyung! Si può sapere dove mi stai portando?!" Disse alzando la voce, mostrandomi tutta la sua disapprovazione nel gesto da me appena compiuto e il suo disprezzo nei miei confronti.
Io però non gli risposi e continuai a strattonarlo verso le scale.
Una volta arrivati lo lasciai andare;
Lui mi guardò un attimo negli occhi, poi distolse lo sguardo, diventando leggermente rosso, girandosi per andarsene.
Io lo riafferrai e fu allora che i nostri sguardi si incrociarono di nuovo.


"C-cosa vuoi Taehyung?"
"Smettila di chiamarmi così"
"Ma è il tuo nome"
"Lo so, ma tu smettila. Voglio che ritorni a chiamarmi come facevi prima, con un tono dolce e pieno di affetto"
"Continuerò a chiamarti così. Non puoi dirmi ciò che posso o non posso fare"
"Ti prego, sto impazzendo e sento che se tu continuerai a chiamarmi in quel modo finirò per disprezzare il nome che con tanto amore mia madre ha scelto per me"
"Non capisco perché la cosa dovrebbe interessarmi." Sputò acido lui, con un tono ed un espressione che mai prima d'ora avevo visto sul suo volto.
"P-pensavo fossimo amici"
"Pensavi male."
"Dimmi perché Jungkookie. Perché adesso mi odi?"
"Io non ti odio."
"Stai mentendo, non mi parli come prima, non mi guardi come prima e non mi pensi come prima, ne sono sicuro"
"C-come puoi sapere cosa penso di te?"
"Ti conosco" dissi infine, sicuro di me stesso.
"No Tae. Non mi conosci."
"Perché dici così?"
"Perché non hai mai capito che mi pia-"
"Eh?" Chiesi confuso dal fatto che non avesse finito la frase.
"N-no, nulla" rispose lui imbarazzato.
"Avanti Kook, ti prego dimmelo, voglio capire se è come dici tu, se per tutto questo tempo non ti ho capito e compreso"
"Lascia perdere Tae, ci sono cose che non vanno dette, ti prego di comprendere solo questo"
"Come posso comprenderlo dopo che non mi hai parlato per quasi un mese, per lo stesso motivo?!"
"È-è complicato..."
"Lo so Jungkook, anche per me lo è, ma io non mi adirerò, ci sarò sempre per te, qualsiasi cosa tu vorrai dirmi."
"Perché dovrei dirti cosa penso se neanche tu lo fai" mi chiese all'improvviso.
"Se io mi confido con te, tu prometti che ti considerai con me?" Chiesi speranzoso facendo ricorso al sorriso più ampio che riuscissi a fare e al mio lato infantile.
Quando finalmente lo vidi annuire, presi un respiro profondo e mi decisi a confessare tutti i sentimenti che fino ad ora avevo represso, considerandoli sbagliati.





"V-vedi..." iniziai con molta ansia e lentezza, consapevole del fatto che quella confessione inaspettata, sarebbe stata tale anche per me, poiché mai prima avevo fatto luce sull'intera situazione.
"Da quando ci siamo b-baciati non sono più sicuro di nulla." Ammisi facendo una breve pausa.
"Non sono mai stato sicuro a dir la verità, ma questa volta i miei dubbi sono aumentati. Non pensavo neanche di essere gay..."

Jungkook's pov
COSA?!?!
Taehyung è g-gay?!
Mi sento morire.
~Sh! Zitto per favore, devo sentire cosa sta dicendo!~
Grazie per il supporto coscienza.
Pensai prima di riconcentrarmi sul ragazzo di fronte a me.
Lo vidi fare un altro respiro profondo e poi ricominciare a parlare, il più coraggiosamente possibile.
"Vedi Kook, quello che sto cercando di dirti è che...tu mi piaci!"
"Eh?" Pensai ad alta voce.
"Oh t-tranquillo, so che non p-provi la s-stessa c-cosa" disse con voce tremante.
Io rimasi in silenzio fino al momento in cui vidi una lacrima rigargli il volto.
L'ultima cosa che volevo era vederlo piangere e sapere che il motivo di quelle lacrime fossero i suoi sentimenti.



Stufo di vederlo soffrire gli presi il mento con le dita e lo costrinsi a guardarmi.
"Tae guardami, ora è il mio turno di parlare giusto?"

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