capitolo 15

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Non che non volessi presentare Zayn a mia madre, ma odiavo essere trattata come una poppante.

So scegliere senza il suo consenso gli amici.

Come può ferirmi Zayn?

Quello che mi ha tirato via da un buco nero senza via d'uscita?

Lui che mi ha fatto sentire bella soltanto fissandomi?

Quello che ha visto tutta la mia vita, scritta sulle mie braccia?

Certo che se mia madre voleva farmi venire dei dubbi sulle mie nuove amicizie, ci è riuscita.

Cercai di rimandare indietro il pensiero che Zayn possa avermi preso in giro. Non lo farebbe mai.

Ma lo conosco abbastanza bene?

'Che nervi, dio santo.'

Tutta colpa di mia mamma.

La mattina dopo mi sveglio come al solito alle 7:30, senza sforzo. Poichè il giorno prima, dopo la litigata con mamma, sono crollata in un sonno profondo, molto prima del solito.

Mi vesto con le maniche lunghe come d'abitudine, e poi penso. 'Faccio davvero ridere così? Sono ridicola?'

Avevo l'impulso di andare in bagno e di disegnare una piccola striscia di sangue sul mio braccio. Almeno riuscivo a coprire la mia insicurezza con il dolore. Almeno credevo.

Provai a girare al largo dalla lametta ma in modo perverso mi attirava. Così la presi e la strisciai contro la pelle ruvida del mio braccio. Gocce di sangue.

'Perchè lo hai fatto? E adesso?'

Piansi lacrime di coccodrillo.

Notai che le altre ferite erano quasi scomparse grazie all'effetto della crema, ma decisi di non togliere nulla per tenere nascosta la nuova cicatrice, Nelly.

Non lo so, Nelly sembra carino.

Finito di prepararmi, scendo.

Evito la mamma e prima che lei mi possa dire "Buongiorno amore, tesoro, pasticcino" o quant'altro e quindi chiusi la porta.

Oh, mi sentivo più adolescente. Non so, forse il trattare in un certo modo e rispondere ad un proprio genitore è segno di parità tra loro e te. E beh, è una sensazione soddisfacente.

In macchina c'era di nuovo Daniel.

"Ma che è successo ieri con la mamma?"

"A quanto pare la privacy in questa casa non esiste." rispondo scocciata. "Niente proprio niente."

Mi guarda accigliato. "Ma che hai? Sei acida, io non ti ho fatto niente."

Poi ci penso. Non ho mai mostrato la mia sfacciataggine davanti a nessuno. A quanto pare oggi ero troppo nervosa e non riuscivo a contenere la rabbia. Ma ineffetti Daniel non aveva fatto nulla, mi dispiace che proprio lui debba subire i miei sbalzi di umore.

"Scusami, Daniel." dico e abbasso la testa.

Lui sorride. "Non fa niente, ma se vuoi dirmelo, ti ascolterò senza dire niente."

"Muto?"

"Come un pesce." afferma con una mano sul petto.

Va bene dai.

"Okay beh... ieri ho saltato la scuola ..."

Lui fa un verso sorpreso ma poi si zittisce.

"... la mamma lo ha scoperto e adesso vuole conoscere i miei amici o non mi farà più uscire di casa."

"Beh ne fai un dramma?" dice lui e mi offendo un pochino.

"No però ... cioè si ma.."

"Beh credo che sia ovvio che li voglia conoscere."

"Lo ha fatto anche con me e Gracie, sai?"

"No non è.."

"Si invece." interrompe la mia affermazione. "Avevo la tua stessa età, forse un po' più piccolo."

"E che quando diventi un po' più autoritario una madre vorrebbe sapere che stile di vita intraprende il proprio figlio e soprattutto con chi." Spiega.

Annuisco a testa bassa. Volevo contestare tutto ma non ne avevo voglia per niente.

Così, dopo un po' di silenzio, lui dice : "Non metterti contro la mamma. Soprattutto adesso."

In che senso?

"Perch.."

BIIIIIPPPPP!!!!

Suonano il clacson alcune macchine dietro di noi e Dani impreca borbottando cose credo che riguardino il letame di cavallo e di mucca.

Mi dimenticai della domanda, cosa di cui mi accorsi solo dopo arrivata all'ingresso della scuola.

Comunque lo salutai e mi diressi verso l'edificio.

"Ehi Tay."

"El" dico e la saluto.

"Dove sei stata ieri?" mi chiede.

Perchè? Ma cavolo i fatti propri la gente non se li sa proprio fare?

"Sai è successa quella cosa a pranzo con quei due..." mi trattenni per non dire qualcosa di volgare. "E Zayn era parecchio nervoso, e abbiamo fatto un giro."

"Mmh. Zayn..." mi rivolge uno sguardo malizioso. "Tu e lui..."

Rido. "No no, ma cosa pensi. Sì, è carino ma ... no!"

'Magaaari.'

Lei dice. "Va bene, provo a crederci." e mi fa l'occhiolino. "Vado a Geografia e tu?"

"No non ho quella materia, ci vediamo dopo, El."

Mi saluta e se ne va.

La giornata passa in fretta e arriva molto in fretta anche il pranzo. Pregai a tutti gli dei possibili che i ragazzi di ieri non ci fossero stati. Soprattutto perchè Zayn sembrava essere diventato più nervoso e preferivo lo Zayn che mi spalmava la crema con delicatezza, per paura di farmi male.

"Ehi!" dico io.

"Ciao." risponde lui con il solito sorriso. Ma aveva qualcosa di insolito.

Gli occhi.

Rossi, dalle lacrime.

Perchè?

"Tutto okay?"

"Attenta, potrei farti la stessa domanda." scherza.

Rido, e poi gli dico. "Davvero Zayn, sembri sconvolto."

"Già." dice e continua a mangiare.

Decido di non insistere ma appoggio la testa sulla sua spalla e lui sembra rilassare il resto del corpo.

Ero un anti-stress io?

"Ti va di uscire con il nostro gruppo sta sera?"

Oggi era sabato. Io odio il sabato.

"Oh, okay." sussurro appena.

"Non sembri convinta." nota lui.

"Cosa devo fare? Uno striscione?" dico scherzando.

"Uhm magari." dice e mi lascia un bacio sul naso.

Perchè?

'Smettila di farmi sentire come burro sciolto in una padella calda, accidenti.'

Il mio corpo si agita e spero che lui non se ne sia accorto. Anche se probabilmente lo ha fatto, non ha voluto farmi sentire a disagio.

"Si dai voglio venire, davvero."

Sorride.

Inizia l'ansia del sabato sera, non la avevo da più o meno un anno e mezzo, ed adesso si era rifatta viva.

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