Mistero

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Narratrice-M's pov
È il 20 maggio. Spostando la nostra attenzione dal moro disteso sul proprio letto, con di fianco un piccolo Jimin tutto rannicchiato, ci focalizziamo sul biondo dall'altra parte della città.
Assopito e rilassato dal sonno non si sarebbe mai potuto accorgere degli avvenimenti, nonostante fossero oramai cambiamenti repentini per lui.

Quella notte per l'appunto, arrivata l'ora prestabilita dall'universo alle 3:33 precisamente, l'aspetto del ragazzo iniziò a mutare.
Come avveniva il passaggio dell'identità fisica, anche quella psicologica lo necessitava.
Vennero impiegate in quel cambiamento tutte le energie accumulate durante il giorno, venendo però subito sostituite da altre, di provenienza diversa e misteriosa.


I turbamenti che il ragazzo stava vivendo non eran pochi anche se dalla sua confessione verso l'attuale fidanzato, era passato un po' di tempo, il ragazzo continuava a tormentarsi la mente, riempiendola di dubbi e ansietà.
Si domandava se il più piccolo veramente provasse i sentimenti che sosteneva, oppure se stesse solo mentendo al fine di farlo soffrire.
Del resto, non sarebbe stata la prima volta che il biondo avrebbe dovuto subire le prese in giro di persone a cui teneva. Persone che pur di vederlo soffrire e umiliare, avrebbero fatto di tutto, ritenendolo diverso e strambo.



La mutazione quella volta però, non fu come le altre. I problemi inesistenti che Taehyung si era creato fecero in modo che il suo corpo ne risentisse particolarmente.
La notte infatti fu la prima di una lunga serie ad essere caratterizzata da incubi tutti portanti la voce, non più dolce e gentile di Jungkook.



Si svegliò di soprassalto per porre fine a quegli infausti sogni ma troppo presto per far concludere il cambiamento.
Infatti, l'oramai nero di capelli, aveva in mente ricordi non suoi, appartenenti all'altro.




Ricordava i baci e le carezze che il biondo e Jungkook si scambiarono fino a quel momento. Si sentiva tradito ma allo stesso sollevato, sapeva che anche in sua assenza il moro gli apparteneva.
In più, aveva ricevuto informazioni preziose sul suo alterego e la cosa non poteva che andare a suo vantaggio.


Cercò di riaddormentarsi, provando con la musica alle orecchie.
La musica era la sua migliore amica, riusciva a confidarsi con lei, consapevole però che questa non potesse dargli alcuna risposta. Sapeva però che le avrebbe portato per sempre consiglio.
Si rilassava in sua compagnia e riusciva ad elaborare al meglio pensieri che normalmente non gli sarebbero mai chiari.
Si addormentò in pochi minuti, con in testa l'immagine della persona di cui si era, involontariamente e perdutamente, innamorato.




La mattina seguente tutto sembrava aver ripreso il suo normale svolgimento.
Si avvicinavano gli esami e Taehyung pregava che l'altro se stesso non fosse così stupido come gli parse.
Era sempre più curioso di conoscerlo e questo lo portò a fare qualche domanda di troppo al piccolo Jungkook.



"Hai di nuovo cambiato colore di capelli?" Chiese il più piccolo, vedendo il nero pece che caratterizzava la testa dell'altro.
"Oh, si, sai che alterno il nero al..."
"Biondo?" Chiese Kook stranito dal dubbio di Tae.
"Si giusto, al biondo. Come i capelli sai anche che il mio carattere cambia spesso. Mi chiedo che impressione ti dia quando sono di buonumore"
"Che domande fai TaeTae? Dovresti saperlo"
"Si lo so, v-volevo solo sentirtene parlare" Disse il più grande con una risata un po' nervosa.


"Per me sei sempre il mio Taehyung, non mi cambia più di tanto che tu sia duro o infantile, mi hai fatto capire più di una volta che mi ami, quindi, perché porsi queste domande?"
"Sei unico, mio piccolo biscotto" confessò, cedendo alla richiesta di abbraccio.


Ad un certo punto scosse la stessa e parlò:
"Sei tu quello unico! Mi fai passare dal volerti proteggere al voler essere protetto in pochissimo tempo. Amo tutto di te e sappi che quando vorrai parlarmi di qualche cosa, qualunque essa sia, non devi esitare a farlo"
"Lo terrò a mente" Disse Tae non emanando emozioni particolari, appoggiando solamente il mento sulla sua testa, data la posizione che gli permetteva di farlo.




Era abituato ad essere disprezzato, eppure Jungkook non lo fa.
Se il nero di capelli e l'altro se stesso fossero state due persone con corpi diversi, tutta la gente che avevano incontrato fino ad ora, avrebbero sicuramente preferito il Taehyung infantile e dolce.
Per quanto aveva potuto capire il corvino dai fievoli ricordi acquisiti misteriosamente, il biondo aveva conservato il lato infantile, che l'altro aveva abbandonato da ancor prima di averne memoria.





Il tempo passava e con se portava via le preoccupazioni del ragazzo dalle due personalità.
Era sempre più convinto di essere finalmente amato e considerato come una persona, anziché che un mostro.
In cuor suo però era lui stesso che si definiva tale. Non riusciva ancora ad accettarsi e il fatto che le due personalità non si conoscessero aggravava solamente la situazione.
Aveva bisogno di una forte dose di autostima ancora debole, per non dire inesistente, nel suo essere.





Si chiedeva se meritasse di essere amato. Se veramente meritava di essere felice e se in fin dei conti fosse giusto trattenere così egoisticamente a se Jungkook, trattenerlo così vicino ad una persona così instabile. Si chiedeva anche se prima o poi, il ragazzo di cui si era perdutamente innamorato, si sarebbe stancato di dover gestire le due personalità.


Il ragazzo col sorriso da coniglio amava veramente il ragazzo con quello quadrato?
Era veramente disposto a cercare di capire quel ragazzo incompreso?
Voleva veramente passare parte della sua vita con lui?
La risposta la stava anch'egli cercando nei meandri del suo subconscio, nonostante gli scarsi risultati.
Durante la ricerca di risposte, entrambi i ragazzi non si resero conto del cambiamento che, da lì a breve, si sarebbe verificato.
E non sto parlando del cambiamento descritto all'inizio, ma di uno mai visto prima d'ora, ancora più stupefacente e ancora più inaspettato.
Riusciranno i due ragazzi a sopportarlo o soccomberanno alle conseguenze? La risposta risiede nei cuori dei due giovani, legati ormai più di quanto pensano.

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