Allucinazioni

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Dopo 1 ora in osservazione il dottore rimandò Anna a casa, vedendo che non erano più in corso altre complicazioni.

Matt cacciò un sospiro di sollievo, ma Anna era muta da quello che aveva visto.

"Cos'hai, Anna?" Chiese Matt preoccupato

"Niente, sono solo un po' stanca da quello che è successo" le rispose con un sorriso forzato.

Arrivarono a casa, ma decisero di lasciare Emma dai genitori di Matt, dopo averli tranquillizzati. Emma si era già addormentata e i nonni si erano offerto di tenere la piccola per lasciare un po' di riposo ai due.
Anna, arrivata a casa, si sdraiò sul letto e prese subito sonno.

Si svegliò nel bel mezzo della notte.

Andò in bagno, e vide che perdeva sangue. Chiamò di corsa Matt, ma lui non c'era.

Cercò di chiamare i soccorsi, ma il telefono non prendeva.

Voleva uscire, ma la porta era bloccata.

Si sedette dietro la porta, in preda ad una crisi di pianto.

Gridava aiuto, ma nessuno rispose.

Perdeva litri di sangue.

Elisa arrivò, camminando, dalle scale.
Si fermò davanti ad Anna.

Si inginocchiò, e, con le dita raccolse il sangue intorno ad Anna e lo leccò.

Anna non sapeva che cosa fare.

Elisa si avvicinò al viso di Anna.

Anna chiuse gli occhi.

Si svegliò.
Era solo un sogno.

Accanto a lei c'era Matt, il suo cellulare prendeva e la porta della camere non era chiusa.
Cercò di riprendere sonno, e ci riuscì.

La mattina Anna chiamò i genitori di Matt, dicendo che potevano riportare Emma, ma loro si offrirono di badare alla bambina ancora per un giorno, per farla riposare.

Matt restò a casa, sbrigando tutte le faccende di casa, obbligando Anna a stare a letto.

"Matt, tesoro, potresti portarmi uno di quegli snack al cioccolato?" Chiese Anna a Matt.

"Certo!" Rispose.
Si sentivano i passi di Matt su per le scale, la porta si aprì, ma c'era Elisa al posto di Matt.

Anna balzò per lo spavento, ma poi vide Matt. Elisa era scomparsa.

"Hey! Che c'è?" Le chiese Matt vedendola spaventata.
"Niente amore...mi sono spaventata perché ero intenta a guardare la TV"Spiegò Anna riprendendo fiato.

In men che non si dica, il primo mese volò, e Anna era entrate al secondo mese. La sua piccola pancia si faceva sempre più visibile. Ma i sogni e le allucinazioni continuavano.

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