Arrivò il weekend e Anna fù accompagnata dai suoi a casa della sua amica.
Prima di partire tutte le ragazze le dissero che erano in pena per lei, per la perdita di quella ragazza, che non era mai stata considerata da nessuno.
Per tutto il viaggio non fece che litigare con i suoi, senza un valido motivo.
Arrivati a casa, li scacciò via, dicendo che loro l'avrebbero messa in imbarazzo.
Entrò in casa della sua amica, rivivendo tutti i bei pomeriggi passati a parlare e giocare nel porticato.
Enrtò e subito fù accolta dai genitori della ragazza.
Subito si diresse verso la bara bianca dove all'interno c'era la sua amica, la sua cara amica Elisa.
Non riuscì a trattenersi, e si lasciò sfuggire un silenzioso pianto; in quel momento si sentì una pessima amica.
Si asciugò le lacrime e chiese di andare in bagno per ritoccarsi il mascara.
Sul lavandino c'era un bracciale, estremamente familiare: ne aveva uno uguale e si ricordò di averlo fatto lei e Elisa l'una per l'altra come simbolo della loro amicizia.
Se lo infilò in borsetta senza avvertire nessuno, con in mente l'idea di mostrarlo a tutti, così da commuoverli.
Tornò in soggiorno e chiese ai genitori come fosse morta Elisa.
"Si è suicidata" risposero loro "si è impicciata nella sua stanza. Perchè tutti la prendevano in giro."
Anna rimase senza parole, in un certo senso si sentiva in colpa, sapeva di averla abbandonata.
Dopo 1 ora i suoi le vennero a prendere. Il giorno seguente sarebbe tornata per la celebrazione del funerale.
Quella notte ebbe incubi incessanti. Sognava Elisa, ma non era la solita Elisa che aveva conosciuto. Sentiva le sue mani sul viso, sui suoi capelli, come se il sogno fosse realtà.
Sembrava quasi che fosse con lei.
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HorrorAnna è una normale adolescente, ma un giorno, per colpa della sua vanità, la sua vita cambia. Per sempre. -Avverto tutti i lettori che questa storia è stata scritta molto sinteticamente e presenta molteplici errori grammaticali e ortografici, che sp...