Fotografia

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Jungkook's pov
Stavamo passando un tranquillo pomeriggio studiando in camera, fra una risata e l'altra, quando d'un tratto qualcuno bussò alla porta.
Ci voltammo e vedemmo la porta aprirsi, svelando la madre del mio amico, con in mano un libro a lui fin troppo familiare.
"Oh, no, mamma, non oserai..."
"Oh, si figlio, oso eccome" disse, con un sorrisetto che lo fece congelare sul posto, prima di poggiare l'affare enorme sul letto.
Una volta aperto, Taehyung mise le mani davanti agli occhi, non volendo assistere alla scena che, da lì a poco si sarebbe verificata in camera sua.



"Aw~ Che carino che eri TaeTae~"
"Grazie mille Kookie, ma ero imbarazzante!" Disse con una faccia ancora più dolce di quella presente nell'album dei ricordi.
"Ah, non c'è la faccio più a vedere quelle foto, vado in bagno" esordì ridendo.
A quel punto, nella stanza rimanemmo solamente io e la signora Kim, che si fece incredibilmente seria, una volta che suo figlio ebbe varcato la soglia.
"Ascolta caro" iniziò lei.
"Immagino tu sappia cosa abbia dovuto passare mio figlio..." io riuscii solo ad annuire.
"Come ben sai, non ha avuto un'infanzia semplice, ho sempre fatto del mio meglio per farlo sorridere ma so di non esserci sempre riuscita.
Voglio solo il meglio per il mio piccolo, quindi ti chiedo, per favore, di non spezzargli il cuore oramai ferito dalle sofferenze accumulate negli anni. Promettimi che, nonostante i cambiamenti del suo comportamento, gli rimarrai sempre vicino. Io non ci sarò per sempre e non voglio rimanga da solo, abbandonato a se stesso in una società che lo ripudia" concluse oramai piangendo.
Il cuore mi si addolcì e prima che Tae facesse la sua apparizione riuscii a dire:
"Non la deluderò"
"Bene, cosa ci fa ancora una vecchia in mezzo a due bei giovani? Vi lascio alle vostre cose" disse prima di uscire facendo una faccia che mi fece veramente ridere.
"MAMMA!" Urlò Taehyung ridendo a sua volta.





"Perdonala, ha un carattere un pochino esuberante a volte"
"Non ti preoccupare, su questo vi assomigliate molto" gli dissi continuando a ridere, contagiando anche lui con la mia risata.
"Non mi va più di studiare~ Che facciamo ora Jungkookie~?"
"Non lo so Tae, cosa vorresti fare?"
"HO UN'IDEA!" Disse infine pieno di euforia ed entusiasmo.
"Ovvero?"
"Hai la macchina fotografica?" Mi chiese all'improvviso.
"Certo, la porto sempre con me, perché?"
"Usciamo." Ordinò.
"Eh?"
"Usciamo"
"Perché?"
"Ho.detto.U.S.C.I.A.M.O"
"D'accordo, d'accordo" mi rassegnai infine alzando le mani in segno di resa.





Una volta fuori, mi accorsi del bellissimo panorama che si poteva ammirare. La casa di Tae era situata esattamente sopra una collina, che dava la possibilità di vedere una grande parte di Busan.
Lo vidi distendersi sul curatissimo prato, che circondava la piccola proprietà Kim.
"Avanti, fa una foto" a quelle parole rimasi nuovamente confuso.
"Eh?"
"Avevi promesso che avresti fatto delle foto solo per me"
"Oh, si giusto"
Dopo aver ascoltato le mie parole, si rimise in posa, pronto a sentire il suono della macchina scattare.
Mi concentrai e avvicinai gli occhi alla fotocamera e, vedendo il soggetto della mia imminente foto, un sorriso nacque spontaneo sul mio volto, seguito da un incredibile rossore delle gote e un pensiero fisso, che di certo non aiutava.
È bellissimo...











È bellissimo...
Era l'unica cosa che riuscii a pensare.
Come poteva, un essere terreno, un umano come tanti, essere così bello?
Come poteva farmi battere così velocemente il cuore?
Come poteva farmi provare tutte queste emozioni nuove?
Tante domande senza risposta mi ronzavano per la testa.
Domande a cui non riuscii a dare una risposta.
Domande che mi invitavano ad approfondire il rapporto con questo ragazzo, catturato nel mio obbiettivo.



La fotografia era la mia passione. Amavo estraniarmi dal mondo e andare chissà dove, a fare qualche stacco.
Il mio sogno più grande era quello di diventare fotografo e, una volta divenuto tale, poter avere il miglior, soggetto o oggetto che sia, al mondo e, poterlo immortalare in una delle mie opere.


*click*
*click*
*click*
Non riuscivo più a fermarmi.
Era talmente perfetto.
Non avevo mai fotografato un così bel soggetto.
Non avevo mai fatto foto così belle.
Ed era tutto merito suo.
Feci una foto e un'altra ancora.
L'aria si riempiva sempre di più di quel, alle mie orecchie, soave suono.



Quel magico momento venne interrotto dalla voce di Taehyung, che chiedeva euforicamente se avessi finito.
Una volta che ebbi detto di si, lo vidi alzare e precipitarsi su di me per abbracciarmi.
"Quando potrò vedere le foto?"
"Mh~ non saprei, credo tra una settimana circa"
"Non vedo l'ora, GRAZIE!GRAZIE!GRAZIE!" Disse saltellando e abbracciandomi per l'ennesima volta.
Staccatoci dall'abbraccio, ritornammo in casa e continuammo a parlare normalmente.
Le ore passavano e io non volevo andarmene.
Durante l'ultima mezz'ora che, io e Taehyung, trascorremmo insieme, vidi quest'ultimo molto irrequieto e teso.
"Qualcosa non va, Tae?"
"No, assolutamente no, non ti preoccupare Kookie..." disse sforzando un sorriso, che decisi di credere sincero.


Taehyung's pov
Ci era mancato poco. Dovevo stare attento a non sembrare troppo turbato, ma non sapevo come.
Mentre Jungkook era impegnato a scattare le foto, la mia mente vagava nel nulla e, ogni tanto, incappava in qualche pensiero, riguardante il ragazzo. Non ho mai rimuginato per più di cinque minuti sul mio orientamento sessuale, avevo sempre pensato che, avere una relazione, non facesse per me, indipendentemente dal fatto che il mio partner fosse maschio o femmina, ma, in quel momento, quel piccolo coniglio, stava mettendo a dura prova i miei sentimenti.



Non sapevo cosa provassi per lui, sapevo solamente che il ragazzo mi aveva colpito.
Aveva colpito il mio cuore e aveva lasciato su di esso un piccolo segno, oramai indelebile.
Magari, tutta quella confusione, è causata dal fatto che, prima di lui, nessuno si era avvicinato così a me.
Chissà...
Non ero sicuro di nulla, fatto sta che, in quegli ultimi minuti che trascorremmo insieme quel giorno, non riuscii ad avvicinarmi come facevo di solito a Kook.
Il mio amico si alzò dal pavimento sulla quale era seduto insieme e, annunciò il suo dover tornare a casa prima che, i genitori, facessero ritorno dal viaggio di lavoro.




Il mio corpo si mosse istintivamente e, con tutta la forza che avevo in corpo, gli affettati il braccio e lo attirai a me.
"Cosa fai Tae? Devo andare. Ci vediamo domani a scuola okay?"
"No" dissi fermamente.
"Cosa? Perché? Dai Tae, mi fai male"
"No" dissi ancora più deciso.
Ad un tratto, la sua forza sovrastò la mia e riuscì a liberarsi dalla mia presa.
Dimenticavo fosse incredibilmente forte e allenato.
Mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia prima di girarsi e aprire la porta di casa mia, pronto ad uscire da essa.
Lo fermai nuovamente ma questa volta non gli diedi il tempo di protestare e agii.

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