Extra - Samhain

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3 mesi prima

L'odore caldo e pungente dei falò che stanotte accendono Ys impregna le vie fino a raggiungere il mio balcone. Vedo il fumo risalire e arricciarsi sopra i tetti prima di disperdersi in una coltre opaca.

Potremmo andare.

L'idea era venuta prima a me, senza bisogno che le voci, resti confusi di chi è stato e sarà baciato dal potere del Re Stregone, la mia linea di sangue ascendente e discendente, lanciassero la proposta. Tamburello le dita contro il marmo del parapetto intagliato e mi concedo di valutare la possibilità.

Un bussare leggero alla porta della stanza mi distrae quasi subito.

"Ho detto che non voglio essere disturbato" rispondo, ma non faccio neanche in tempo a finire la frase che la maniglia si abbassa e Morrigan mi appare davanti.

Distolgo in fretta lo sguardo e torno a concentrarmi sul panorama di Ys. La città si offre alla mia vista e mi tenta come una donna di piacere piuttosto sfacciata.

Sento il passo di mia sorella che attraversa la stanza e mi arriva accanto. Il suo braccio bianco sfiora il mio quando si appoggia al davanzale.

"Ti ricordi com'era?" bisbiglia.

Socchiudo le palpebre. Non è qui per farmi una delle sue solite scenate o per pretendere delle scuse che non avrà mai?

I capelli, sottili come fili di ragnatela, le spiovono ai lati del viso. "Ti ricordi com'era vedere il palazzo solo da lontano?" continua con voce gentile.

Noi ricordiamo ogni cosa. Eravamo quando lei era una possibilità tra miliardi di combinazioni genetiche e saremo quando il suo corpo sarà restituito al mare. Siamo la memoria e la promessa.

Devo schiarirmi la gola prima di parlare. "A volte."

Morrigan accenna col mento appuntito alle luci che riscaldano Ys. "Chissà se i festeggiamenti di Samhain nel quartiere basso sono ancora belli come dieci anni fa."

Davvero non vuole parlare di prima? Il senso di colpa e inadeguatezza aumenta, dà nuovo vigore alla rabbia. "Per saperlo basterebbe andare a vedere, anziché stare a palazzo e invitare quei ridicoli amici di Cormac."

"Quei ridicoli amici di Cormac non piacciono neanche a me, ma possiedono metà delle serre di Ys. Se vuoi continuare a offrire lavoro ai profughi, ti conviene non ostacolare il tentativo che Cormac sta facendo per mettere una pezza alla scenata di poco fa. Trasformare i loro abiti da cerimonia in vestiti da donna ha rischiato di mandare all'aria tutto il tuo progetto di integrazione in un istante."

Però è stato divertente.

"Però è stato divertente" sorrido, in pieno accordo con le voci.

"È stato molto divertente" concede Morrigan.

"E non ho intenzione di prometterti di non rifarlo più."

"Lo so. Ti conosco. Per questo volevo proporti di andare a cercare un'altra festa. Una in cui magari non rischiamo incidenti diplomatici, che ne dici?"

Vedo i suoi occhi luccicare del riflesso distante dei falò; l'invidia e il bisogno di rivalsa che provo nei suoi confronti rimpiccioliscono, diventano un nocciolo oscuro, facile da seppellire in fondo ai pensieri. "Sarebbe bello. Una cosa da fratelli" rispondo.

"Ottimo!" Mia sorella fa per voltarsi e lasciare il balconcino, ma io sono più veloce ad afferrarle un polso. È esile sotto le mie dita.

"Non vorrai mica passare dalla porta!" la schernisco bonariamente.

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