capitolo 36

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Dopo pochi minuti Trisha rientra in cucina e mi fa segno di seguirla per andare nella camera riordinata.
"Ecco qua." Dice sorridendo. "Chiamami se hai bisogno di qualcosa."
Rimango davvero colpita dalla sua gentilezza. "Grazie mille, lo farò."
Sorride di rimando, poi si gira e va verso la porta d'uscita della camera.
La stanza era color turchese e ne fui davvero colpita, era davvero bello. Gli scaffali erano in legno chiaro, non saprei dirvi il nome. E la finestra era molto ampia, con un panorama sulla città. Mi appoggio sul letto e stropiccio le coperte color panna.
'Che cosa hai combinato? Ti rendi conto cosa hai fatto, cosa ti è successo?'
Ovviamente la mia coscienza non poteva mancare. I sensi di colpa verso mia madre, tornarono a far visita alla mia mente. Pensai a mio padre, se si sarebbe arrabbiato al mio ritorno. Ai miei amici. Ai miei fratelli. Cosa avrebbero pensato di me?
Sollevai le maniche della maglia e notai che i tagli erano a malapena visibili. 'Però li hanno visti.' Eh già.
Mi stesi sul letto, stravaccandomi. E chiusi gli occhi per qualche secondo, per provare a vedere qualcos'altro, che solo disperazione, buio e dolore. Ma purtroppo non cambiò nulla, ero sempre la stessa, sempre me.
Toc toc!
"Avanti!"
La porta cigola ed entra Zayn. Viene spedito accanto a me, sul letto.
"Sei stanca?" Mi chiede, accarezzandomi la guancia con un dito.
"Sì ehm, scusami... mi sono stesa perché..."
"Ehi, ehi no mi hai frainteso." Dice ridacchiando. "Stai come fossi a casa tua, davvero."
Come potevo non farlo? Ormai era lui casa mia.
"Vabbene. Vuoi....?"
"Si certo."
Si accomoda affianco a me e mi da un bacio, io mi giro verso il mio fianco destro è gliene lascio uno sulla bocca.
"Credo di averla trovata una cosa positiva in tutta questa storia." Dico io. Vicinissima al suo sorriso.
"Ah si? Quale?" Lui mi accarezzava i capelli intanto, e sentivo che il dolore non era più tanto importante.
"Te."
Sorride proprio come la prima volta che ci siamo visti. Era tutto così diverso prima...
"Hai ragione."
Avevo quella voglia di abbracciarlo come se gli volessi distruggere le costole. Volevo baciarlo strappandoli tutto il gusto delle sue labbra. Volevo che lui fosse qui, perché non c'era nessuno.
Lui si spostò dalla sua posizione e si mise sopra di me, e mi baciò, come si bacia una bambina, lentamente. Avvicinò il suo corpo al mio, sempre alla stessa velocità. Poi si ferma.
Io ero lì sotto, praticamente morta.
"Vorrei tanto che non ti fosse successo nulla."
Detto questo, si allontana da me e scende dal letto.
Mi lascia scioccata e insoddisfatta.
"Zayn... resta qui."
"Vai a dormire, sei stanca." Dice con strana freddezza.
"Zayn cos'hai?" Chiedo io accigliata. Anche se sapevo già la risposta. .

N.A.
Gentilissimi lettori, scusate non continuerò la storia. Mi dispiace per avervi deluso ma non potrei fare altrimenti.
Grazie per aver seguito la storia. ♥

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 11, 2015 ⏰

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