36. Il sangue della terra

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Sono a metà delle scale quando il Tempio trema, attraversato nella sua ossatura più profonda da una forza soverchiante. È come se un cuore invisibile stesse pompando il sangue stesso della Dea nelle sue vene di pietra. Riconosco l'impronta inconfondibile della magia di Bev. E se l'ho riconosciuta io, che non sono nemeno una strega, chissà che cosa hanno percepito le guardie.

Un nodo di paura mi si forma nello stomaco, ma lo ricaccio giù, più a fondo che posso. Divento solo carne e muscoli. Il cervello non mi serve per pensare, ma per coordinare stimoli e reazioni nel modo più efficiente possibile.

Emergo nell'area principale del Tempio e subito devo sollevare una mano per schermarmi dalla grandinata di detriti che mi precipita addosso. Una delle statue animate da sorella Eirean si disintegra davanti ai miei occhi, colpita dalla sferzata di un incantesimo.

Mi rifugio al riparo di uno dei grandi pilastri e sbircio senza espormi. La navata principale è occupata da soldati di marmo  e da uomini in uniforme intenti a recitare rituali. Al silenzio implacabile delle statue animate fanno eco le grida degli avversari, di furia, dolore o incitamento.

Al centro di questo caos si fronteggiano la sacerdotessa dalle vesti rosse e il capitano delle guardie. Si muovono in cerchio, si studiano come due predatori, indifferenti ai rumori della battaglia intorno.

Non pensare, non pensare. Eppure è difficile non cedere allo sconforto quando mi accorgo che l'esercito di Eirean è stato decimato. Deglutisco e per farmi forza rinserro la presa attorno all'impugnatura del rasoio rubato al mercato, la mia unica arma. Molte statue giacciono in rovina sul pavimento. Quante? La confusione è troppa per contarle.

Ci hanno messo così poco...

"Non puoi farcela" ruggisce O'Riley, i capelli che baluginano pallidi sotto il riflesso tremulo delle candele e i lampi accecanti di magia. "Eirean, ti prego. Smetti di opporre questa stupida resistenza e lasciaci passare."

I tatuaggi danzano sulle braccia dell'anziana. Una delle statue animate alza il suo scudo di pietra per proteggerla da un attacco proveniente da una guardia alle sue spalle.

"Non è me che devi pregare" tuona la donna in risposta. La sua voce suona più antica di lei. "Ma la Dea di cui stai profanando il Tempio."

"Noi siamo la legge di Ys. Obbedire è un tuo dovere."

"La vostra è una legge fatta di parole. Quella cui obbedisco io è la legge del sangue. La legge della nostra Madre Dea, che scorre nella terra e connette tutti i viventi. La legge della magia."

Eirean agita le dita nell'aria, come se stesse tessendo una stola su un telaio immaginario. La statua armata di scudo atterra la guardia più vicina e la imprigiona sotto le proprie membra, prima di irrigidirsi e tornare a essere un simulacro, inanimato e inamovibile. La guardia si agita invano, con strilli che echeggiano sotto le volte del Tempio.

La sacerdotessa osserva la scena con aria di severa approvazione, poi torna a concentrarsi su O'Riley. "Voi avete dimenticato che cosa significa il potere con cui vi baloccate. Lo usate per alzare muri e tranciare il legame che ci unisce al mondo, ma non è questo che la magia dovrebbe essere. La magia è amore e connessione. C'è un ordine nelle cose."

"Il tuo ordine prevede che delinquenti e assassini vaghino in città, insieme a un re folle e fuori da ogni controllo?" Il capitano delle guardie è paonazzo. "Perché è questa la gente che stai proteggendo."

"Io proteggo chi cerca la speranza, chi apre porte nelle vostre barriere e cerca la comunione con gli altri. Sono la spada nelle mani della Dea e lo scudo davanti al suo Re."

"Gli altri." Il modo in cui O'Riley pronuncia questa parola la fa sembrare un insulto. "Gli altri sono coloro che hanno distrutto il mondo della superficie. Ys è salva solo perché c'è l'oceano a proteggerci, ma quanto ci metteranno a ridurre la nostra città come la loro terra, se li lasceremo liberi di agire? Il re ha dato loro una possibilità e a pagarla è stato O'Darragh. Io non commetterò lo stesso errore del mio predecessore."

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