capitolo 26

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Dieci minuti dopo, un medico abbastanza gentile, viene a farmi dei controlli, del respiro e tutto il resto. Sperai che non venisse Zayn in quel momento, perchè ero praticamente a petto nudo, apparte io mio reggipetto.

Il dottore non sembrava rivolgermi sguardi preoccupati, ma lui e mia mamma sembrava che parlassero con gli occhi.

"Signora, vorrei parlarle un attimo fuori." Mi innervosii parecchio e dalla mia bocca uscirono parole che non mi sarei mai azzardata a dire.

"Perchè? Ci sono cose che non posso sapere?"

"No tesoro ma..."

"No, perchè ne dovete parlare fuori?" Interrompo io sgarbatamente. "Riguarda me dopotutto no?"

Il dottore serra la bocca infastidito e dei brividi percorrono il mio collo.
'Gli uomini arrabbiati sono pericolosi Taylor, lo sai no?'

Degli attacchi di nausea mi invadono la pancia, e cerco di trattenermi. Fino a quando l'immagine del volto accigliato di Logan si fa spazio nella mia mente.

I suoi calci.

Le mie urla.

Le sue mani.

Il mio dolore.

"Taylor?"

Alzo lo sguardo e noto Zayn sull'uscio della porta con una mano a mezz'aria intenta ad un cenno di saluto.

Sorrido con tutta la forza possibile e lui ride divertito.

"Oookay, vi lascio soli."

Notando appena la mamma che esce accompagnata dal dottore, mi soffermo sul sorriso di Zayn.

"Stai bene?" Sussurra avvicinandosi.

"Così sembra." Faccio spallucce.

Mi guarda intensamente e poi si avvicina ancora di più.

"Ti prego." Dice spostandomi le ciocche di capelli unti dal mio viso. "Smettila di farmi preoccupare."

Rido un po'troppo vicino alla sua faccia. "Credo di non potertelo promettere." Ridacchio.

So che da vicino non ero un bello spettacolo. Ma non potevo di certo allontanare Zayn dalla mia faccia. Quando mai ti capita più?

Lui mi lascia un bacio bagnato e dolce sulla guancia e sento i brividi per le braccia.

Dopo mi abbraccia, cosi forte da non sentirmi più le ossa.

"Non hai idea di quanto stessi impazzendo nell'appartamento di Liam."

"Posso immaginare." Mormoro. "...scusa...?"

"Scusa? Ma scherzi?" Ride finalmente e sento il calore del suo respiro sul mio collo, e il mio corpo collassa completamente.

"Insomma, come trovi questo ospedale?"

"É una merdata unica." Rispondo ridendo. "Brodini, brodini e ancora brodini."

"Lo so infatti..." dirige la sua mano sulla tasca laterale della sua giacca e tira fuori dei cioccolatini, precisamente 3 uova kinder e 2 barrette di cioccolato. "Ti ho portato alcune cose."

"Zayn sei un tesoro ... io ...Grazie."

Lui sorride ancora una volta.

"Mi dispiace." Dice infine.

"Di cosa?" Rispondo io accigliata.

Non voglio assolutamente che si prenda le colpe di tutto quello che mi è successo nel fine settimana.

"Tu probabilmente stavi meglio prima, no?" Abbassa lo sguardo. "Nella tua camera, nei tuoi pensieri... al sicuro.."

"Ma cosa dici Zayn ..."

"Scusa, non dovevo intromettermi nella tua vita, ho combinato solo casini." Mi guarda con gli occhi lucidi. "Volevo farti fare nuove esperienze, non farti finire... in un ospedale."

Ehm.

"Zayn..."

"No, è così." Sospira.

"Ma cosa..."

"Non riesco a non assumermi le colpe per quello che ti è successo." So alza dalla sedia e fa per andarsene.

"No Zayn!"

Mi guarda appena.

Dopo aver avuto la sua attenzione: "Smettila, vieni qui."

Lui si risiede sulla sedia affianco al mio letto e mi prende la mano.

"Fa parte della vita, no?"

"Cosa?"

"Sbagliare, combinare casini. I rischi. Stiamo solo vivendo giusto?"

Lui mi stinge fortissimo la mano "Sì, e ti prometto che non succederà mai più niente del genere, sarà una bella vita, tranquilla."

Sembrava più che stesse convincendo se stesso.

"Mi prenderò cura di te, perchè non lo so... " si mette la mano sulla faccia e la striscia come se sembrasse disperato "... ti conosco da pochissimo ma non riesco a vederti così, distrutta, debole. Credo che ... non lo so mi sei entrata dentro al cuore, e non volevo che succedesse di nuovo."
Di nuovo?
Cooosa?

Distrutta dalla gelosia e anche qualche altro sentimento vagante, sospiro "Non promettermi una vita migliore, promettimi che sarai sempre con me, perchè credo che così la vita diventerebbe automaticamente migliore."

La dolcezza si era impossessata di me.

Mi guarda con uno sguardo dolce, come si guarda un cagnolino che saltella.

"Te lo prometto."

Mi butto fra le sue braccia e gemo dal dolore appena ho il contatto forte con il suo corpo. Lui si preoccupa  subito di capire dove ho avvertito il dolore e gli indico subito il mio addome.

Afferra i lati della mia maglietta "I LOVE NY", portata da mia mamma probabilmente, e mi chiede il permesso di alzarla.

Aveva visto il peggio di me, una pancia grassa non l'avrebbe sconvolto, speravo.

Quindi acconsentii.

Solleva delicatamente la maglietta e sotto ai nostri occhi si fa spazio un livido di colore verde e viola scuro grande quanto tutto lo stomaco.

"Santo cielo." Afferma lui.

Il livido mi ricorda il suo viso... il suo sguardo omicida. La sua cattiveria. E poi BUM. Un colpo allo stomaco. Poi un altro, e un altro ancora.

Inizio a tremare senza nemmeno accorgermene.

"Taylor?"

"Si..?"

"Non pensarci più, è stata solo una brutta serata."

"Si." Annuisco incerta e sovrappensiero. Alcune lacrime caddero dal mio viso ma fortunatamente Zayn non se ne accorse o forse non le diede peso.

Non avevo più voglia di sentirmi debole, davanti agli altri.

"Posso chiederti una cosa?"

"Ehm, si" squittisco io.

"E i tuoi polsi?"

...

Entrano la mamma e il dottore.





N.A.

Scusatemi tanto se questi capitoli non sono abbastanza lunghi o "soddisfacenti" ma la scuola pesa in questo periodo, e per assecondare le vostre richiese, io mando avanti la storia, ma a volte non riesco a dare il massimo perchè sono molto impegnata. Chiedo perdono a tutti.

Those Little Things.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora