capitolo 2

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DRIIIINNN!!!

Le sveglie Dio, ti fanno crollare i sogni più belli.

Erano comunque le 07:30 e io dovevo prepararmi per il mio primo giorno del secondo superiore in una nuova scuola. Quindi "Susu Tay muovi quel culo flaccido e preparati".

L'ansia.

L'aria era freschetta quindi avrei potuto mettere una maglia a maniche lunghe, i tagli sarebbero stati più nascosti, almeno.

Così lo feci.

All star nere, Jeans e maglietta di cotone a maniche abbastanza lunghe per poterci arrotolare le mie mani all'interno.

Non sarei stata la ragazza più attraente dell'istituto " Non lo sono e non lo sarò mai" sussurrai.

Andai davanti allo specchio e mi passò la voglia di andare di sotto ad abbuffarmi con uova e pancetta. Ero così grassa.

Mi scese una lacrima e sperai con tutta la mia anima che da oggi sarebbe cambiato qualcosa. Perchè non si può davvero vivere così. Non si può.

Preparo la mia tracolla con qualche penna e due quaderni e scendo le scale: il profumo di pancake mi invade e cerco di  scacciare via il pensiero di mangiare.

"Tay, tesoro."

"Ehi Ma'." sussurro. Ha un nuovo livido sulla spalla. La cucina è piuttosto piccola quindi è proprio di fronte a me. Continua a cucinare i pancake.

"Sei pronta amore?"

Se non la smette di fare la sdolcinata io ti giuro che mi metto a sclerare.

"Si Ma' tutto pronto." mi fermo. "Anche io."

Viene e mi abbraccia.

Com' è forte.

"Mamma non vado al patibolo, tranquilla" accenno un sorriso.

Ride. "Vorrei che ti facessi degli amici, ne hai bisogno." 

"Okay." che razza di risposta...?

Mi sorride comunque.

"Beh allora va', tuo .. padre è fuori"

"Oh, si ... vado, ciao Ma' ti voglio bene."

Lei mima un bacio con le labbra e io esco fuori dalla porta.

Mio padre sta osservando la cassetta della posta. Non so sembra particolarmente interessato..

"Andiamo tesoro?"

'Fai finta di niente Taylor. Stai calma'

"Si papa'."

Il viaggio dura pochissimo. Speravo durasse di più. Ero davvero terrorizzata. E se fossi stata vittima di bullismo? Se le ragazze mi avrebbero preso in giro? Se i professori sarebbero stati troppo severi?

'Okay calmati.'

Saluto mio padre con un cenno della mano e scendo.

Wow.

La scuola era davvero grande dal davanti. Aveva il nome della scuola inciso con il blu scuro al centro dell'impotente istituto. Aveva del  scale laterali all'edificio. Chissà dove portavano. La prima impressione che ho  avuto della mia nuova scuola non era male. Ma si sà, l'apparenza inganna!

Entrai dalla porta centrale, dopo aver attraversato il giardino che circondava la scuola.

Anche all'interno non era male.

Era giallina come la parete all'esterno ed era piena di ragazzi che si ingarbugliavano tra di loro in cerca di armadietti o semplicemente qualcosa da fare. Io optai per la seconda.

Presi il foglio delle lezioni e mi diressi all'aula 12. "Biologia"

Iniziamo male.

Ero in ritardo di qualche minuto e trovai solo un posto affianco ad un ragazzo.

Uff se era carino.

'Mh posso?' squittii.

'Ehi certo, vieni pure.'

Wow com' era gentile, e la sua voce. Oddio.

Era anche piuttosto timido a quanto pare. Non mi ha rivolto parola fino alla fine della prima pausa. Era troppo carino. Era troppo per me.

'Ciao sono Zayn.' mi porge la mano. Dio che occhi.

'Ehm Taylor.'

Sorrise. I capelli neri gli incorniciavano il viso in una maniera stupenda.

'Sei di qua?'

"Si si certo, e tu?" wow. Facevo progressi.

"Io sono pachistano, ma si, sono di qua." Oh, sei carino lo stesso.

"Vivi qui a Bradford?"

"Si per...questioni di lavoro di mio padre." si fermò. "Sono qui da tanto ormai."

Un ragazzo così bello mi rivolgeva la parola. Dovevo segnarmela questa.

"Hai fame?"

"Oh, no io ... non mangio ... a quest'ora." balbettai. Io non mangio mai in verità.

"Oh e invece dovresti." mi fissò i jeans e avvampai. "Sei molto magra Taylor".

Anche questa mi dovevo segnare.

Scossi la testa ma dissi "No davvero non ho fame."
NON SONO MAGRA.

Suonò la campanella per la fine dell'ora e mi alzai. Lui mi bloccò per il braccio. Ahia i tagli. Cercai di non mostrare il dolore ma feci senza volerlo una smorfia e lui la notò

"Scusami tanto ... cosa.."

"Niente" lo interruppi 'tranquillamente'. "Ho le ossa deboli".

"Oh. Scusami non volevo davvero."

Era troppo bello, cazzo. Uno cosi bello chiede scusa ad una come me? Da quando in qua la gente ha deciso di trattarmi come si deve?

'Non durerà molto Tay. Non ci sperare.' il mio subsconcio non prevaleva sulla mia eccitazione in quel momento.

"Comunque volevo chiederti se ti andava di sederti al tavolo con noi oggi, per il pranzo intendo."

Ero completamente andata di testa.

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