L'armadio

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Una ragazza che piange; una camicia da notte sporca di sangue; un uomo che le strappa i capelli; le braccia della ragazza sanguinanti; l'uomo che strangola la ragazza. Questo è il sogno di Anna, diverso dagli altri dove compariva sempre Elisa. Queste immagini le attraversarono la mente velocemente, così veloce da distinguere a mal appena i volti dei personaggi.

Anna si svegliò alle 8:00, dopo che Elisa le aveva urlato in sogno.

Si alzò ma non andò a specchiarsi; scese in cucina dove la mamma le aveva preparato la colazione che, come al solito, non mangiò.

Andò a vestirsi per la scuola. Era decisa a riparare il danno che aveva fatto quando era uscita con quei ridicoli vistiti.

Prese una canotta trasparente, abbinata ad un reggiseno rosso; dei jeans aderenti e non prese biancheria intima.

Li indossò, ma, entrando in bagno per passare la piastra, Anna venne aggredita da Elisa, che le tirò i capelli, staccandole anche delle ciocche. Le strappò i vestiti di dosso e, dopo averla picchiata, lanciò per terra tutti i suoi trucchi. Anna si rialzò dolorante e spaventata. Non trovò da nessuna parte la sua piastra, e iniziò a preoccuparsi, sapeva che l'aveva presa Elisa.

Andò in camera sua e vide il suo armadio in fiamme. Gridò chiamando sua madre. Riuscirono a spegnere il fuoco, dopo aver chiamato i vigili del fuoco, che ritrovarono la piastra nell'armadio.

La madre di Anna la sgridò, pensando che fosse stata lei a metterla a posto ancora calda.

Anna sentì la risata di Elisa e le salì un brivido lungo la schiena.

La cosa inquietante è che sul letto c'erano dei vestiti. Un jeans abbastanza largo, una maglietta con la manica a tre quarti e delle convers. Anna non aveva scelta, doveva mettere quei vestiti.

Andò a scuola, dove fù derisa e ignorata da tutti.

Tonrò a casa; i tagli alle braccia erano sempre più numerosi.

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