capitolo 27

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"Scusate ho interrotto qualcosa?"

Ridacchia il dottore, poco ma molto poco simpatico.

Zayn toglie dalla mia pancia le sue mani morbide e fredde, e io mi affretto ad abbassare la maglietta.

"No ... no." Abbasso lo sguardo imbarazzata.

"Comunque sia, Taylor ho bisogno di dirti alcune cose."

Inizio ad agitarmi.

Stringo forte i pugni, e mi sistemo seduta sul letto. La mamma è fuori, per fortuna?

"Ehm, ... lui può... insomma ... rimanere?" Chiede incerto il dottore.

Io rivolgo uno sguardo a Zayn e lui annuisce facendo un cenno di "come vuoi tu".

"Si, si certo."

"Okay." Sospira il dottor Gringer. Così c'era scritto, boh?

"Ci sono diverse problematiche.."

"In cosa?" Interrompo io.

"In te."

Il mio cuore batte forte e probabilmente potrebbe scoppiare da un momento all'altro.

"Lasciami continuare." Dice notando la mia agitazione.

Zayn mi prende la mano.

E la stringe.

"Sapevi di essere bulimica?"

Chiudo gli occhi per evitare il contatto visivo con Zayn che probabilmente mi sta fissando con uno sguardo che sarei morta, letteralmente.

"Si." Mormoro.

"Bene." Continua lui. "Il problema, apparte questo, è che hai delle lesioni all'interno dello stomaco, causate probabilmente dal vomito autoindotto, cioè provocato dall'interno, da te."

Zayn si copre il viso con le mani e io mi sento uno schifo, totalmente.

Mi sto distruggendo.

É questo quello che voglio?

Quello che ho sempre desiderato?

O ci sono cose per cui vale la pena lottare?

Per sorridere ancora?

Per vivere?

"Taylor, non è una cosa da niente, capisci? Tu potevi rimmetterci la vita." Assume un tono abbastanza imponente. "Hai delle botte, e non puoi negare che te le abbia fatte qualcuno."

Io sobbalzo dal letto e sperai con tutto il cuore che non ne abbia parlato con la mamma.

"Ma.. l-lei sa qualcosa?" Balbetto io.

"No, tesoro lei non sa niente, ma se qualcuno, ti crea problemi, ti importuna, parlane, è pericoloso."

Guarda Zayn in modo cagnesco e subito mi affretto ad assicurare al dottore che lui non è assolutamente la causa, anzi.

"Con quelle ferite, sulle tue lesioni intestinali potevi rimetterci la vita, Taylor. Hai dei lividi piuttosto marcati."

"Lo so."

"Avrai delle fitte forti come quelle che hai avuto ieri, ma non preoccuparti faremo una cura che aiuterà a far sparire le ferite."

Sospirò "sollevata".

"Ma non è tutto."

Alzo la testa verso il dottore con aria interrogativa.

"Dovrai frequentare la psicologa."

"Cosa?" Rispondo sconcertata. "No! Non lo farò mai!"

"Lo dovrai fare, Taylor." Dice Zayn a testa bassa.

Cosa?!?

Ma da che parte sta?!

"Zayn, cosa...?"

"Non puoi continuare così." Risponde scuotendo la testa.

"Se tu vuoi farti del male, io devo impedirtelo, okay?"
Deve.

Sono sconcertata.

Sono un fottuta mente catta.

"Ma... ma tu non capisci..."

"Cosa non capisco, Taylor?" Gira la testa in mia direzione. Con le dita giunte perfettamente, con le punte delle dita leggermente in eccitazione.

Ovviamente aveva allontanato la mia mano dalla sua.

"Fai di tutto per sentirti uno schifo."

Spiazzata.

...

Il dottore interrompe quella discussione, giá persa in partenza dalla sottoscritta ovviamente.

"Ragazzi non credo sia il caso, non qui." Abbassa gli occhiali sul naso adunco e continua. "Non è tutto, cara."

Una lacrima mi sfugge.

"Le tue cicatrici."

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