È ormai pomeriggio quando, velocemente e senza sosta, qualcuno bussa nuovamente alla mia porta.
Vado ad aprire continuando ad urlare che sarei arrivato in un attimo e, non appena aprii la porta, riconobbi il mio migliore amico ma, quello che non riuscii a prevedere, fu la sua mano che, prontamente, aveva colpito la mia guancia.Rimasi a bocca aperta e con occhi serrati, non riuscendo a parlare, rimanendo così, con il rossore sul viso.
Jimin era riuscito a far aderire bene il suo piccolo palmo contro la mia faccia, al punto che, su di essa, rimase, non solo arrossata, ma bensì con tutte le cinque dita ben distinguibili.Entrò in casa come una furia e si piazzò, a gambe incrociate, sul divano in salotto e io allora capii che stava aspettando spiegazioni così, mi sedetti di fronte a lui e iniziai a parlare.
Una volta finito, mi abbracciò e si mise a piangere, addossandosi tutte le colpe dell'accaduto.
"È-è t-tutta c-co-colpa m-mia" disse tra un singhiozzo e l'altro.
"No Chim, non è colpa tua, ho deciso io di andare, tu mi hai solo informato"
"M-ma se io n-non ti avessi detto-"
A quel punto lo zittii, prendendogli la faccia con le mani, facendogli fare un'espressione buffa a cui non potei resistere.
Iniziai a ridere e dissi: "Jimin, ascolta, sei il mio migliore amico e ti ringrazio per tutto quello che hai sempre fatto per me, ti ringrazio per essermi sempre stato vicino e per non avermi mai mentito, appunto per questo ora io non sono adirato con te, non potrei mai, sei l'unico che mi abbia mai accettato e abbia deciso di essere mio amico, non perché sono ricco, ma perché mi vuole bene veramente."
A quel punto i suoi singhiozzi si fermarono ma le lacrime, al contrario, continuarono il loro flusso.
"Grazie Kook..."
"Grazie a te piccolo mochi" dissi mostrandogli il più sincero sorriso che abbia mai fatto.Passavano le ore, ma, io e Jimin non volevamo dividerci, così gli proposi di passare la notte a casa mia e lui accettò immediatamente, chiamando i suoi genitori e chiedendo che gli venisse portato l'occorrente per la notte e per il giorno seguente.
Il maggiordomo di casa Park arrivò dopo dieci minuti con un'intera valigia.
"Hai veramente di tutta questa roba Chim?"
"Certo! Ho chiamato dicendo che sarei stato tre giorni, non è un problema, vero~?" Disse guardandomi con occhi da cucciolo a cui, sapeva benissimo, io non sapevo resistere.La sera, ci stendemmo sul mio letto, abbastanza grande per ospitare entrambi. Jimin non avrebbe mai acconsentito a dormire nella stanza degli ospiti, voleva stare con me e io volevo stare con lui. Il giorno dopo avremmo dovuto affrontare un'altra giornata che si prospettava essere altrettanto stressante.
Durante la notte però, mi svegliati captando movimenti fin troppo bruschi provenire dal mio fianco, precisamente dal mio migliore amico che, capii subito, essere nel mezzo di un incubo.
"Yoon..." disse dimenandosi.
Intuii stesse parlando del suo ragazzo, Yoongi, ma non riuscì a capire però, perché l'incubo di Jimin riguardasse proprio quella persona che dovrebbe essere il centro della sua felicità.
Continuai ad osservarlo fino a quando, un urlo più forte degli altri mi spaventò, al punto che decisi di svegliarlo.
"Hey Jimin...Jimin, calmati, è solo un incu-" Fu in quel momento che venni interrotto dall'ennesimo urlo, ma sta volta, questo era più dettagliato.
"NO! YOONGI NON FARLO! NON LASCIARMI ANCHE TU!"
Dicendo quelle parole Jimin si alzò di scatto con le lacrime agli occhi.
Lo abbracciai di istinto e gli accarezzai la schiena dicendogli che fosse tutto okay e che era solo un incubo.
"J-Jungkook...Yoongi, anche lui mi ha lasciato, ha preferito anche lui un altro ragazzo..."
"No Chim non è vero, era solo un incubo, sono sicuro che Yoongi ti ami"
A quelle parole però, la situazione non sembrò migliorare.Le lacrime riapparvero negli occhi del ragazzo davanti a me.
"No Kook, non puoi saperlo, neanche io posso, non me lo ha mai detto..."
"Sono sicuro che lo pensa, magari è solamente timido e si vergogna, non mi avevi detto che è molto introverso?"
Lui annuì e sembrò tranquillizzarsi un po'.
"Sono le cinque di mattina, non riuscirò più a dormire" dissi alzandomi dal letto.
"S-scusami..."
"No, Jimin, non è colpa tua, tranquillo, mi va bene così, piuttosto tu dovresti riposare"
Lui annuì di nuovo e si stese sul grande letto matrimoniale, rannicchiandosi come un bambino e addormentandosi praticamente subito.
Io, a quella vista, non potei non sorridere.
Ti voglio così bene ChimAndai in cucina e preparai qualcosa che, per mia fortuna, si poteva definire colazione.
Finito di prepararmi, guardai l'orologio e, notando di essere ancora in anticipo, decisi di uscire e stare un po' sul balcone, ad osservare il paesaggio circostante alla casa.
In lontananza, riuscii a vedere una sagoma, a me familiare, uscire da una piccola casina, all'apparenza trasandata e malridotta.
Man mano che l'individuo si muoveva, riuscii, ad un certo punto, a mettere a fuoco il suo viso e, a riconoscere chi fosse.Una chioma bionda si avvicinava in direzione di casa mia, però capii che, la sua destinazione, non fosse la mia dimora ma invece, l'università.
Seguii con gli occhi il ragazzo e, quando fu abbastanza vicino, per non dire proprio di fronte casa mia, urlai il suo nome in modo che mi riconoscesse e, in modo che potessi porre fine si dubbi che avevo sul ragazzo.Girandosi in mia direzione dopo essere stato chiamato i miei dubbi si dissolsero;
Quel ragazzo era Taehyung, ma non il Taehyung degli ultimi tre giorni, scorbutico e con i capelli di un nero intenso, era il mio Taehyung, il Taehyung che sorride sempre, con un sorriso stupendo, un carattere da bambino che tanto mi mancava e sopratutto, dei soffici capelli biondi."Hey Jungkookie~" disse sorridendomi
Quanto mi era mancato quel sorriso, mi sento insolitamente bene quando lo vedo.
"Che ci fai qua?" Chiesi curioso data l'ora.
"Oh, sto andando a scuola, tu invece? Che ci fai in questa casa di lusso?"
"Ci abito?" Dissi ridacchiando
A quelle parole, il biondo rimase a bocca aperta."Coooome?? Non mi avevi detto di essere ricco" disse sempre più sconvolto e io, a quel punto, mi pentii di aver parlato, nonostante pensassi che Tae sapesse della mia 'condizione'
"Sarebbe cambiato qualcosa fra di noi?" Chiesi allora impaurito e, sta volta, fui io a rimanere a sorpreso.
Sorridendomi disse: "Certo che no! Ti vorrò sempre bene, a prescindere da tutto Kookie"
Il mio Taehyung era tornato
Ero così felice che, senza neanche rendermene conto, una lacrima solitaria, percorse tutto il mio viso.
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•𝐴𝑙𝑡𝑒𝑟𝑒𝑔𝑜•
FanfictionDove Jeon Jungkook si interesserà al suo nuovo compagno di banco ma, riuscirà a capire chi è realmente questo misterioso Kim Taehyung? [IN REVISIONE] #21-Vkook(15/11/2018) #3-bl(11/12/2018) #2-Alterego(28/07/19) ~Vkook ~Alterego ~Yoonmin ~Namjin ~Bo...