Imbarazzato Liam si tira indietro.
'Cosa ti è venuto in quella zucca vuota, Taylor?'
'Di punto in bianco, baci qualcuno? Senza nemmeno averlo immaginato?'
Già era proprio così.
"Mio dio scusami, non so cosa mi sia preso... io..."
"Non c'è problema..." lo interrompo. "... è okay."
Dico con la voce tremante, cosa che rende molto la mia insicurezza.
"I-io... vado...ad aprire..." balbetta. "... insomma è Zayn, vado."
Si alza un po' incerto, e va verso la porta.
POV Liam:
Non so davvero cosa mi sia preso.
La stavo baciando! La conoscevo appena, Dio...
Forse erano gli occhi?
Verdi speranza. Uno di quei colori che ti trasmettono emozioni, al di là di questo mondo.
O le sue labbra?
Rosee e gentili.
Oppure la sua pelle?
Candida come il sole all'alba di un nuovo giorno.
Era come se mi stesse stregando. E lo ammetto.
Mi piaceva, eccome se mi piaceva.
Lei che pensava di me?
'Povero sfigato, cercava di baciarmi.'
I brividi soltanto al vago pensiero.
Mi giro verso di lei prima di aprire la porta, incontro il suo sguardo e lei sorride.
E cazzo però, smettila.
POV Taylor:
Liam si gira un paio di volte verso me, prima di aprire la porta, e questo mi imbarazza molto.
Il viso angelico di Zayn fa ingresso dalla porta dell'entrata.
"Ehy." Mormora tra le sue morbide labbra.
'Cosa? Taylor, torna in te.'
Saluta Liam con un mezzo abbraccio e poi si dirige verso di me.
"Mio Dio." Sospira quando si corica verso di me per darmi un bacio sulla guancia. "Come ti ha conciata quel coglione."
Mi passa le dita sul viso, accarezzando i lividi.
Quei brividi di freddo che sentivo quando mi parlava. Quelle parole che mi sfioravano il cuore, che lo risvegliavano. E quelle labbra morbide e carnose che pronunciavano il mio nome, mi facevano toccare il cielo.
Forse nessuno è come lui, nemmeno un angelo.
"I-io ... sto ... okay." Balbetto sorridente.
"No, no. Tu non stai bene Tay."
La sua espressione cambiò nell'arco di cinque secondi.
Dal compassionevole, all'incazzato.
Serra i pugni e le vene che gli percorrono il braccio si gonfiano.
"É un bastardo!"
Sbatte il pugno con vuolenza contro il tavolo e io sobbalzo.
Il terrore mi invade.
Come se da un momento all'altro qualcuno mi avrebbe afferrato dalle spalle e sbattuto con violenza contro un muro.
Chiudo gli occhi e stringo con le unghie al tessuto del divano. Graffiandolo, credo.
"Taylor!" Mi chiama la sua voce. "Taylor, cazzo che hai?"
Apro gli occhi di scatto e la prima immagine che noto è il viso incazzato di Zayn.
Forse era meglio tenere gli occhi chiusi, ed immaginare magari che tutto questo non fosse successo.
"TAYLOR!"
"SMETTILA di urlarle contro!" Urla Liam a Zayn.
Avevo la mente in una confusione totale.
Poco dopo non vidi nulla, lo scuro totale.
Mi ero assentata per qualche minuto probabilmente, perchè pochi secondi dopo una lampada, forse delicata un tempo, era a terra, in frantumi.
I rumori e le urla non le avevo concepite. Ma quando notai il prezioso oggetto distrutto e le nocche di Zayn insanguinate, decisi di non voler più assistere ad atti di violenza.
Liam credo che notò il mio viso confuso e impaurito.
"Taylor..."
Mi alzai dal divanetto e scappai via.
Verso una stanza chiusa ed umida.
Solo dopo capii che era la stanza della lavanderia.
Con la testa tra le mani cercai di metabolizzare tutto. La vita reale si stava confondendo ai ricordi, e non potevo lasciare che questo succedesse.
Dei rumori provenivano dal corridoio.
Passi?
Fino a quando non sentii più niente.
Ma qualche attimo dopo.
"Mio Dio eccoti." Sussurra Zayn, con un umore decisamente più tranquillo di prima.
'Mi fido?''
"Scusami io ... non so... cosa mi sia preso."
Dopo un po', vista la mia mancata risposta...
"Sono solo arrabbiato ... perchè è colpa mia, capisci??"
Il tono della voce si alza, ma non sembra affatto minaccioso, solo disperato.
"Tu non c'entravi nulla in questa storia... e io non posso vedere te in questo modo e pensare che sia come se lo avessi fatto io."
Era così pentito.
Non era del tutto colpa sua.
Io lo sapevo.
Sono andata io a "soccorrere" la ragazza in difficoltà, quando potevo farmi gli affari miei tranquillamente.
Dopo altro silenzio, lui viene verso la mia direzione e io mi allontano, per impulso forse.
I suoi occhi presero il colore nero, non uno di quei colori che vengono solo da un miscuglio di tinte diverse, ma uno di quelli che se li vedi ti trapassano il cuore, perchè sono fatti di emozioni, e vi giuro, può essere anche un nero, ma vi giuro, che lo userei per disegnare su la mia vita.
Lui scuote la testa.
"Hai ragione, stammi lontano."
Lui non può sentirsi così, cazzo.
Non per colpa mia.
Prima che uscisse dalla porta lo fermai per un braccio.
"No."
Le sue iridi luccicarono, quando incontrarono le mie.
Le lacrime avevano già preso il sopravvento da un pezzo, così trattenerle non fu uno dei miei maggiori problemi.
Era stargli lontano uno di quei grossi problemi.
"Io voglio solo ... non lo so ma, in questo cazzo di mondo sembra che vogliate tutti ferirmi, quando io non vi ho fatto nulla!" Urlo.
"Hai ragione." Abbassa il capo. "Completamente."
"E io ti chiedo scusa perchè..."
"Zayn..." dico serrando la mascella.
Lui solleva la testa.
"Ho solo paura adesso."
Lui mi fissava con quegli occhi limpidi ed ero sicura che non avrei resistito a lungo così lontano da lui.
"Non dovevo arrabbiarmi, scusa."
Due secondi dopo ci sciogliemmo in un dolce abbraccio bagnato dalle lacrime.
"Scusami."
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Those Little Things.
Fanfic"io mi sono innamorato di te e tutte queste piccole cose" "Potrei dare una fine a tutto. Proprio ora, come avrei sempre voluto. E invece? Probabilmente darò una possibilità a questo apprendista psicologo di salvarmi ."