Capitolo speciale

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//Pov. Elisa//
Molti di voi si chiederanno perché io abbia ricominciato a perseguitare Anna.
Semplice.
Mi ha abbandonata di nuovo.
Io ero sempre con lei, la proteggevo, la seguivo, per sdebitarmi in qualche modo per tutto quello che le avevo fatto passare.
Ero anche al giorno delle sue nozze.
Al ricevimento si mise a parlare di me.
Credo che fosse ubriaca fradicia.
Iniziò con il dire che ero solo un mostro; una sottospecie di bambina depressa e anoressica.
Mi aveva sempre odiato.
Era mia amica perché le facevo pena, essendo stata sempre una persona sensibile.
Ero sconcertata.
Un colpo al cuore.
Vi chiederete, come può soffrire se non ho più un cuore?
Beh, credetemi, è una cosa indescrivibile.
Mi ha spezzato il cuore che non ho più.
Patetico, non è vero?
Non potevo continuare ad ascoltare.
Dopo tutti quegli anni.
L'ho accompagnata a scuola, al diploma, alla laurea, a ogni singolo compleanno, anche al suo matrimonio.
Lei mi ha ripagato così.
Sparì per molti mesi, credo che lei se ne sia accorta, anche perché penso che sentisse la mia presenza.
I primi tempi ero come depressa.
Vagavo per il cimitero.
Stavo giorni seduta sulla mia lapide, a pensare che anche io avrei potuto diplomarmi, laurearmi e magari sposarmi.
La rabbia cresceva. E io ridiventai cattiva.
Avevo archiviato tutto.
Sapevo tutto quello che faceva.
In un modo o nell'altro riuscì ad entrare nel corpo di Matt.
Quella sera concepirono Emma.
Ero sempre con lei, o meglio, con la sua bambina.
Fui io stessa a decidere quando le si sarebbero rotte le acque.
Quanto ho goduto nel vedere soffrire Anna per tutto il parto.
Quando la piccola era finalmente nata diedi un segno della mia presenza.
Sono sempre stata accanto ad Emma.
Sin da neonata.
Lei mi vedeva.
Adesso siamo tutti in pace, ma io proteggo sempre Anna e Jack.
I miei bambini.

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