Migliore amico

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Taehyung's pov

"Un mostro, ecco cosa sono" dissi convinto, per l'ennesima volta, a quel ragazzo di fronte a me.
Mi aveva scoperto, mi avrebbe sicuramente guardato disgustato e mi avrebbe sicuramente abbandonato, come tutti gli altri prima di lui, avevano già fatto.
Misi le mani davanti al viso per coprirlo e non mostrare le lacrime che scendevano vigorosamente su di esso, anche se, fu inutile.

Continuavo a piangere, in attesa di qualche reazione proveniente dal mio amico.
Posso ancora definirlo tale? Tra poco se ne andrà e mi lascerà di nuovo solo quindi, perché dovrei?
Pensieri negativi come quello, sfrecciavano a tutta velocità nella mia mente.
All'improvviso, sentii un forte calore avvolgermi completamente, Hoseok mi stava abbracciando.
Sbarrai gli occhi, non credendo a quello che stava accadendo, nessuno mai prima d'ora aveva reagito così.
Sicuramente gli farò pena e mi sta abbracciando prima di dirmi addio
Così pensai ma, quello che disse fu totalmente diverso:
"Tae, non lo sei, sei una persona bellissima e, non vorrei essere affrettato, ma ti considero già come il mio più caro amico e ti vorrò bene sempre e comunque..." si fermò un attimo per asciugare le lacrime che iniziarono a scendere dai suoi occhi e io mi preoccupai visibilmente.
"Hobi, tutto okay? Perché piangi?"
"Piango, perché sto pensando a tutto ciò che tu abbia dovuto subire, mi dispiace così tanto Taehyung, prometto di proteggerti sempre"


Dopo quelle parole, le lacrime che uscirono, furono quelle dei miei occhi, oramai arrivati al limite per poter trattenere oltre, il peso che quelle parole avevano avuto sulla mia coscienza e sulla mia esistenza.
Nessuno prima di lui mi aveva mai detto cose così, e io pensavo seriamente di star sognando.
Lo vidi alzarsi e subito il panico riprese possesso del mio corpo, ripensai a tutte le cose negative subite da tutti gli altri e istintivamente, mi feci piccolo piccolo e iniziai a tremare.
La preoccupazione di Hobi era talmente spessa, da poterla tagliare, si chinò verso di me e mi abbracciò nuovamente, permettendomi di godere ancora del calore, potuto assimilare solo da mia madre negli anni precedenti.

Sentii il rumore assordante della campana dell'università, segno che la pausa sarebbe durata solo altri cinque minuti e che, ahimè, sarei dovuto rientrare nell'istituto a breve.
Io e Hobi ci alzammo e, asciugandomi il viso dalle ultime lacrime rimaste su di esso, salutai il mio amico e mi diressi verso l'ingresso.
Non riuscii a fare un passo che, subito, Hoseok mi fermò prendendomi il braccio e facendomi girare verso di lui.
"Prima di andare Tae, vorrei dirti che non dirò a nessuno della tua 'condizione', il tuo segreto al sicuro con me"
"Davvero Hobi? Sei davvero speciale, il mio migliore amico!" Dissi impulsivamente, lasciandomi trasportare dall'euforia, mettendomi immediatamente le mani davanti alla bocca, avendo capito di aver detto qualcosa di troppo avventato.


Lo vidi solamente rimanere a bocca aperta qualche secondo, dopodiché si mise a saltellare e ad urlare come una ragazzina.
Mi sollevò e mi strinse il più forte possibile.
"Grazie!grazie!grazie!..."
Continuò così fino a quando, stanco nel dover sollevare tutto il mio peso, mi lasciò cadere a terra continuando a ridacchiare e mi accompagnò fino all'entrata dell'Università, dove mi strinse e si girò per andare, probabilmente a casa sua.


Rientrai in classe con un sorriso smagliante sulla faccia, pronto ad affrontare le restanti ore di lezione al meglio.
Mi sedetti al mio posto e aspettai che tutti rientrassero nell'aula.
Quando questo accadde, tutti i miei compagni si sedettero ai loro posti, tutti tranne Jungkook.
Dov'è finito il mio biscottino?
Il mio sguardo vagò per la stanza e, quando incontrò quello di Jimin, il migliore amico di Kookie, gli chiesi, con gli occhi, dove fosse il nostro compagno e lui fece a sua volta spallucce, segno che del ragazzo di cui stavamo 'parlando' non vi era nessuna traccia.


Le lezioni terminarono ma, prima di andare, mi diressi in bagno per sciacquarmi la faccia.
Quando entrai, dei singhiozzi, provenienti da uno dei bagni, attirò la mia attenzione.
Bussai alla porta in attesa che, il ragazzo piangente, rispondesse, in modo che potessi aiutarlo.
Quando ricevetti risposta, il volto di Jungkook mi apparse davanti, un volto però, sconvolto e triste, ricoperto da lacrime.


"Hey Jungkookie, che succede?"
"T-ti h-ho v-visto p-prima, in c-cortile, con q-quel ragazzo, Hoseok-hyung e..."
Prese un respiro profondo e continuo:
"E non so neanche perché mi dia così tanto fastidio, insomma, hai tutto il diritto di farti degli amici e probabilmente ne avrai altri nella tua città natale, io invece non so neanche se posso definirmi tuo amico, non so neanche qualche sia la città da dove vien-"
Non lo feci finire che, il desiderio di dargli delle risposte, prese il sopravvento
"Daegu"
"Cosa?"
"Vengo da Daegu"
"Ah..."
"E si Jungkook." Iniziai con tono serio.
"Sei un mio amico, e no, non ho tanti amici, anzi, nessun altro oltre te e Hobi-Hyung, lui è il mio migliore amico, lo è da poco, ma tu, Kook, tu sei stato il mio primo amico, ti voglio già tanto bene e mi dispiace averti trascurato e, a volte, trattato male" dissi quest'ultima parte, con un tono di insicurezza e paura.
"Ma se tu, mio coniglietto preferito, volessi darmi una possibilità, vorrei far parte pienamente della tua vita"


Finito il mio discorso, vidi il ragazzo davanti a me mettersi a piangere di nuovo.
"Scusami, non volevo ferirti, ritiro tutto se la cosa ti da fastidio"
"No, scemo! Sei solamente uno scemo! Lunatico e bipolare! Ma ti voglio maledettamente bene! E si! Ti prego! Voglio essere presente nella tua vita e, se possibile, vorrei essere nella parte felice di essa"
Alla fine, le lacrime finirono per sgorgare anche dai miei occhi.


Dopo esserci abbracciati, uscimmo dall'istituto pronti per tornare a casa. Una volta fuori, un individuo, bassino e dalla chioma rosa, corse in nostra direzione e si scagliò contro entrambi, facendoci cadere a terra.
"SIETE DUE COMPLETI IDIOTI! MI AVETE FATTO PREOCCUPARE!" Disse urlando come non mai, quello che avevamo intuito fosse Jimin.
Rimasi perplesso dalle parole che il migliore amico di Kook pronunciò.
"T-ti sei preoccupato...anche per me?" Chiesi titubante.
"Certo! Sei amico del mio migliore amico, no? In più, da come il biscotto mi parla di te, sembri una persona fantastica!"
Disse infine abbracciandomi.
Cosa aveva raccontato Jungkook di me? E sopratutto, dopo ciò che io ho fatto e detto, in quei tre giorni angoscianti, quale era l'idea che si era fatto di me?




Angolo autrice~
Ciau, scrivo da poco e sono quindi poco esperta ma, ci tenevo a chiedervi cosa ne pensate della storia, se vi siete appassionati leggendola o se non vi piace.
Avrò piacere di rispondere ai commenti, anche se al momento le persone che leggono sono poche, continuerò con passione, fino alla fine del racconto.
Alla prossima~

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